"Benvenuti nella Milano antifascista". Lo sfregio contro Sergio Ramelli

Presidio del movimento in piazzale Gorini, dove viveva Sergio Ramelli. In mattinata nella zona è comparso uno striscione che inneggia alla “Milano Antifa”

"Benvenuti nella Milano antifascista". Lo sfregio contro Sergio Ramelli
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Il timore delle possibili ritorsioni degli antifascisti hanno impedito un corteo legittimo. Questa la protesta del Blocco studentesco contro il "ricatto dell'ordine" messo in campo dalle istituzioni, che hanno così impedito al movimento di manifestare liberamente. Questa mattina l'organizzazione di destra è stata protagonista di un flash mob in Piazza Missori, a Milano, per evidenziare che "nessun tipo di divieto o imposizione" può "limitare il nostro diritto a fare politica". Nonostante un larghissimo preavviso e un precedente corteo, in aprile a Verona svolto senza nessun tipo di incidenti da centinaia di giovani, la Questura ha deciso di impedire la manifestazione per la “possibile” tensione che potrebbero creare le realtà antifasciste. Insomma, un divieto legato indissolubilmente alla mancata volontà di indisporre Anpi, antagonisti e compagni vari.

"Lanciamo un messaggio forte e chiaro a chiunque pensi che delle prescrizioni possano buttarci fuori dall'agone politico. Non possiamo cedere a questa lettura della realtà che vede come 'nemica' e 'pericolosa' ogni affermazione di vitalità contraria a questo status quo" il messaggio del Blocco studentesco in una nota:"Il modello politico e culturale antifascista è connotato da un vero e proprio atteggiamento mafioso, il quale si arroga il diritto di scegliere chi si possa esprimere e chi no. Impedire a una realtà giovanile di manifestare solo per paura delle sigle antifasciste significa ammettere l'impotenza dello Stato di fronte a questo metodo mafioso. Questo 'ricatto dell'ordinè pone qualsiasi realtà invisa alla sinistra fuori dai termini legali: ma se per seguire la giusta rotta ci vuole un atto di pirateria, allora sia la pirateria la rotta giusta".

Blocco studentesco ha dunque organizzato un presidio in piazzale Gorini, dove viveva Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù aggredito a colpi di chiave inglese da appartenenti ad Avanguardia operaia il 13 marzo del 1975 e morto il 29 aprile dello stesso anno. Una vittima dell'odio rosso.

Come riportato dal Corriere, all'alba, proprio in piazzale Gorini, è apparso uno striscione inneggiante alla Milano Antifa: "Benvenuti nella Milano antifascista" con sotto due date, 28 giugno 1945 e 13 marzo 1975. Un messaggio rivolto dall'area antagonista ai componenti del Blocco studentesco, una provocazione destinata a fare salire la tensione...

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