Salvatore Luongo, una vita dedicata all'Arma e al servizio del Paese

Sessantadue anni, tre lauree, ha guidato il comando provinciale a Roma e a Milano ed è stato assistente militare e aiutante di campo per l’Arma dei carabinieri del presidente della Repubblica. Per sette anni è stato capo dell’Ufficio legislativo del ministro della Difesa

Salvatore Luongo, una vita dedicata all'Arma e al servizio del Paese
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La fumata bianca arriva nel 21° anniversario della strage di Nassiriya e questo darà al mandato del nuovo comandante generale dell’Arma Salvatore Luongo un prestigio ancora maggiore. In mattinata il Consiglio dei ministri ha accolto la proposta del ministro della Difesa Guido Crosetto su Luongo come successore del generale Teo Luzi, il cui incarico terminerà il 15 novembre. «Scelta non facile ma complessa per i curricula di grandissimo spessore dei candidati», dice Crosetto, che manda il suo sentito ringraziamento all’uscente Luzi «fedele servitore del Paese che ha guidato l’Arma portandola all’avanguardia, efficiente e tecnologicamente avanzata, sempre radicata nei valori e nelle tradizioni».

Il passato dell’ormai ex vice comandante generale dell’Arma e comandante dell’interregionale Podgora è costellato di successi (tre encomi solenni, due encomi semplici e alcuni elogi), ha «esperienza e competenza» per usare le parole di Giorgia Meloni sono i capisaldi della sua carriera, dal comando dei reparti territoriali all’esperienza nell’Ufficio legislativo del ministero della Difesa. Nato a Napoli, 62 anni, nel 1977 arriva alla Scuola Militare Nunziatella a Napoli. Poi l’esperienza dell’accademia militare di Modena e della Scuola di applicazione carabinieri di Roma. Laureato in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Sicurezza interna ed esterna, con in tasca il Diploma superiore di Scienze Umanistiche conseguito presso l’università Gregoriana di Roma, ha conseguito i master in Studi Internazionali Strategico-Militari, Scienze Strategiche e ha frequentato il secondo corso 1Ssm1 presso il Centro Alti Studi della Difesa.

Collaboratore dell’Università di Roma IV per gli aspetti penali della medicina legale e lotta al doping, è stato tutor e relatore del Master di II livello Open innovation and entrepreunership dell'Università Campus Biomedico di Roma. Dopo le prime esperienze come comandante di Plotone dell’Ottavo Battaglione e di sezione del Nucleo Radiomobile della Legione Roma, ha comandato le Compagnie di Taurianova (di cui è cittadino onorario, come di Isernia), Roma Casilina e Roma Trastevere. Da ufficiale ha guidato il gruppo carabinieri Roma, è stato l’assistente militare e aiutante di campo per l’Arma dei carabinieri del presidente della Repubblica e comandante provinciale a Milano e Roma, dove nel 2016 la Comunità Ebraica di Roma gli ha conferito il premio «Stefano Gaj Tachè», intitolato alla giovanissima vittima dell’odio antisemita nel blitz del Ghetto della Capitale.

Per sette anni è stato capo dell’Ufficio legislativo del ministro della Difesa, è passato a comandante Interregionale carabinieri Podgora dal 16 dicembre e consigliere del ministro della Difesa, si è occupato di riforma del codice penale militare di pace e dell’elaborazione di un progetto di codici dei crimini internazionali.

Nella sua carriera è stato anche insignito di diverse onorificenze: Grande ufficiale al merito della Repubblica, Croce d’oro per anzianità di servizio, Medaglia militare di bronzo al merito di lungo comando, Insegna d’onore della Casa militare della presidenza della Repubblica, Cifra d’onore, Croce di commendatore con spade al merito Melitense del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni, di Rodi e di Malta e la Medaglia di Bronzo al merito della Croce Rossa Italiana.

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