La preghiera "vietata" in Inghilterra, solidarietà a Massimo Boldi. Le parole della settimana

Le parole della settimana: l'Inghilterra vieta la preghiera, follie woke in salsa ispanica, le molestie ai tempi delle gemelle Kessler, solidarietà a Massimo Boldi, il Salvator Mundi verso l'Arabia, lo sfogo di Bob Sinclar

La preghiera "vietata" in Inghilterra, solidarietà a Massimo Boldi. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori

L'Inghilterra vieta la preghiera?

In Gran Bretagna una donna, Isabel Vaughan Spruce, pregava in modo silenzioso vicino ai centri abortivi. Questo viola il Public Space Protection Order (PSPO, una zona protetta), dove sono vietate tutte le espressioni di "approvazione o disapprovazione di questioni relative ai servizi di aborto". Per questo è stata arrestata due volte. Ora riceve 13.000 sterline di risarcimento e le scuse. L'Inghilterra, patria delle libertà, sembra aver perso la bussola della propria identità, se arriva ad arrestare una persona per il semplice fatto che stava pregando silenziosamente. Ma se anche lo avesse fatto sonoramente, davvero l'Inghilterra vuole vietare alle persone di esprimere il proprio pensiero? Questa volta, è arrivato il risarcimento, ma l'aria che tira, soprattutto con il governo laburista, non promette nulla di buono.

Follie woke in salsa ispanica

L'ideologia woke si è impadronita anche del sistema spagnolo. A Siviglia un uomo ha causato abusi fisici e psicologici alla compagna per dieci anni. Un tribunale lo ha condannato per violenza di genere. Ma lui, grazie a una folle legge sull'autodeterminazione approvata sull'onda woke, con una autodichiarazione è “diventato” donna e quindi il reato non sussiste più e lui non può essere condannato. Perché il woke è una follia? Perché stravolge la più elementare realtà.

Le molestie ai tempi delle gemelle Kessler

Per capire quanto l'ideologia ha cambiato il mondo in pochissimi decenni basta ascoltare la voce di chi rappresenta i decenni precedenti. Le gemelle Kessler, in una recente intervista, hanno dichiarato: “Una piccola pacca sul sedere non è una avance sessuale, ma un complimento”. E ancora: “Le donne non si devono meravigliare se vengono disturbate quando si vestono in modo provocante. Le star che percorrono oggi i red carpet sono tutte mezze nude”. Frasi che, condivisibili o meno, mostrano quanto il mondo sia cambiato in fretta e come il concetto di molestia fluisca con i tempi.

Solidarietà a Massimo Boldi

Per capire il clima che si è creato in Occidente basta guardare a ciò che è successo a Massimo Boldi. Il noto comico ha risposto con un commento di stima agli auguri di Ferragosto della Meloni e questo ha fatto scoppiare una tempesta contro di lui sui social, tanto che la stessa Meloni gli ha espresso solidarietà. Forse bisognerebbe solo smettere di dare spazio o di considerare notizia ciò che viene scritto sui social, il fatto che i commenti sono scritti non li distingue per questo da una qualunque frase detta a caso dentro a un bar.

Il Salvator Mundi verso l'Arabia

È circolata la notizia che il "Salvator Mundi" di Leonardo resta sottochiave in magazzino a Ginevra, dopo essere stato comprato nel 2017 per la cifra record di circa 450 milioni di euro. La sua destinazione è il cosiddetto "Louvre delle sabbie", il nuovo museo che il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman farà aprire nei prossimi anni a Riad. Qualcuno sostiene che esporre in Arabia Saudita una rappresentazione di Cristo sia una sfida all'estremismo islamico, ma non si può fare a meno di scavare più a fondo per scoprire i molti significati esoterici e simbolici che questo quadro porta con sé. Ci sarà molto di cui parlare, nei prossimi anni.

Lo sfogo di Bob Sinclar

È singolare quanta eco abbia avuto lo sfogo di Bob Sinclar dopo una serata a Mikonos: "Entri nel locale, posto meraviglioso a Mykonos, ragazze bellissime, pensi che sarà una serata divertente. Ma la gente sta ferma col cellulare in mano. Stanno lì congelati a filmare. Sono così depresso. Magari è colpa mia ma non mi sono mai annoiato tanto, e volevo condividere tutto questo.

Grazie per avermi ascoltato". Sembra una semplice lamentela, ma dietro queste poche parole c'è il disagio emotivo, relazionale ed esistenziale di un'intera generazione, intrappolata dentro quelle scatole magiche che chiamiamo cellulari.

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