"Metadinamiche", il nuovo supporto per le cure nel tumore al seno metastatico

In supporto alle cure mediche dei tumori al seno metastatici, è stato presentato da Komen italia con il sostegno di Gilead, all'interno della "Race for The Cure", "Metadinamiche", un percorso di cura integrato che si prende cura delle pazienti a 360°

Le  pazienti e gli operatori sanitari che hanno partecipato a "Metadinamiche", il primo percorso di cura integrato su pazienti con tumore al seno metastatico
Le pazienti e gli operatori sanitari che hanno partecipato a "Metadinamiche", il primo percorso di cura integrato su pazienti con tumore al seno metastatico

Si chiama “Metadinamiche” l’iniziativa nata da un’idea del Centro Komen Italia per i trattamenti integrati in oncologia della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma in collaborazione con l’Associazione Onconauti, che coinvolge le donne con tumore al seno metastatico, uno dei più aggressivi di cui attualmente non esiste ancora cura.

Presentato durante l'annuale Race For The Cure la "corsa rosa" per sensibilizzare sulla prevenzione dei tumori al seno, al Circo Massimo di Roma organizzata da Komen Italia, l'incontro è stato un momento estremamente importante, sia a livello emotivo, vista la presenza di molte pazienti con temore al seno metastatico, sia per quanto riguarda la scienza e la medicina che anno dopo anno, grazie a prevenzione, nuove metodologie e percorsi integrati, come appunto, Metadinamiche nato nel 2023, sta facendo passi da gigante su questo tipo di patologie.

L'iniziativa continua anche nel 2024 grazie al supporto non condizionato di Gilead. Le pazienti saranno protagoniste di un programma più ampio che Gilead promuove quest'anno in collaborazione con diverse associazioni di pazienti, a partire dal Primo Patient Forum del 17 Giugno a Milano.

Il Patient Forum

L’obiettivo è offrire un supporto a 360° alle donne con tumore al seno in fase avanzata, affrontando temi come il diritto al lavoro, l’importanza di una nutrizione adeguata durante e dopo i trattamenti, e il ruolo fondamentale del sostegno psicologico. Un momento chiave sarà il dialogo aperto sul Percorso Diagnostico Terapeutico Assistito.

Lavorare al fianco delle donne con malattia oncologica in fase avanzata e dei loro bisogni è per noi centrale – afferma Gemma Saccomanni, Sr. Director Public Affairs di Gilead Sciences. “L’impegno si rinnova quest’anno con il progetto Metadinamiche, che siamo felici di sostenere, e con il Patient Forum, un momento importante che vuole porre sotto i riflettori i temi che toccano nella quotidianità le donne e la loro rete di supporto. Essere impegnati in prima linea con le Associazioni di pazienti che nel nostro Paese lavorano a favore del riconoscimento di percorsi e strumenti di sostegno dedicato è per noi motivo di grande orgoglio e responsabilità ed è quanto ci spinge ogni giorno a dare di più”.

La Metadinamica

Metadinamiche non è una cura, ma un enorme supporto per le pazienti, che permette un approccio diverso alla malattia e una grande riduzione degli effetti collaterali delle cure. Sono anni infatti - anche se il percorso è ancora molto lungo - che la medicina ha compreso, che il tumore per una donna non è solo una malattia da curare tramite la medicina. Le pazienti non sono un numero nella sala d'attesa di un ospedale, ma per guarire o convivere con queste patologie, devono intraprendere anche un percorso di benessere psicofisico. Essere seguite in ogni ambito della vita e della cura, soprattutto quello psicologico.

A raccontarlo il dottor Stefano Magno, Direttore del Centro Komen Italia del Policlinico Gemelli: "Metadinamiche che è un percorso di 7 giorni di cammino con 8 donne con un tumore al seno metastatico, insieme ad alcuni medici ed operatori. Un cammino sia fisico che interiore per il recupero del benessere psicofisico. Ora c'è la possibilità di integrare nella pratica clinica le più aggiornate terapie antitumorali con trattamenti integrati rivolti al benessere pisico-fisico della persona malata, che consente di alleviare disturbi ed effetti collaterale complessi e incoraggia una maggiore partecipazione proattiva e l'aderenza della paziente ai protocolli di cura"

Questo tipo di metodologie - purtroppo non ancora troppo diffusa nelle strutture ospedaliere italiane - ha dato enormi risultati: "E' inserita anche nei protocolli di cura - spiega ancora il dottor Magno - e noi lavoriamo affinché si comprenda la potenza e il grande aiuto che questo tipo di terapie integrate apportano nel percorso di cura delle pazienti".

Di cosa si tratta

A spiegarlo la dottoressa Claudia Maggiore, ideatrice del progetto Metadinamiche medico esperto in oncologia integrata e agopuntura del Centro Komen Italia, che ha preso parte a questo percorso diventato anche un film, proiettato nel corso dell'incontro, che ha suscitato un grandissimo impatto emotivo, ma anche generato una grande forza, donata incredibilmente proprio dalle donne con tumore metastatico. Portatrici di grandi speranze e confortate da questo tipo di supporto che vede la medicina come primo metodo: "Che non può essere sostituita con nulla altro" ma non dimentica la "cura dell'anima.

"Questo percorso a cui ho partecipato, ha coinvolto le 8 pazienti a terapie integrate supportate da evidenze scientifiche come esercizi di rilassamento/meditazione, Qi Gong, riflessologia, attività di gruppo guidate da uno psicologo, interventi di educazione alimentare". Uno stile di vita fondamentale per chi è già malato, ma molto importante come cura e prevenzione generale -spiega la dottoressa-. Fare esami ogni anni, movimento e mangiare in maniera sana ed adeguata, sono gli strumenti più potenti di prevenzione".

I numeri e la sopravvivenza

Ogni anno si stima siano 37.

000 le donne che convivono con un tumore al seno metastatico; grazie ai progressi nelle tecniche diagnostiche e terapeutiche, alla disponibilità di nuovi farmaci, alle migliori terapie di supporto e a una più efficace integrazione tra terapie sistemiche e locali, la sopravvivenza globale di queste pazienti con malattia metastatica è notevolmente aumentata. Ma la sopravvivenza porta con sé il bisogno di garantire una buona qualità di vita e la possibilità di sperimentare esperienze che “normalizzino” il più possibile il vissuto della paziente e dei propri cari.

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