Gent.ma dott.ssa Braghieri, ho appena letto l’amaro sfogo del ragazzo ventunenne che in vacanza in Sardegna ha scoperto il pragmatismo brianzolo e mi è venuto il magone. Quella lettera forse avrei potuto scriverla io che ho un’età per essere forse il padre di quel ragazzo. Per capire una donna non basterebbe un’enciclopedia: in questi giorni girava un post sui social con il “payoff” che diceva «Se io non voglio, tu non puoi!». Ecco il punto: io spesso mi sono arreso quando avevo una percezione negativa per poi sentirmi dire dopo qualche anno: «E vabbè, non posso dirti un sì apertamente… Dovevi insistere». Un appuntamento con una ragazza è come fare delle piroette in bilico su un filo sottile sospeso su un dirupo. C’è il 49% di possibilità di scivolare, il 49% che il filo si spezzi e l’1% delle possibilità che tutto vada a buon fine. Se si propone un epilogo “orizzontale” si può essere additati per stupratori in fieri, se si preferisce guardare le stelle scatta la calunnia di essere impotente. Ecco che io sono ancora single! E a me sovviene uno splendido testo poetico di Charles Bukowski dal titolo “E faremo l’amore”. Purtroppo la sintesi non è il mio forte... Ma è molto meno di quanto serbo nel cuore.
Cordiali saluti, V!
****
Caro “V”, il cambio di passo negli approcci e nei rapporti in generale è un grande tema. Comprendo bene che possa sembrare tutto irregimentato e innaturale, specie se si confronta questo aspetto della vita a qualche anno fa. Si sono persi slancio, corteggiamento, spontaneità, il garbo di stupire con gesti delicati o anche avventati ma sempre e comunque corretti. Tutte cose che, mancando, sono inevitabilmente andati a impoverire le trame romantiche delle storie sentimentali. Una tristezza, a stringere. Almeno per chi guarda le cose da una certa data sul calendario (quando eravamo giovani noi…). Non so se anche questo ribaltamento di ruoli nella società abbia contribuito a incrudelire certi comportamenti maschili, sta di fatto che, purtroppo, la violenza sulle donne si è fatta brutale e troppo frequente. Ed è impossibile non tenerne conto. Di contro, che questi nuovi “codici” di frequentazione disinfettati e asettici non siano la soluzione o in ogni caso non bastino ad evitare certe atrocità è testimoniato dalla cronaca.
Rischiano di valere solo per le persone che non hanno alcuna intenzione di farsi del male a vicenda e che così finiscono per non farsi neppure del bene. La soluzione andrà cercata per tentativi, temo. E nella ricerca ci sarà davvero poco da divertirsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.