Già emessa la sentenza sul Covid, arcilesbiche per Meloni e Orban: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: l'inchiesta di Bergamo sulla gestione del Covid, il dibattito sul gender e Concita De Gregorio

Già emessa la sentenza sul Covid, arcilesbiche per Meloni e Orban: quindi, oggi...

- L’inchiesta della procura di Bergamo sul Covid scalda i cuori, anche se non più come un paio di anni fa. Oggi è circolato l’avviso di garanzia con tutte le accuse e se volete potete leggere tutto qui. In questa rubrica ci limiteremo a commentare i temi generali. Il primo è questo: per essere un’opera mastodontica è un’opera mastodontica, vista la mole di documenti, sms, mail e soprattutto profili personali da dover vagliare. Il rischio, però, è che l’elefante giudiziario produca alla fine un topolino. E questo lo ammette anche il procuratore Chiappani: “Qualcuno verrà prosciolto - dice - qualche posizione sarà archiviata” o magari l’accusa cardine di epidemia colposa cadrà sotto i colpi del Gip. Sostenere certe accuse in tribunale, molte delle quali riferite a scelte prettamente politiche, sarà infatti molto complicato. E i magistrati lo sanno.

- I pm si dicono comunque contenti del lavoro svolto perché l’indagine permetterà di “far sapere alla gente quello che è successo” così da soddisfare “la sete di verità della popolazione”. Bene. Ma siamo sicuri sia “il dovere” della magistratura scrivere la storia dell’epidemia? Mi spiego: non fa strano sentire il procuratore dire “noi non accusiamo nessuno” (come, scusi?) ma offriamo “un grande spunto di riflessione?”. Il punto è che la procura dovrebbe perseguire i reati, se ci sono, non valutare scelte politiche (spetterà semmai alla commissione d’inchiesta). Ed è su questo dettaglio che si giocherò la sfida con gli avvocati dei vari indagati (sempre che si arrivi al processo).

- In fondo dovremmo dire questo: che una sentenza sugli anni del covid è già stata emessa. E a redigerla sono stati gli elettori. In Lombardia hanno premiato Attilio Fontana, “assolto” senza rinvio regalandogli altri cinque anni al Pirellone. In Italia invece hanno bocciato senza appello Giuseppe Conte, Roberto Speranza e il Pd, che di quella gestione sono il simbolo e che alle ultime elezioni hanno preso una sonora bastonata. Qualcosa vorrà pur dire.

- Tweet di Vittorio Feltri sulla tragedia dei migranti a Crotone: “Agli extracomunitari ricordo un vecchio detto italiano: partire è un po’ morire. State a casa vostra”. Ovviamente si tratta di un post volutamente dissacrante, provocatorio, un tantino esagerato, ma che nasconde un fondo di verità. Il vero problema non sono i soccorsi, i minuti di ritardo, le operazioni Sar e tutto il resto: il problema sono le partenze. I migranti non devono salire sui quei barconi perché rischiano la vita e foraggiano il traffico criminale di carne umana. Vi basta?

- Provo a spiegarmi con un esempio sul perché sarà complicato portare le accuse in tribunale. Parliamo sempre dell’inchiesta sul Covid. L’autorità teorica per chiudere la Val Seriana in zona rossa l'avevano il governo (Conte), la Regione (Fontana) e pure i singoli sindaci. Magari il Pirellone avrà pure avuto coscienza dei dati drammatici sui contagi, ma l’analisi della procura sembra non tenere conto del contesto politico del momento. Lo ricordate? Io sì. Era più o meno questo: "Le Regioni non facciano di testa loro, a prendere le decisioni importanti è il governo". Non ci credete? Beh, provate a rileggere cosa successe all’ex governatore delle Marche, Luca Ceriscioli (del Pd), che chiuse le scuole senza il permesso dell’esecutivo: venne politicamente linciato dai ministri di Conte che a gran voce chiedevano coordinamento totale tra Stato e Regione. “Se ognuno assume iniziative per conto suo si crea una confusione generale del Paese difficile da gestire”, diceva l’ex premier. Questi sono aspetti che non si possono non considerare. Perché contano, al di là di quello che dicono le carte.

- “Il diritto unilaterale di proclamarsi donna oppure uomo andrà a discapito delle donne”. Ha ragione Giorgia Meloni. E infatti pure Arcilesbica è d’accordo (non Elly Schlein, ovviamente…)

- Da non perdere l’incipit del pezzo odierno di Concita De Gregorio: “Domande di semplicità estrema, perché di fronte alle enormità questo succede: l'essenziale torna per incanto a essere tutto quello che serve e che basta. Dunque per esempio. È vero che un modo sicuro per non rischiare la vita è non partire, come saremmo certissimi di non divorziare se evitassimo di sposarci e di avere figli se non facessimo l’amore”. Mi avrebbero bocciato 567.894.837 volte all’esame da giornalista se avessi osato attaccare il pezzo così.

