Maturità 2023: ecco tutti gli strafalcioni, dalla Divina Commedia a Giovanni Pascoli

Come ogni anno il portale Skuola.net si diverte a raccogliere le testimonianze sugli strafalcioni durante i colloqui. Anche i professori protagonisti di gaffe clamorose

Maturità 2023: ecco tutti gli strafalcioni, dalla Divina Commedia a Giovanni Pascoli

Come ogni anno quando si parla di esami di maturità, che si tratti di prove scritte o orali, non mancano mai gli strafalcioni che vedono coinvolti non soltanto gli alunni, ma anche i professori che, presi da una sorta di “delirio di onnipotenza” pretendono che i candidati siano a conoscenza di alcune nozioni a volte anche fuori contesto.

La confusione dei maturandi

Anche quest’anno a raccogliere le testimonianze degli strafalcioni dei maturandi ha pensato il portale Skuola.net che, grazie ai racconti delle ragazze e dei ragazzi che sono stati protagonisti ai colloqui orali o hanno semplicemente assistito alle interrogazioni dei compagni, ci permette di avere accesso a quel calderone di errori – e orrori - che un po' per ansia, un po' per paura, un po' per tensione o anche per credenze errate i candidati fanno.

La pittura, il “nemico” più grande della letteratura

A fare da protagonista della maturità 2023 la commistione tra arte e letteratura; in particolare, un ragazzo che ha assistito all’orale di un compagno ha riferito che il collega maturando aveva la convinzione che il quadro di Salvador Dalì, La persistenza della memoria, fosse un’opera di Marcel Proust e, quindi, letteraria. Ma non è finita qui; come se non bastasse, infatti, qualcuno ha pensato bene di assicurare alla commissione d’esame che Giovanni Pascoli fosse un pittore. Semplicemente un lapsus? Assolutamente no. Lo studente ha continuato a sostenere la sua ipotesi collocando “il pittore” Giovanni Pascoli nel movimento avanguardista Die Brücke, Il Ponte, peraltro nato in Germania.

I problemi con la linea del tempo

Ad arricchire la galleria degli errori, anche le sviste cronologiche, come quelle che collocano Giacomo Leopardi tra i poeti del ‘900 (anche se il poeta dell’Infinito ha vissuto a malapena sino alla prima parte dell‘800, più precisamente 1837, l’anno della sua morte). E ancora, c’è chi ha collocato il famosissimo quadro di Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Il Quarto Stato, nel filone realista, nonostante fosse un’opera chiave della corrente divisionista. Infine, come non citare l’alunno che ha ricondotto il superuomo di D’Annunzio alla lezione di Sigmund Freud e non, come invece è, a quella di Nietzsche. E sulla scia filosofica qualcuno ha anche sostenuto che la teoria del “noumeno” di Schopenhauer fosse figlia di quella già sviluppata da Marx (e non da Kant).

La Storia, una brutta “bestia” per i maturandi

La storia è certamente l’argomento su cui gli studenti ogni anno “si divertono” a regalare le perle più preziose. Per uno studente la strategia della “guerra lampo” (Blitzkrieg) è stata molto utilizzata nel corso della Prima Guerra Mondiale; tuttavia, ha fatto la sua comparsa soltanto nel secondo conflitto mondiale.

Orecchie ben tese anche per il maturando che ha collocato le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki dopo la fine della II Guerra Mondiale; anche in questo caso se la storia non inganna le due bombe atomiche furono uno dei fattori decisivi per lo stop all’ostilità. Qualche piccolo problemino anche in Geografia, quando un candidato ha attribuito il "New Deal” americano a Winston Churchill - premier britannico -anziché al “padre” Roosevelt. Ma al peggio non c’è mai fine: è emerso che durante il Nazismo gli ebrei venissero rinchiusi nei campi di “concentrazione”.

Gli errori tutti italiani, forse i peggiori

L’autore della Divina Commedia? Naturalmente Garibaldi; un’opera di primo piano di Pirandello? “Uno, Nessuno, Duecentocinquantamila". Potremmo dire che questo hanno sicuramente un posto assicurato nella top ten degli strafalcioni tutti italiani, come anche la poesia X Agosto” di Giovanni Pascoli che è diventata “Per Agosto”. Attenzione, però, soprattutto alla studentessa che spiegando la trama de La Coscienza di Zeno di Svevo ha confuso il “Dottor S” - lo psicanalista che aveva in cura il protagonista dell’opera - con il “Signor S”, il malefico avversario dei “Me contro Te”, gli youtuber idoli dei bambini.

I professori tra clamorosi errori e “delirio di onnipotenza”

Anche i docenti, presi dall’euforia si sono lasciati andare a delle perle. Uno in particolare che ha ribattezzato l’operazione T4 - nonché il programma di pulizia etnica ideato dai nazisti, incentrato sull’eliminazione dei disabili e dei malati incurabili - chiamandola operazione T9 e, quindi, il sistema di scrittura utilizzato da smartphone e tablet. Era chiaro che la tecnologia oggi stesse prendendo il sopravvento, ma forse non fino a questo punto. Come anticipato, in molti sono stati gli insegnanti che hanno scambiato l’esame di maturità per un quiz da prime time: “Quanti figli aveva Gustav Klimt?” ha chiesto un docente; e ancora, "Che differenza c’è tra Tokyo e Kyoto?”, “Qual è il fuso orario del Giappone?”, “Quale fiume attraversa Las Vegas?” che peraltro non è attraversata da alcun fiume. Qualche insegnante – più di uno – pare avere confuso anche i programmi tra due classi che gli erano state affidate, sottoponendo quindi agli alunni quesiti non idonei.

Qualcun altro, invece, ha ben pensato di giocare al cellulare mentre il candidato sosteneva l’esame. Insomma, gli anni passano, ma su una cosa non ci saranno mai dubbi che la maturità, in un modo o in un altro, riesce sempre a sorprenderci.

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