"Suprematista bianco, razzista, colonialista". Gli attivisti pro-Palestina ci sono andati giù pesante. Come sempre. Ma la cosa clamorosa (e per certi versi ridicola) è che in questo caso il bersaglio delle loro accuse è stato Tomaso Montanari, uno che si è sempre considerato un paladino dell'antirazzismo e delle battaglie progressiste in genere. Altro che "suprematista", accusa peraltro fuori dal tempo e dalla logica in generale. Il rettore dell'Università per stranieri di Siena è stato duramente contestato nelle scorse ore da alcuni manifestanti pro-Gaza intervenuti con la solita prepotenza durante l'inaugurazione dell'anno accademico del suo ateneo. Per parafrasare una vecchia massima attribuita a Pietro Nenni: a fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura.
In un video circolato in rete, si vede Montanari alle prese con i filopalestinesi in un concitato scambio di battute. I pro-Gaza, poco prima, avevano interrotto anche l'intervento del ministro dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, presente all'inaugurazione dell'anno accademico. Anche in quel caso erano volati insulti gratuiti e slogan ai quali l'esponente di governo aveva risposto - invano - con un tentativo di dialogo. Impossibile però confrontarsi con chi non ha il desiderio né l'intenzione di farlo. Poi le contumelie non hanno risparmiato il rettore Montanari, reo (secondo i filopalestinesi) di non aver aderito al boicottaggio delle università israeliane.
Tomaso Montanari duramente contestato da un gruppo di attivisti pro Palestina all'inaugurazione dell’anno accademico dell’Università per Stranieri di Siena, dove il Magnifico Rettore è stato definito «suprematista bianco, razzista, colonialista». Motivo della protesta la mancata… pic.twitter.com/Ar4z4Gdo8o
— Cad Bane Parody (@_Brick_Block_) February 20, 2024
Colpito dalle contestazioni degli attivisti con la bandiera palestinese, Montanari si è visto costretto a spiegare la propria posizione in un post affidato successivamente ai social. "Nel mio discorso da rettore, pronunciato di fronte alla ministra dell’Università e alle autorità, ho detto che 'tutta la nostra comunità accademica chiede un immediato cessate il fuoco a Gaza'...", ha scritto lo storico dell'arte, spiegando poi di non aver aderito al boicottaggio delle università israeliane per "senso di autonomia". Le università - ha argomentato il professore - "sono sempre luoghi di dissenso da tutelare e promuovere, anche (anzi, soprattutto) in una situazione terribilmente compromessa come quella, con una strage che rischia di avvicinarsi ogni giorno di più a un genocidio".
L’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università per Stranieri di Siena è stata quest’anno interamente dedicata alla decolonizzazione, e alla necessità di costruire una memoria dei crimini coloniali dell’Italia.
— Tomaso Montanari (@tomasomontanari) February 19, 2024
Nel mio discorso da rettore, pronunciato di fronte alla… pic.twitter.com/CzEjQi3sR4
Ricostruendo l'accaduto, poi, Montanari ha aggiunto: "Quando mi è stato detto che gli agenti avrebbero identificato i contestatori (rimasti nell’atrio), ho abbandonato la cerimonia per chiedere loro di non farlo. E a domanda esplicita della Digos, ho risposto che l’Università non aveva alcuna intenzione di sporgere denuncia, nonostante che io fossi stato definito 'suprematista bianco, razzista, colonialista'...". E ancora, in un altro passaggio: "Capisco profondamente la sofferenza del popolo palestinese, e non giudico in alcun modo chi, da questa profondamente scosso, arriva a sbagliare clamorosamente obiettivo, e non è disposto a discutere il senso profondo delle argomentazioni contro ogni boicottaggio universitario (...
) Credo solo che sia una strada sbagliata, miope, a suo modo inutilmente violenta".Abituato a dare lezioni agli altri, il rettore si è così ritrovato a subire la ramanzina indignata di chi era probabilmente convinto di essere migliore di lui. Chi di supponenza ferisce, di supponenza patisce.
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