Giornata dell'orso polare: tutte le curiosità che forse non conosci

Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell'Orso Polare. Dove vive, cosa mangia, l'habitat, come fa a restare in equilibrio sul ghiaccio e tante altre curiosità sul "re dell'Artico"

Giornata dell'orso polare: tutte le curiosità che forse non conosci

Il 27 febbraio si celebra la Giornata Mondiale dell’Orso Polare (International Polar Bear Day), un evento promosso dall’associazione International Polar Bear per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di conservazione del più grande mammifero terrestre.

Secondo le stime del WWF, entro il 2050, la popolazione di orso polare potrebbe diminuire del 30% rispetto a quella attuale per via dello scioglimento dei ghiacci polari che stanno minando l’habitat dei circa 31mila esemplari ad oggi esistenti.

Quante specie di orso polare esistono?

Orso polare

L’Orso polare viene classificato come Ursus Maritimus - letteralmente "orso del mare" - ed è l’unica specie di Ursidae al mondo ad essere considerata un mammifero acquatico, al pari dei cetacei (balene, delfini e orchi) e delle foche.

Gli scienziati hanno individuato 19 sottopopolazioni (unità). Di queste: una è in aumento, 5 stabili e 4 in diminuzione. Delle altre 9 non si hanno molte notizie perché non sono disponibili dati scientifici attendibili.

Complessivamente il numero degli esemplari ad oggi esistenti oscilla tra i 22mila e 31mila, con una concentrazione del 60% in Canada. Il restante 45% vive negli altri Paesi che circondano il Circolo Polare Artico: Canada, Russia, Stati Uniti (Alaska), Islanda, Groenlandia e Norvegia.

Perché l’orso polare ha il naso affusolato?

Orso polare

Gli esemplari maschi misurano, partendo dalla punta del naso fino a quella della coda, dai 2 ai 2,5 metri mentre il peso oscilla tra i 400 e 600 chilogrammi. Le femmine, invece, pesano circa la metà. Il naso è particolarmente prominente e affusolato: una caratteristica adattiva che gli consente di individuare una foca (morta) anche sotto un metro di ghiaccio e neve o di annusare le possibili prede fino a 30 chilometri di distanza. Sorprendente,no?

Come fanno gli orsi polari a non scivolare sul ghiaccio?

Orso polare

L’orso polare è plantigrado, proprio come gli altri Primati (compreso l’uomo). Ciò significa che quando cammina appoggia tutta la pianta della zampa sulla superficie. In questo modo, riesce a muoversi agevolmente nonostante il peso notevole del corpo.

Il "re dell’Artico", come viene soprannominato, vanta anche un’altra singolare caratteristica. La parte sottostante delle zampe è dotata di cuscinetti neri e spessi, con alcune protuberanze in rilievo, che generano attrito a contatto con il ghiaccio. Ecco perché riesce a stare in equilibrio sulla banchisa e non scivolare.

Perché gli orsi polari hanno bisogno di tanto freddo?

orso polare

Come detto, gli orsi polari vivono nei Paesi che circondano il Circolo Polare Artico dove, durante la stagione invernale, le temperature si aggirano attorno ai -34 gradi con picchi di -69. Anche la temperatura dell’acqua è gelida giungendo fino a -2 gradi, il punto di congelamento del mare.

Il freddo è un condizione necessaria e imprescindibile per la sopravvivenza di questi esemplari semi-acquatici. Al di sotto della pelle vi è uno strato di grasso, spesso circa 11 centimetri, che trattiene e conserva a lungo il calore.

Gli scienziati hanno appurato che la temperatura corporea dell’orso polare oscilla tra i 37 e i 39 gradi, motivo per cui mal si adatterebbe ad un habitat diverso, più caldo. Anzi. Proprio perché tende a surriscaldarsi velocemente, si immerge spesso in acqua per trovare refrigerio. Può nuotare ininterrottamente per ore, ad una velocità di 10 chilometri orari, percorrendo distanze lunghissime.

Perché gli orsi polari hanno il pelo bianco?

orso polare

Il pelo dell’orso polare non è bianco ma trasparente. Lo strato di pelle, al di sotto della pelliccia, è in realtà di colore scuro. Il manto di questo animale è formato da peli cavi, traslucidi, che catturano e riflettono la luce del sole.

I peli, lunghi dai 5 ai 5 centimetri, sono anche idrorepellenti (non assorbono acqua ndr) e fungono da isolante termico poiché "intrappolano" l’aria e quindi riducono la dispersione del calore. Hanno anche un’altra, singolare caratteristica: sono invisibili. Gli scienziati hanno scoperto che solo le zampe, il naso, gli occhi e il respiro sono percettibili ai raggi infrarossi.

Infine, una curiosità sulla pelliccia: tende ad ingiallire con l’avanzare dell’età. Talvolta, appare addirittura verdognola per via delle alghe che crescono all’interno delle cavità pilifere.

Quali sono le abitudini degli orsi polari (cosa mangiano, bevono e dove dormono)?

orso polare

Gli orsi polari sono una delle poche specie animali che non va in letargo, ad eccezione delle femmine gravide. Solo occasionalmente, quando le temperature sono davvero estreme, scavano buche o piccole tane nella neve per ripararsi. Di solito, trascorrono gran parte del tempo sulla banchisa che, all’occorrenza, usano a mo’ di giaciglio spartano.

Questi mammiferi sono noti per essere "cacciatori passivi", vale a dire che fanno still hunting: una volta fiutata la preda non la rincorrono, ma attendono pazientemente che emerga dall’acqua per poi sorprenderla alle spalle. Generalmente si nutrono di foche, cetacei, uccelli marini e uova.

Come tutti gli altri esseri viventi, anche gli orsi polari hanno bisogno di idratarsi. Fatto sta che non bevono ma estraggono i liquidi necessari per dissetarsi direttamente dal sangue delle prede ingerite. Curioso, vero?

Qual è l’orso più grande del mondo?

orso polare

L’orso polare più grande mondo si chiama "Fat Albert" - un nomignolo non proprio lusinghiero - e pesa ben 679 chilogrammi. Vive a Katovic, in Alaska, e pare che abbia un grandissimo appetito. Si nutre per lo più del grasso di balena che sono soliti regalargli gli abitanti del posto in segno di rispetto.

Quello più longevo, invece, si chiamava Debby: ha vissuto fino a 42 anni ed è morta (era una femmina) a novembre del 2008. Un record assoluto se si pensa che l’età media di un orso si aggira attorno ai 25 anni.

E chissà che, da qualche parte, non ci sia qualche orso in grado di tagliare un nuovo traguardo. Per ora, gli occhi degli scienziati sono tutti puntati sul grolare: un rarissimo ibrido tra l’orso polare e il grizzly.

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