In Giappone si fanno depilare la faccia

È un’epidemia estetica che parte dal Giappone e ovviamente arriverà anche qui, dove nessuna moda assurda si è mai fatta mancare il suo applauso

In Giappone si fanno depilare la faccia
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Nel Sol Levante gli uomini si fanno depilare la faccia. Non una ceretta ogni tanto, no: si fanno bruciare il bulbo pilifero, sparire ogni traccia di barba come se fosse una malattia. E non lo fanno per diventare drag queen, né per travestirsi da donne: lo fanno per essere più puliti, più belli, più social-friendly.

È un’epidemia estetica che parte dal Giappone e ovviamente arriverà anche qui, dove nessuna moda assurda si è mai fatta mancare il suo applauso. I numeri confermano che non si tratta solo di impressioni: secondo i dati della Hot Pepper Beauty Academy, il mercato dell’epilazione in Giappone ha quasi raddoppiato il proprio valore in cinque anni, passando dai 37,7 miliardi di yen del 2019 ai circa 63,5 miliardi di yen del 2024, pari a circa 382 milioni di euro.Una crescita trainata proprio dagli uomini, mentre il segmento femminile addirittura cala: un sondaggio condotto da Men’s TBC su 20mila clienti rivela che il 28,2% sceglie l’epilazione per evitare la seccatura della rasatura quotidiana, e il 13,4% per eliminare quell’alone grigiastro che resta anche dopo la rasatura.Il Covid ha solo accelerato un processo che sarebbe comunque esploso: abituati a vedersi in webcam e dietro le mascherine, molti hanno scoperto di avere un volto che, senza barba, pareva migliore. Inoltre, secondo una ricerca della Ritsumeikan University, oltre metà dei giovani ha già sperimentato l’epilazione; gli uomini sono circa il 30% del totale. E anche l’ossessione per apparire sempre “puliti” nelle foto non filtrate su app come BeReal ha contribuito ad alimentare il fenomeno.

Confesso: io la barba l’ho sempre voluta. Quella bella, fitta, virile. Quella che ti fai crescere e puoi accarezzarti quando ti annoi, quella che ti dà quell’aria da filosofo depresso o da attore che ha smesso di crederci. O meglio: avrei voluto la possibilità di scegliere se averla o non averla, se tenerla o meno.

Invece, in genere, coloro a cui cresce la barba si lamentano di doversi radere ogni giorno. Per me, il loro giorno è una settimana, e mi dicono: “Beato te”. E io a loro: “Ma beato te!”. E loro a me: “No no, beato te”. Tranne quelli che portano la barba e la ostentano con orgoglio. Che invidia.

Invece niente. A me la barba cresce a chiazze, a brandelli, come un prato infestato da erbacce, e ci mette talmente tanto che a un certo punto mi passa anche la voglia di sperare.

Ah, la barba del giorno dopo! Quei peletti appena visibili ma uniformi, compatti, che ti danno quell’idea di trasandatezza che volendo puoi spingere fino a sembrare un barbone. O Mauro Corona. E non è tutto: ho provato pure a farmi crescere i baffi. Li volevo come Freddie Mercury, per poi farmi venire anche la barbetta come Freddie Mercury, con quell’eleganza ribelle che sembrava naturale solo su di lui. E invece niente: sono riuscito ad assomigliare solo al Freddie Mercury degli inizi, quando ancora era glabro come uno studente in ansia, o al Freddie Mercury poco prima di morire, quando la malattia lo aveva consumato. Morirò triste e glabro, mentre gli altri vivono felici e depilati. Chi la barba ce l’ha, invece, si lamenta: che barba radersi ogni giorno, che fatica, che seccatura. È sempre la solita storia: chi ha i denti non ha il pane, chi ha la barba non ha il cervello. Adesso, grazie alla tecnologia e all’ossessione per l’immagine digitale, finalmente anche chi aveva la fortuna di essere uomo si sta correggendo. Si cancellano la barba come si cancella una foto venuta male, e in fondo è perfetto: uomini senza peli, senza rughe, senza difetti, senza più nemmeno il fastidio di assomigliare a se stessi. In Giappone parlano di nuova libertà identitaria. A me, più che una nuova libertà identitaria, sembra una mutazione da Pokémon socialmente accettata.

Infine, vi dico la verità: se domani mi spuntasse una barba decente, me la terrei tutta, con orgoglio, anche a costo di sembrare un terrorista fuori moda, come dice mia mamma quando mi vede “con la barba”, perché lei la odia. Deve essere colpa sua, infatti nessuno si accorge della mia barba quando ce l’ho. Solo mia mamma.

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