"È scurrile". E ora scatta l'esposto contro l'Annunziata

"Non tollerabile l'utilizzo di linguaggi scurrili". Sullo sfogo tv della Annunziata arriva un esposto all'Agcom: "Verificare se ci sono state violazioni". Dalla Vigilanza Rai le rimostranze di Fdi contro la giornalista

"È scurrile". E ora scatta l'esposto contro l'Annunziata

Lo sfogo fuori controllo di Lucia Annunziata finirà davanti al Garante per le comunicazioni. Non accenna a diminuirsi la polemica per la scurrile esclamazione pronunciata dalla conduttrice Rai durante il suo recente e acceso confronto televisivo con il ministro della famiglia, Eugenia Roccella. Nella più recente puntata di Mezz'ora in più, su Rai3, la giornalista aveva tradito il proprio ruolo di arbitro e aveva sbracato sul finire di un vivace dibattito sulla maternità surrogata. "Prendete la responsabilità di fare queste leggi, caz*o!", aveva esclamato. Le immediate scuse non sono però bastate e stamani l'Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi ha annunciato un esposto all'Agcom sull'episodio tv.

"Non è tollerabile". L'esposto all'Agcom

"In un programma di informazione della rete pubblica, dove sono presenti ospiti istituzionali e rappresentanti di governo e parlamento, non è tollerabile l'utilizzo di linguaggi scurrili", ha spiegato l'associazione all'Adnkronos, annunciando di voler portare l'accaduto all'attenzione dell'autorità. I termini utilizzati da Lucia Annunziata nel suo sfogo - ha bacchettato ancora l'ente privato - "sono forse più adatti a trasmissioni trash come il Grande Fratello, e oltre ad essere inopportuni potrebbero rappresentare una violazione delle norme che regolano il servizio pubblico radiotelevisivo".

Per tale motivo l'Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi ha deciso di presentare una segnalazione all'Agcom, chiedendo di aprire una indagine sull'episodio "e verificare se l'utilizzo di parolacce durante un programma di informazione Rai possa rappresentare una violazione della normativa in materia". L'associazione - a quanto si apprende - ha pure chiesto ai componenti del CdA Rai un "incontro urgente", inoltre, anche a seguito dei "gravi casi di Sanremo" su cui indagano Agcom e procura. L'episodio televisivo avvento a Mezz'ora in più passerà dunque sotto la lente dell'autorità garante, con il rischio di un formale richiamo per la sua protagonista.

Fdi sul caso Annunziata

Intanto dalla Vigilanza Rai sono arrivate le rimostranze dei componenti di Fratelli d'Italia nella commissione bicamerale. "È davvero inaccettabile quanto avvenuto ieri. La conduttrice ha più volte interrotto il ministro Eugenia Roccella impedendole di parlare, fino a scivolare nella volgarità. Che senso ha invitare un esponente politico, peraltro ministro, ad un'intervista e poi impedirgli di parlare perché non si condividono le sue tesi? Faziosità e ideologia si pongono agli antipodi rispetto al servizio pubblico. È arrivato il momento di cambiare pagina, il rispetto dei contribuenti che pagano il canone Rai non può più venire meno", hanno dichiarato gli esponenti meloniani in Vigilanza.

La battuta della giornalista alla Cgil

La stessa Annunziata del resto è ben consapevole delle attenzioni che la commissione rivolge agli episodi del piccolo schermo e alla condotta dei conduttori. Nella sua recentissima presenza sul palco della Cgil, la giornalista aveva giustificato così il fatto di esprimersi al plurale, includendo dunque se stessa nel dibattito sulla sinistra in corso in quel momento.

"Io non sono in televisione, quindi mi sto mettendo anche io con un 'ci' e un 'noi', tanto la commissione di Vigilanza non è stata ancora nominata, per cui non mi richiamano. È molto calcolato", aveva commentato con un sorrisetto. Nel giro di un paio di giorni, con quel suo successivo sfogo tv in presenza del ministro, Lucia nella bufera ci è finita davvero.

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