Il Tempo e L'Unione Sarda uniti per un giorno. Un gemellaggio per un'informazione di qualità

Per un giorno due importanti quotidiani, L'Unione Sarda e il Tempo si uniscono, permettendo ai lettori di approfondire due realtà diverse. Le parole del direttore editoriale Lorenzo Paolini

Il Tempo e L'Unione Sarda uniti per un giorno. Un gemellaggio per un'informazione di qualità
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"Due realtà, geneticamente differenti, si incontrano. Due fidanzati naturali: un giornale che ha un occhio nazionale e un giornale che ha un occhio orgogliosamente regionale". Con queste parole Lorenzo Paolini, il condirettore e direttore editoriale de L’Unione Sarda, ha commentato la notizia dell'importante gemellaggio, tra il suo quotidiano, che come da sue parole ha un'identità orgogliosamente regionale, e Il Tempo.

Un'unione a favore dell'informazione di qualità

In una lunga intervista, Paolini ha raccontato molto della realtà giornalistica del suo giornale e di quanto, anche se solo per un giorno, l'unione con Il Tempo possa essere importante per i lettori. "Quando spendi 1,50 euro per comprare due giornali, è un atto meraviglioso. Lo fai con la coscienza di poter avere due sguardi sul mondo: su casa tua e sull’Italia. Quando ci si incontra, vincono tutti".

Le due identità separate di entrambi i quotidiani, sono il cuore dell'iniziativa che permetterà ai lettori di conoscere due realtà differenti da sempre impegnate nell'informazione e in prima linea per le battaglie sociali. "L'Unione Sarda - spiega il direttore editoriale - ha una storia lunga e impegnativa: è nato nel 1889 per iniziativa di una borghesia imprenditoriale. È un quotidiano identitario. Questa è un’isola che tiene molto al vessillo d’identità e quindi fa battaglie su temi vincolanti per la Sardegna. Da anni stiamo facendo una campagna contro la speculazione energetica, cioè contro questa forma di bizzarra transizione ecologica, soprattutto in Sardegna. Rappresenti lo spirito della terra che abiti e aiuti a creare una coscienza sociale".

L'importanza della diffusione web

L'Unione Sarda ha un grande primato, quello di essere il secondo quotidiano al mondo ad avere un sito internet: "Siamo stati i primi ad andare in rete dopo il Washington Post. Quest’esplosione tecnologica ha avuto un riconoscimento mondiale. È successo nel 1994, trenta anni fa. Si era capito cosa c’era nell’aria" racconta ancora il direttore editoriale. "Oggi è cambiato tutto. Comunicano tutti perché ci sono molte più notizie e sono più accessibili. Una cosa, però, non è mutata. Quando si accende un faro, si sente che nell’aria c’è un odore, magari ancora senza nome, saperlo tirare fuori e dargli dignità di tema funziona sempre. Se hai storia alle spalle, sai distinguere le cose e capire quali sono gli argomenti che la gente ha nel palato".

Oggi la diffusione web è molto importante, tanto quanto quella cartacea dove gli argomenti vengono approfonditi per fornire notizie più ampie sotto tutti i punti di vista: "Per noi oltre alla realtà cartacea che è fondamentale, è importante anche quella web. Quando ancora si usava poco, abbiamo coinvolto social media manager a dimostrazione del nostro interesse. Abbiamo creato una sezione che si chiama “I sardi nel mondo”, una casetta virtuale in cui tutti gli emigrati potessero ritrovarsi. Si vuole sempre sapere che cosa succede a casa propria, si ha sempre un pezzo di cuore altrove.

Tutto quello che facciamo ha un duplice profilo. Non tutti nascono multimediali, ma oggi collaboriamo con la televisione Videolina e con la radio Radiolina. Proviamo a declinare la notizia secondo le regole di ciascun mezzo".

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