God save the King... Ma anche la principessa del Galles

Il ritorno in pubblico di Kate Middleton ha dimostrato che se oggi la monarchia inglese riesce a catalizzare ancora così tante attenzioni è grazie alla futura generazione di regnanti

God save the King... Ma anche la principessa del Galles
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Chissà quante volte, negli ultimi sei mesi, Kate Middleton ha immaginato il suo ritorno in pubblico. E chissà se l'amore e il sostegno ricevuti lo scorso sabato sono stati all'altezza delle sue aspettative o se avrebbe potuto immaginare di meglio. Il mondo attendeva impaziente il rientro alle attività pubbliche della principessa del Galles e quanto accaduto sabato durante la parata del Trooping the Colour è stato irripetibile. Kensington Palace ha voluto fin da subito mettere in chiaro che la partecipazione della moglie del principe William all'evento pubblico in occasione del compleanno del re Carlo III non è un ritorno ufficiale agli impegni. Ma è un primo passo.

E lo è soprattutto perché la Corona ha bisogno di lei. Al di là dell'accoglienza riservata a Catherine Middleton, che da tre mesi si sta sottoponendo alla chemioterapia preveniva per provare a scongiurare il rischio di una recidiva tumorale all'addome, c'è un'analisi più profonda che va fatta sul ruolo della moglie del futuro re d'Inghilterra. Ed è utile farla a partire dal balcone di Buckingham Palace dal quale la famiglia reale si è affacciata al termine della parata. Tutti gli occhi erano puntati sulla porzione destra di quel balcone, dove si trovava il principe del Galles insieme a tutta la sua famiglia al completo. Il futuro re, con l'alta uniforme rossa da colonnello delle Irish Guards, la futura regina, in total white e i loro tre bambini, perfettamente intonati al look della madre.

Per quei pochi minuti, il mondo si è dimenticato della chemioterapia di Kate Middleton e ha ammirato la giovane famiglia che, in un futuro non troppo lontano, sarà a capo della monarchia più antica del mondo. Middleton la borghese, l'arrivista, la scalatrice sociale: negli anni la moglie di William ha dovuto subire le peggiori illazioni sul suo conto. Non è stato facile per lei farsi accettare: da appartenente alla classe media inglese della provincia, a esponente della famiglia reale nel suo più alto rango. Eppure, oggi la principessa del Galles incarna i valori e le caratteristiche dell'antica famiglia Windsor più di qualunque altro suo membro, pur non essendolo di sangue. Con il principe William l'incastro è perfetto: lui ha istituzionalizzato lei, lei ha umanizzato lui e il risultato era sotto gli occhi di tutti su quel balcone. Lui, granitico, nato per comandare, per guidare la nazione. Lei, materna ma irremovibile, determinata a tenere salda la famiglia.

Se la monarchia inglese è riuscita a superare i tumulti degli ultimi cinque anni, inclusa la morte della regina Elisabetta II, colonna incrollabile di un'istituzione polverosa, che sembrava destinata a farsi cannibalizzare dalla modernità, è anche, ma soprattutto, grazie a Kate Middleton. Il suo ingresso nella famiglia reale ha dato al mondo una nuova favola da seguire, ha dato ai sudditi una nuova marmorea certezza, che non è più l'impenetrabilità della monarchia ma l'umanità della stessa. E non è sbagliato affermare che, oggi, gran parte del peso della monarchia si poggia sulle spalle dei principi del Galles, in particolare sulla principessa.

Ed è proprio questo che hanno dimostrato, con tutta la forza di cui sono stati capaci, i sudditi del Regno che hanno pianto, acclamato e applaudito al suo passaggio lo scorso sabato. God save the King, ma anche un po' the princess of Wales.

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