Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori
L'intelligenza artificiale non dominerà il mondo
Da quando è esploso il fenomeno della cosiddetta intelligenza artificiale tutti sembrano volerne parlare. Imprenditori, teologi, influencer sembrano diventati di botto massimi esperti della materia. E nella cornice di un mondo occidentale in autodistruzione fa molto radical chic dire con sicurezza che l'intelligenza artificiale distruggerà il mondo. Il filosofo americano Barry Smith sembra zittire tutti con un'osservazione alquanto semplice: la complessità del sistema neurologico umano formatosi nel corso dell’evoluzione è impossibile da replicare. Quindi stiamo tranquilli e magari smettiamo di chiamarla “intelligenza”.
Un mondo a testa in giù
Ma di artificiale resta la modalità binaria che ci hanno installato nel cervello. In un mondo in bianco e nero è facile arrivare alla conclusione che il diverso vada semplicemente cancellato. È un po' l'atteggiamento più comune nelle manifestazioni che vediamo oggi nelle piazze: zittire l'avversario, fare in modo che non esista. Fino ad associarlo a dinamiche di morte e sparizione. Forse non era il caso del post di Michele Riondino con La Russa a testa in giù, che ha suscitato tante polemiche. O forse sì. Ma chiunque abbia a cuore la democrazia e la pace non può contribuire alla polarizzazione che viene da Oltreoceano.
Burioni contro Susanna Tamaro
Per capire la modalità di “dialogo” propria di questi tempi e dei social, basta leggere la reazione di Roberto Burioni ad un articolo di Susanna Tamaro, che criticava la gestione del Covid. Burioni, come accade spesso in questo genere di avvenimenti, non risponde su nessun punto sollevato dalla Tamaro, semplicemente la critica e si chiede come mai il Corriere l'abbia ospitata. Assenza di dialogo, cancellazione. È morta la dialettica e senza dialettica il pensiero muore.
La fine di TikTok?
E così torna nell'aria la chiusura di Tik Tok in molti paesi. Dopo India e Stati Uniti anche l'Unione Europea sembra andare in questa direzione. Per capirne la semplice motivazione basterebbe andare in un'università americana, dove migliaia studenti manifestano contro una guerra che non conoscono, per un'opinione che si sono fatti semplicemente “scrollando” i video di TikTok. Sono armi potenti, questi social network, e chi li controlla ha un potere davvero grande.
Brava, Barbara Alberti
Chi sembra aver capito l'inganno della nuova ideologia che si è impadronita di tutte le altre è Barbara Alberti. Intervistata recentemente da Gente sul suo libro “Tremate, tremate, le streghe son tornate”, ha criticato da femminista le derive femministe e parlando della moda di correggere il linguaggio ha colto nel segno: “Ma correggerlo da cosa? Dalla condizione umana? La vita è imperfetta, è divisiva, a tratti ripugnante, non la si può edulcorare, ed è questo, anche, il suo bello”.
Profumo di Fassino
Se Piero Fassino ha effettivamente rubato del costoso profumo all'aeroporto oppure no lo stabiliranno le autorità giudiziarie competenti, che sono state chiamate in causa.
Se esistesse un video del fattaccio, sui social diventerebbe il più virale di sempre e aprirebbe un nuovo capitolo della storia dei meme. Ma in questa tragicomica vicenda c'è qualcosa che non quadra: davvero qualcuno si meraviglia ancora della notizia, vera o presunta, di un politico che ruba?
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