Il 2025 sarà un anno di ulteriore svolta per quanto riguarda la ricetta medica. Dopo le prescrizioni "rosse" infatti, anche le "bianche" diventeranno ufficialmente obsolete, lasciando pieno campo alla ricetta elettronica o dematerializzata. Fino ad ora è stato comunque obbligatorio un promemoria cartaceo. A partire dal prossimo anno, la dematerializzazione, prorogata fino al 31 dicembre 2024, diventerà definitiva insieme all'entrata in vigore della legge di Bilancio.
All'articolo 54, infatti, il testo prevede la "dematerializzazione delle ricette mediche cartacee per la prescrizione di farmaci a carico del Ssn, dei Sasn (Servizi territoriali per l'assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile) e dei cittadini". Le Regioni avranno l'obbligo di attuare la legge. Questo al fine di "potenziare il monitoraggio dell'appropriatezza prescrittiva nonché garantire la completa alimentazione del fascicolo sanitario elettronico e dovranno essere le Regioni ad assicurare l’attuazione della norma".
Sparirà, dunque, la "ricetta bianca". Le prescrizioni andranno effettuate digitalmente. Il medico curante dovrà collegarsi al suo portale telematico e da esso derivare il numero di ricetta bianca elettronica (Nrbe), che poi trasmetterà al paziente. Quest'ultimo potrà ottenere la propria ricetta anche dal proprio Fascicolo sanitario elettronico (Fse). Tale provvedimento andrà a riguardare i farmaci di fascia C, ossia quei medicinali a carico del cittadino e con obbligo di prescrizione. Tempo prima questa sorte era toccata alla ricetta rossa, relativa ai medicinali di classe A, a carico dello Stato.
Oltre a un risparmio della carta e a una maggiore rapidità delle operazioni, questa procedura offrirà diversi vantaggi. Per prima cosa, sarà più facile tracciare i farmaci. Non saranno inoltre più necessari inutili spostamenti dal medico. "L'estensione della dematerializzazione a medici ospedalieri e specialisti ambulatoriali, una volta a regime, può semplificare le procedure agevolando l'accesso dei pazienti alle cure e una loro migliore presa in carico", ha commentato il presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) Alessandro Rossi, come riportato da Il Corriere. Rossi è a favore della novità, ma ha invitato a potenziare il sistema elettronico, dato che non sono infrequenti i casi in cui i portali online non riescono a reggere il flusso di utenti, andando in tilt.
"Siamo di fronte a una rivoluzione positiva ma complessa poiché coinvolge anche medici che non operano nell'ambito del Ssn, quindi non abituati a fare ricette elettroniche.
Inoltre, se oggi il sistema telematico viene utilizzato principalmente dagli oltre 37mila medici di famiglia, da gennaio invece saranno 488mila medici e odontoiatri a prescrivere le ricette in formato elettronico", ha commentato anche Filippo Anelli, presidente della Federazione dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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