Treni, denunciato un presunto sabotaggio nel padovano

Denunciato un attentato alla sicurezza dei treni alla linea ferroviaria nella Stazione di Montagnana nei pressi di Padova

Treni, denunciato un presunto sabotaggio nel padovano
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Passo avanti nelle vicenda sui sabotaggi ai danni delle ferrovie. Ci sarebbe una denuncia per un possibile attentato alla sicurezza dei treni: si tratta della prima segnalazione concreta dopo l’esposto del gruppo Fs di mercoledì che ha ipotizzato azioni di boicottaggio e che ha fatto scattare controlli straordinari su tutta la rete. In particolare venerdì 17 sarebbe stato rinvenuto un cavo utilizzato per la chiusura delle biciclette, rivestito in gomma, appeso sulla fune elettrica aerea della linea ferroviaria nella Stazione di Montagnana (Padova) all'altezza del fabbricato viaggiatori. A quanto apprende LaPresse da fonti investigative, l’oggetto sarebbe stato notato da personale Fs che lo avrebbe rimosso e presentato denuncia. Il cavo avrebbe potuto danneggiare il pantografo del treno e conseguentemente la linea aerea di alimentazione, col risultato di provocare pericolo per la circolazione dei convogli.

Le ipotesi di sabotaggi e di danni causati volontariamente alla rete ferroviaria italiana hanno provocato nei giorni scorsi un'immediata presa di posizione da parte di Matteo Salvini che ha chiesto risposte inequivocabili e rapide. Il ministro dei trasporti e leader leghista da giorni è usato dalle opposizioni come capro espiatorio per i numerosi guasti ai treni. L'esposto presentato dal Gruppo Fs in questura, nel quale si evidenziano sospetti di manomissioni per i tipi di guasti e per la loro frequenza, ha infatti aperto un nuovo inquietante scenario sul quale ora è proprio Salvini il primo a pretendere chiarezza.

"Sabotaggi? Danni causati volontariamente? Ritardi organizzati? I dubbi e i sospetti di Fs sono stati depositati ufficialmente alle autorità competenti. Auspico risposte inequivocabili e rapide, perché sarebbe gravissimo fare battaglia politica sulla pelle dei lavoratori e dei pendolari", ha scritto il vicepremier e ministro sulla piattaforma X. "Da parte mia - ha quindi aggiunto - ribadisco di seguire quotidianamente e con la massima attenzione quanto accade sul fronte dei trasporti e sono pronto ad andare a riferire in Parlamento".

Lo stesso Salvini aveva anche replicato alla sinistra e in particolare a Matteo Renzi, che con toni accalorati aveva chiesto le sue dimissioni per il caos treni (come se il ministro fosse un macchinista o un addetto al funzionamento della rete ferroviaria). "Per recuperare i danni del malgoverno della sinistra, abbiamo avviato un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie di questo Paese, ma Renzi se la prende con me…Ma non doveva ritirarsi dalla politica?", aveva osservato il vicepremier.

Intanto, i sospetti delle Fs su presunti sabotaggi finivano sul tavolo dei magistrati della procura di Roma, che avvieranno un fascicolo per fare chiarezza su quanto sta avvenendo negli ultimi mesi sui binari di tutta Italia. La denuncia della società è stata presa in carico dalla Digos della Questura di Roma, che invierà poi l'informativa a piazzale Clodio nei prossimi giorni.

Non è escluso che si possa procedere non solo per il reato di danneggiamento, interruzione di pubblico di servizio ma anche per terrorismo, così come avvenuto già in passato in alcuni processi a carico di attivisti No Tav.

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