- Mia suocera dice che legge sempre con grande attenzione Massimo Gramellini, e io mica m’offendo se preferisce lui a questa nostra indegna rubrica. Però oggi il giornalista del Corriere s’inventa la definizione di “destra radical chic”. Il titolo è interessante, quindi stavolta ho perso del tempo per scorrere lo svolgimento del testo. Risultato: sciocchezze. Ma quando mai gli intellettuali di destra vorrebbero essere considerati come i radical chic di Capalbio? Testualmente: "Vorrebbero essere considerati come loro, e soprattutto da loro". Ma ‘ndo vivi? A parte che Sgarbi e Morgan certo non rappresentano l'intero panorama degli "intellettuali di destra". E poi dubito che chicchessia voglia somigliare ai pensatori "de sinistra" sempre inclusivi, comprensivi, progressisti e patatosi. Che barba.
- Godibilissimo Camillo Langone che se la prende col fruttivendolo perché sul bancone ormai si trovano solo pomodori “diminutivo”, i ciliegi, i datteri, i pachino, i piccadilly e via dicendo, e sempre meno San Marzano. Da leggere.
- Riassumo: Daniela Santanché a novembre 2022 dice di non essere indagata dalla procura di Milano per bancarotta e infatti ai suoi avvocati non risulta niente. Oggi il Domani “scopre” che in realtà i pm l’avevano indagata, secretando però l’iscrizione nel registro degli indagati. Bene. E mi spiegate perché il ministro dovrebbe rispondere di questa cosa? Al netto di ogni opinione che si possa avere della Santanché, mi auguro che almeno questo governo - dopo le tante belle parole spese per Berlusconi - non cada nell’errore di costringere alle dimissioni un ministro solo perché formalmente indagato da qualche procura. Aspettiamo i processi, please.
- Ps: questa storia che le notizie di indagine “secretate” finiscono prima sui giornali e poi all’attenzione del presunto indagato fanno veramente orrore.
- Qui c’è puzza di Ursula bis. In Europa le bocce si stanno muovendo, come abbiamo avuto modo di ripetere più volte. Popolari e conservatori cercheranno di fare una maggioranza di “centrodestra”, magari pure con Salvini (che però dovrebbe abbandonare Le Pen e Afd e non è scontato). Piccolo problema: ad oggi i numeri non bastano. Bisognerà quindi allargare, forse ai liberali, forse pure altrove. E c’è chi nel Ppe già pensa di riproporre la candidatura di Ursula von der Leyen. Ora: niente di contrario contro di lei. Però l’importante è che non si porti dietro le idee di Frans Timmermans, vero padre padrone di questa attuale maggioranza. Voglio dire: potrà mai Ursula disconoscere il Green Deal e tutto quello che ne è venuto fuori?
- La
direttrice generale della task force Ripresa e resilienza della Commissione europea, Céline Gauer , si dice "molto ottimista” di come stanno andando “bene” le cose sul Pnrr. Quindi tutto il dramma di questi giorni? Fuffa?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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