Greta silurata dai gretini, l'abuso di sciopero e Zalone: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il weekend di Landini, la libertà di Checco Zalone e Travaglio

Greta silurata dai gretini, l'abuso di sciopero e Zalone: quindi, oggi...
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- Sullo sciopero di Landini e della UIL credo ci sia davvero poco da aggiungere: avrete letto già tutto sul Giornale. I sindacati hanno il diritto di convocare tutte le astensioni dal lavoro che desiderano, basta lo facciano secondo le regole e pare che stavolta abbiano preso un bidone. Fine. Il problema non è tanto questo venerdì. Il punto è che ormai gli scioperi sono assolutamente inutili. Ne fanno talmente tanti (1.500 e oltre nel 2023) che il mondo del lavoro si è abituato ad assorbirne gli effetti. Ci arrabbiamo perché non riusciamo a prendere la metro, magari qualche azienda avrà dei fastidi momentanei, ma nulla che sconvolga davvero il mondo del lavoro. Se poi ci aggiungiamo che spesso e volentieri gli “scioperi generali” vengono convocati con motivazioni politiche, eccoci alla conclusione: più che “diritto di sciopero” ormai siamo all’”abuso di sciopero”.

- Stasera Checco Zalone torna in tv con Amore+Iva. Sarà un successo, mi ci gioco il cappello. In fondo l’unico “errore” il comico l’ha commesso con Tolo Tolo, l’ultimo film, quando ha abbandonato la sua vena dissacrante provando ad essere profondo. Checco funziona perché mette in risa tutto quello che, almeno una volta, anche il più politicamente corretto di noi ha pensato su “uominisessuali”, checche, stranieri, tasse, pensioni, meridionali, terroni, milanesi, cornuti e preti. Checco è dei pochi rimasto libero di dire ciò che vuole in un mondo incapace di ridere di se stesso.

- Mi fa sorridere il sondaggio di Repubblica sulla manovra. Dicono che gli elettori bocciano la finanziaria (voto medio: 5), poi però vai a leggere il giudizio sulle singole misure e le cose non tornano. Su cuneo fiscale, fringe benefit, mamme lavoratrici, congedo parentale, riduzione delle tasse fino a 28mila euro e no tax area sono tutti contenti. Su taglio delle pensioni, stop in fattura ai lavori edilizi e mancata proroga del superbonus, invece, tanti contrari. E vi sorprende? I contribuenti esultano se incassano, si incazzano se non possono avere un bonus. Facile. Più che altro mi sorprende quel 56% di invidiosi (dipendenti pubblici o a tempo indeterminato) che non vogliono l’aumento della flat tax al 15% per chi fattura oltre 85mila euro all’anno. Forse lorsignori non hanno chiaro che il “fatturato” non corrisponde al loro stipendio fisso annuale.

- Non siamo grandi amici di Travaglio, ma l’odierno pezzo su Israele gli fa onore. Non solo perché va contro il cuore del suo lettorato, molto grillino e dibattistiano sul tema Palestina. Ma anche perché centra il punto della questione. Ovvero che gli arabi potranno anche lamentarsi di un sacco di cose, ma gran parte dei territori che rivendicano li hanno persi in guerre (scatenate da loro) e/o non li hanno rivoluti per non firmare accordi di riconoscimento con l’odiata Israele. I prof universitari dovrebbero saperlo.

- A Repubblica devono essere mezzi disperati, infatti il sondaggio sul premierato oggi l’hanno un po’ nascosto. Demos ha scoperto che “una percentuale ampia di italiani auspica l’elezione diretta del capo del governo”. Stiamo parlando del 53% di intervistati, “totalmente d’accordo” con l’idea. Sarà pure un po’ in calo, ma è tanta roba.

- Più della metà dei primi cento profili Instagram più pagati, cioè gli influencer più ricchi, sono di proprietà di donne. Il gender gap ribaltato. Però il più ricco è Khaby Lame, un uomo. E qui i maschietti se la ridacchiano: manco il podio delle influencer vi lasciamo.

- In Germania, Fridays for future dà il benservito a Greta Thunberg. Dopo le sue uscite sulla Palestina, che hanno trasformato un progetto ambientalista in qualcosa di politicamente sinistro, le hanno comunicato garbatamente il licenziamento: tu dì pure quel che vuoi, ma non ci rappresenti.

"Come movimento, ci opponiamo chiaramente a tutte le forme di antisemitismo. Non scendiamo a compromessi su questo punto. Ci battiamo per la protezione della vita ebraica - qui e ovunque”. Che meraviglia: Greta silurata dai gretini.

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