- Che poi l’incipit è pure meno peggio del contenuto. Dice Concita: “I migranti arrivano illegalmente perché abbiamo deciso che sono nemici: essere nati in un posto diverso è un problema loro”. Falso: i migranti arrivano illegalmente perché in tutti i Paesi del mondo, compresa la democratica Norvegia e negli Usa, si entra nei confini nazionali tramite un permesso. Si chiama visto, cara Concita: se non lo hai, o non lo vuoi richiedere, non puoi entrare. E se ci provi sei clandestino.

- Altro piccolo particolare, che Concita sembra non considerare mai. La stragrande maggioranza delle persone che erroneamente si affidano agli scafisti per arrivare in Europa non sono persone che subiscono violenze, stupri, affamate o che altro. Sono migranti economici, e lo dicono le statistiche.

- Dice Michela Marzano che oggi in Italia “abbiamo due donne leader che affrontano la gestione del potere in maniera radicalmente opposta perché è opposto il modo che hanno di vivere il proprio essere donna”. Ma che stai a dì? Quindi mi vuoi dire che Enrico Letta e Matteo Salvini affrontano la gestione del potere in maniera differente perché è opposto il loro modo di essere uomini? E lo stesso dicasi per Romano Prodi e Massimo d’Alema? O per Papa Francesco e il patriarca Kirill? Meloni e Schlein guidano i loro partiti perché si sono dimostrate più brave degli altri. E gestiscono il potere - per Meloni di sicuro, per Schlein vedremo - in base alle loro idee su lavoro, tasse, fisco, non in base al grado di femminilità che esprimono. Marzano riduce la battaglia tra le due leader ad una sfida sulle concezione “delle relazioni umane, della famiglia e dei figli”. Mai sentito un discorso del genere per Lollobrigida e Furfaro. Se non è sessismo questo…

- Sempre Marzano: in tema di sessualità e famiglia, Meloni "ha la testa rivolta verso il passato, e giudica, esclude, blocca all’interno di categorie rigide"; Schlein invce "guarda ciò che la circonda e sogna un futuro fatto di inclusione e alterità, all’interno del quale non esiste un modo giusto o sbagliato di essere sé stessi, ma mille e mille modi di attraversare l’esistenza”. Mi permetto solo di dire che se veramente Schlein e Marzano “guardassero ciò che le circonda” vedrebbero che le “categorie rigide” che tanto disprezzano sono quelle applicate naturalmente dalla stragrande maggioranza delle persone. Non lo dico io, lo dice la realtà dei fatti. I maschi che si sentono maschi sono la maggioranza schiacciante. Le donne che si sentono donne, lo stesso. Le “disfunzioni di genere” si contano sulle dita di una mano, così come le transizioni sessuali e tutto il resto. Anche la fluidità sessuale, il bisessualismo e l’omosessualità, ovviamente rispettabilissimi, sono una piccolissima fetta dei gusti sessuali medi degli italiani. Questo non vuol dire che vadano ridicolizzati, sia chiaro. Ma spacciare i “mille modi di attraversare l’esistenza” come il sol dell’avvenire è sbagliato, oltre che sciocco: dire che i maschi sono maschi è una tautologia, non un atto retrogrado.

- Alla fine dopo tutte le polemiche, le accuse di filoputinismo e via dicendo, ex cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder non verrà escluso dal suo partito, la Spd. E pensare che per i giornali era già condannato all’oblio.

- Per otto anni, tre mesi e 13 giorni un uomo ha visitato Disneyland in California ogni singolo giorno che Dio ha mandato sulla terra, stabilendo un record. Questo signor Jeff Reitz, che ha un lavoro a tempo pieno e un sacco di tempo da buttare, ha iniziato la sua impresa nel 2012 e ha collezionato 2995 ingressi senza soste. Dopo 366 giorni di fila Disneyland gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Al secondo anno gli ha offerto una cena premio. Al traguardo delle 2mila visite gli ha regalato uno zaino. Cioè questo ha investito 1600 euro all’anno circa in un abbonamento, senza contare viaggio e parcheggio, e Topolino se la cava con un misero zainetto?

- Mi piace questa cosa di Repubblica che nei suoi pezzi scrive sempre come il partito di Orban in

Ungheria "governa da 13 anni con la maggioranza assoluta". Pensa tu che cretini: fanno votare gli elettori mentre noi per 10 anni abbiamo avuto al governo un partito, il Pd, sempre in minoranza. Retrogradi 'sti ungheresi.

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