Il ritorno dell'atto di contrizione

Il sei in condotta potrà essere recuperato scrivendo una tesina sui temi della cittadinanza attiva

Il ritorno dell'atto di contrizione
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L'esame di maturità, con il sei in condotta non si poteva dare, fino a quest'anno. Quest'anno c'è infatti una grandissima novità, grazie al decreto del Ministro dell'Istruzione Valditara: basterà infatti scrivere «un elaborato in materia di cittadinanza attiva e solidale assegnato dal consiglio di classe». A parte che un elaborato di cittadinanza attiva e solidale non saprei scriverlo neppure io se non inventandomelo di sana pianta (mica sono un volontario ecologista), però mi fa veramente ridere l'idea. Anche perché la condotta è condotta.

Non so cosa abbia fatto lo studente durante l'anno (lo studente modello del sei in condotta, intendo) posso immaginarlo, tipo molestato le compagne, appiccicato gomme da masticare sulla sedia della docente, lanciato areoplanini di carta durante la lezione di scienze, bullizzato il più secchione o il più debole o entrambi, spaccato un righello in testa a un bidello, roba del genere, se ti sei beccato l'insufficienza devi essere stato l'incubo della classe, e anche del corpo docente.

Ma adesso può recuperare! Può cancellare la macchia! Tesina Viavà e la macchia se ne va. Meno male, mi domando come mai nessuno ci abbia mai pensato prima, costringendo studenti a ripetere l'anno senza la possibilità di salvarsi. Bastava pensare di fargli scrivere questo tema di cittadinanza attiva e solidale, in cui sostanzialmente il teppistello dichiara di essere buono e si pente di come si è comportato durante l'anno e dimostra di sapere come deve comportarsi come cittadino modello (attivo e solidale, per carità). Faccio un esempio attivo e solidale: «Da oggi prometto di essere un bravo ragazzo, e quando mi troverò a attraversare la strada aiuterò ogni vecchietto a attraversala, non farò gli sgambetti come ho sempre fatto finora, perché è male, e non sputerò più in faccia a nessuno se non è d'accordo con me, perché è male, e non butterò mai più le carte per terra, perché è male, e non chiamerò più il mio compagno di banco brutta carota ammuffita solo perché ha i capelli rossi, perché è male, mentre io sono diventato una persona matura, esemplare, rispettosa, attiva e solidale».

In sostanza lui (o lei, ci sono anche le femmine indisciplinate eh) sapeva di essersi comportato male, gli basterà scriverlo e dire come ci si comporta bene in società, e dire anche quanto abbia imparato dai propri errori. Anche perché se non lo fa non passa, 6 in condotta ok ma mica è scemo. Che è una cosa molto cattolica, a pensarci, ma dove siamo, in Vaticano? Ti penti, e via i peccati, anche se sei stato il flagello della classe.

Così, consegnato il suo atto di dolore, avrà l'assoluzione. «Adesso sei maturo ragazzo, io ti assolvo, vai in pace».

Che poi in pace non ci andrà, ma avrà capito una lezione importante: basta dire che ci si è pentiti e si è salvi, basta mentire. Ormai il decreto è fatto, e va benissimo così, non penso si possa modificare, però io avrei aggiunto anche dieci Pater Noster e un'Ave Maria, così, per sicurezza.

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