![Google calendar diventa anti woke: cancellato il mese Lgbt](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/06/30/1719741196-azbltfqsxvz7zy3pi2dy-eric-renom-lapresse.jpg?_=1719741196)
Google volta pagina. Sui calendari gestiti dal colosso informatico sono infatti spariti gli appuntamenti riferiti al Pride Month e alle ricorrenze Lgbtq+, ma anche quelli al Mese della storia dei neri e a quello delle donne. La decisione è stata confermata da una portavoce di Google, Madison Cushman Veld, secondo la quale le numerose festività da segnare sull'almanacco digitale erano diventate "non sostenibili". L'azienda - è stato spiegato - aveva ricevuto feedback secondo i quali al calendario mancavano ricorrenze ed eventi celebrati nei vari Paesi e dunque stava diventando poco fattibile includere in agenda "centinaia di momenti a livello globale".
Da qui la scelta di usare il colpo di spugna. "Siamo tornati a mostrare solo i giorni festivi e le ricorrenze nazionali, consentendo agli utenti di aggiungere manualmente altri momenti importanti", ha aggiunto la portavoce di Google. Certo, non sembra un caso il fatto che a sparire dal calendario siano state innanzitutto alcune ricorrenze care al mondo arcobaleno e ai fautori dell'ideologia woke. In particolare, era abitudine della multinazionale celebrare il Pride Month (il mese dell'orgoglio Lgbt) a maggio e ricordare da inizio febbraio il Mese della storia dei neri, ricorrenza divenuta polare soprattutto sull'onda delle manifestazioni promosse dal movimento Black Lives Matter.
Adesso l'era delle ricorrenze in salsa woke "imposte" agli utenti di Google pare essere tramontata per sempre. E il probabile effetto Trump appare tutt'altro che una suggestione. Dopo la vittoria del leader repubblicano e il suo ritorno alla Casa Bianca, sono molte le multinazionali che hanno scelto di tagliare il cordone con certi diktat ideologici adottati sino a poco tempo fa. Mark Zuckerberg, Ceo di Meta, nelle scorse settimane aveva annunciato la decisione di chiude il programma di fact-checking delle piattaforme social gestite dalla sua azienda.
Poi aveva cancellato le politiche Dei, ossia gli obiettivi di assunzione legati alla diversità, all’uguaglianza e all’inclusione.Nei giorni scorsi la stessa decisione era stata adottata - non senza scandalo generale dei progressisti - proprio da Google. Ora il motore di ricerca più popolare al mondo si è spinto oltre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.