Ho sempre ammirato le donne del Sud

Alcuni chiarimenti: non c'era intenzione di denigrare

Ho sempre ammirato le donne del Sud
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Carissimo Feltri,
ti leggo da oltre trent'anni e poi sono anch'io un tuo collega perché da tantissimo tempo dirigo un mensile calabrese uscito finora ben 322 volte. La domanda che ti pongo è: come ti è saltato in mente di paragonare ad una «serva di Catanzaro» quella tua interlocutrice? In Calabria siamo indignati per questa infelice uscita. Addirittura il sindaco della città capoluogo intende adire le vie legali. Ti va di chiarirmi il tuo pensiero?
Cordiali saluti.
Saverio Basile
San Giovanni in Fiore

Caro Saverio,
ho già avuto modo di chiarire con il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, in una diretta radiofonica, cioè all'interno dello spazio de La Zanzara, programma condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, che sono molto dispiaciuto del fatto che le donne calabresi, in particolare quelle di Catanzaro, si siano sentite offese dalle mie parole. Siccome repetita iuvant, lo ribadisco: non era mia intenzione denigrare né le cameriere né le signore calabresi, eppure mi rendo perfettamente conto che qualcuno possa avere male interpretato un modo di dire simile a quello forse più in auge che recita: le casalinghe di Voghera. Mai sentito queste massaie lagnarsi per essere diventate un simbolo di ovvietà.

Non sono solito scusarmi per le mie affermazioni, quindi non intendo contravvenire al mio stile e mi auguro che questa sterile polemica termini con una risata. Non coltivo motivi di rancore nei confronti dei calabresi, tra i quali ho parecchi amici e alcune amiche affettuose, gente orgogliosa, dignitosa, semplice, proprio come noi bergamaschi, gente che mi piace. Non gradisco che le mie parole, quantunque siano parse inopportune a qualcuno, vengano strumentalizzate per accendere vecchi conflitti che andrebbero superati, come la contrapposizione tra cittadini del Nord e cittadini del Sud. Per me esiste un solo e unico popolo, quello italiano, e una sola e unica Nazione, l'Italia. Il mio presunto antimeridionalismo, accusa che mi viene mossa da tanto tempo, non è altro che un preconcetto che sempre più mal sopporto. Certo, accostare Salis in termini negativi alle cameriere catanzaresi non ha fatto altro che corroborare forse tale pregiudizio nei miei confronti, ma in fondo me ne infischio. Le donne del Sud, forti e materne, da sempre sono colonna portante dell'Italia intera. Da bambino ammiravo la loro abilità nel preparare ricchi e gustosi pranzi con quei pochi ingredienti disponibili. Mi sembravano alchimiste, maghe, prestigiatrici.

Esseri divini. Le osservavo catturato dai loro prodigi. Era il periodo dell'immediato dopoguerra e la mia gioia più grande era quella di recarmi in Molise in estate a fare visita ai miei zii, trattenendomi con loro per settimane. Trascorrevo tutto l'inverno a Bergamo alta con questa aspettativa, nell'attesa di raggiungere finalmente il mio amato Sud. Sono forse quelli i luoghi dove sono stato più felice. In quei luoghi e tra quella gente.

E per quanto riguarda le cameriere, io stesso ho svolto i mestieri più umili, è sufficiente dire che lavavo le scale dei condomini e non me ne vergogno, anzi ne vado fiero. Lo snobismo non mi si addice, sono un uomo semplice, che si cura, sì, che ci tiene ad apparire sempre in ordine, elegante, soprattutto per rispetto di se stesso, ma che predilige la compagnia delle persone come lui, le persone del popolo. Quelle che vantano nobili natali o che fanno sfoggio di vanità mi hanno sempre annoiato, odorano di finzione, e mi sono sempre guardato bene dal divenire come loro, pur arricchendomi, cosa che non è una colpa, semmai costituisce un merito.

Detto ciò, vorrei compiere una doverosa osservazione.

Perché se utilizziamo l'espressione «casalinga di Voghera» nessuno insorge stracciandosi le vesti per la discriminazione e l'insulto posti in essere, mentre se si dice genericamente «casalinga di Catanzaro» si finisce nel tritacarne mediatico subendo minacce di querela e di ogni altro tipo nonché improperi e calunnie? Forse che le signore del Nord possono essere oltraggiate e quelle del Sud non possono essere nominate? E questa, caro Saverio, non è discriminazione?

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