La problematica è vasta ed estesa ma, almeno per il 2023, è data anche da motivi diversi: l'invasione di zanzare nel nostro Paese è causata soprattutto dalle abbondantissime piogge che abbiamo sperimentato fino a un paio di settimane fa, l'allarme dell'Ecdc (Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) richiama la problematica alle sempre più prolungate ondate di calore che ne favoriscono il loro proliferare.
Cosa succede in Italia
I 35-40°C all'ombra di questi giorni con acque ancora ristagnanti in Emilia-Romagna dopo l'alluvione, ad esempio, invitano a banchetto questi fastidiosi insetti. "Rispetto all’anno scorso, oggi ne contiamo il triplo. Ma c’è da dire che nel 2022 avevamo avuto una primavera particolarmente asciutta, che aveva limitato i focolai", ha dichiarato a Repubblica la prof. Gioia Capelli, direttrice scientifica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Nelle aree alluvionate se ne contano così tante che sono intervenuti droni per eliminare gli insetti con un batterio nocivo già utilizzato da tempo in agricoltura.
I nomi sono i più disparati: dalla tigre a quella egiziana, le zanzare ormai sono diffuse da noi e in Europa ed è importante prestare la massima attenzione vista anche la presenza della specie anofele. "Non si tratta delle specie adatte alla trasmissione della malaria”, rassicura la direttrice. "Ma la situazione, con il riscaldamento globale, resta in evoluzione. Insetti e patogeni sono molto legati alla situazione del clima", ha sottolineato l'esperta.
L'allarme europeo
Come detto, nelle ultime ore anche l'Ecdc ha pubblicato un comunicato dove si parla del rischio dell'aumento di malattie trasmesse dalle zanzare. "L'Europa sta vivendo una tendenza al riscaldamento in cui le ondate di calore e le inondazioni stanno diventando più frequenti e gravi e le estati si allungano e diventano più calde. Ciò crea condizioni più favorevoli per specie di zanzare invasive come Aedes albopictus e Aedes aegypti", spiegano gli esperti. In questo modo i casi potrebbero aumentare così come i morti "per malattie come dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale. Gli sforzi devono concentrarsi sui modi per controllare le popolazioni di zanzare, migliorare la sorveglianza e applicare misure di protezione individuale", ha spiegato Andrea Ammon, direttore dell'Ecdc.
Nel 2022, il nostro Paese si è piazzato al primo posto in Europa per numero di contagi con la febbre West Nile con quasi 600 casi tra giugno e novembre: l'estate è appena agli albori e le proiezioni per i prossimi mesi non fanno dormire sonni tranquilli anche se, fino a questo momento, il nostro Istituto Superiore di Sanità ha contato soltanto tre casi. "La malattia è arrivata dai migratori. Ma con il tempo è diventata endemica. Oramai anche gli esemplari nostrani ne sono portatori", ha sottolineato Capelli.
Per il momento, però, sembrano esserci meno "spostamenti" perché le zanzare predilogono le aree locali dove c'è più acqua mentre l'anno scorso la siccità le aveva costrette a lunghe migrazioni.
"Il caldo accelera il ciclo vitale sia degli insetti che dei patogeni, e questo vale anche per le zecche, portatrici di altri virus potenzialmente pericolosi. L’allarme dell’Ecdc non è una sorpresa per noi. Di certo non ci fermeremo con i monitoraggi", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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