È sicura l'acqua del rubinetto? La risposta degli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità

Ancora pochi gli italiani che decidono di bere l'acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglia, manca la fiducia. Ma hanno ragione? Ecco che cosa dicono gli esperti

È sicura l'acqua del rubinetto? La risposta degli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità
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Nonostante l'Italia detenga il primato europeo per litri di acqua in bottiglia consumata (223 litri annui contro una media europea di 87 litri), sempre più persone stanno cominciando a bere acqua dal rubinetto, anche se restano una minoranza. Le nostre acque, fra l'altro, arrivano da fonti sotterranee controllate e sicure, eppure c'è ancora diffidenza. Bere l'acqua dal rubinetto è sicuro oppure no?

Le acque italiane

Per quale motivo c'è ancora diffidenza nei confronti dell'acqua erogata dal rubinetto? Alcuni temono che essa contenga sostanze chimiche, dato che nelle pubblicità delle acque in bottiglia viene detto che i prodotti offerti ne sono del tutto privi, o quasi. In realtà le cose non stanno affatto così. Come dimostrato da uno studio del CeNSiA (Centro nazionale per la sicurezza delle acque) dell'Istituto Superiore di Sanità, che ha preso in considerazione le analisi chimico-fisiche e microbiologiche effettuate su campiono ricavati in 18 regioni, la realtà è ben diversa. La qualità dell'acqua potabile è buona, e la percentuale media nazionale di conformità calcolata nell'arco di tempo che va dal 2020 al 2022 oscilla fra 99,1% e il 98,4%. Dove il primo dato si riferisce ai parametri sanitari, e il secondo ai parametri indicatori.

L'Istituto Superiore di Sanità, dunque, evidenzia che tutte quante le regioni italiane esaminate sono risultate avere delle medie alte, addirittura sopra al 95%, con in testa Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. Le Province Autonome di Trento e Bolzano, la regione Umbria e la provincia autonoma di Trento, invece, hanno presentato i tassi di conformità minori.

"Dai dati che abbiamo raccolto emerge che l'acqua potabile è sicura e controllata capillarmente nel tempo in tutto il Paese, conforme quasi nel 100% dei casi ai parametri di legge e con una gestione sicura delle non conformità. È importante che si ribadisca questo concetto, visto che secondo l'Istat quasi un terzo degli italiani non si fida dell’acqua dei propri rubinetti", sono state le parole di Rocco Bellantone, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, riportate dal portale Greenreport.it.

Mancanza di fiducia

Eppure sono in tanti a non fidarsi, anche per via di certi falsi miti, come che l'acqua del rubinetto non sia "pulita" o che faccia venire i calcoli. Si tratta di affermazioni false. "Il consiglio di utilizzare acque leggere o oligominerali al posto dell'acqua del rubinetto per evitare la calcolosi renale non è giustificato da evidenze scientifiche. La formazione dei calcoli dipende in molti casi da una predisposizione individuale oppure familiare. Il calcio è essenziale per la nostra salute e ne va ridotta l'assunzione se è un medico a prescriverlo", è quanto dichiarato dall'Iss.

E, per quanto concerne le sostanze chimiche contenute nell'acqua, bisogna considerare che certe sostanze, come selenio,

rame, cromo, boro, calcio, magnesio, iodio e potassio sono spesso naturalmente contenute nell'acqua. Rimuoverle del tutto potrebbe portare a una riduzione di quegli elementi essenziali che invece servono al nostro organismo.

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