- In tutto questo ambaradan in Israele, il Sinodo in Vaticano procede. E sapete di cosa si preoccupano? Del Covid. Pare infatti che in mezzo ai vescovi vi siano molti positivi al virus, quindi i monsignori metteranno la mascherina e igienizzeranno le mani. Ancora?
- Su Gaza la strada appare segnata: quella dell’invasione. Sembra cosa facile, parliamo di uno spicchio di terra con poco esercito e nessuna struttura. Però invadere non è mai una cosa semplice, lo sa bene anche Putin. Ascoltare Fausto Biloslavo: non sarà una passeggiata e si rischia un bagno di sangue, una guerra tra i vicoli con morti da una parte e dall’altra. Ci aspettano giorni duri.
- Noto un certo imbarazzo dei media italiani in questa guerra. Che siano schierati al fianco di Gaza, nel torto o nella ragione, lo si capisce da come raccontano questa guerra: certo, c’è l’orrore di Hamas; ma ormai l’attenzione è tutta sulle bombe di Tel Aviv.
- Interessantissima intervista di Quarta Repubblica all’ex direttore dei servizi segreti di Israele, lo Shin Bet, Jacob Perry. Ha detto: “Distruggeremo tutto, distruggeremo Hamas. Anche a costo di perdere gli ostaggi. Non possiamo più permetterci di avere una simile organizzazione come nostri vicini: sono dei nemici e non possiamo più permettercelo”. Anche Netanyahu la pensa così: questa volta arriveranno fino in fondo.
- Domanda a Perry: quanto sarà lunga questa guerra? Risponde l’ex direttore dello Shin Bet: “Diverse settimane, forse anche di più”. A costo di diversi morti. Preparatevi.
- I collettivi studenteschi celebrano l’attacco di Hamas. Godono. “Bello se brucia Tel Aviv”. Per me uno può pensarla come vuole, può anche fare il tifo per i palestinesi. Però di fronte all’omicidio di mille civili inermi, senza colpe dirette, festeggiare la sconfitta di Israele è senza senso. Non è umano.
- Mi fa sorridere una cosa, nel racconto che fanno i media italiani. Per mesi hanno attaccato a suon di accuse di putinismo chiunque osasse mettere in dubbio torti e ragioni sulla guerra in Ucraina, dicendo che forse la Nato avrebbe potuto evitare di stuzzicare Mosca eccetera eccetera. E adesso gli stessi che fanno? Dicono che “va bene l’orrore di Hamas, però Israele da tempo opprime Gaza”. Insomma: la buttano sull’analisi geopolitica e storica quando vietavano di farla sull’Ucraina. Eppure vi assicuro: la strage del rave o quella nel kibbutz di Be'eri sono pari, identiche, uguali allo scenario di orrore trovato a Bucha. Anche i numeri si equiparano.
- Parlando di altro, anche se è complicato, è forse il caso di dire due paroline sull’arbitro Sacchi. Avete presente? Quello che è accusato di sessismo perché non avrebbe dato la mano a una guardialinee. Dovreste vedervi il video per intero: prima di “rifiutare” il saluto alla collega, l’arbitro l’ha negata pure al guardalinee maschio. Quindi altro che sessismo. La verità è che cercate scandali anche dove non ci sono.
- Che Zaki si schieri con Gaza non mi sorprende e sono sicuro che gran parte degli amici suoi dell’Università di Bologna pensino lo stesso. Ognuno può legittimamente stare dalla parte dei palestinesi, sostenere il diritto ad uno Stato proprio o quello che volete. Ma appoggiare i terroristi no.
- Che il provvedimento disciplinare sia stato aperto contro il carabiniere che avrebbe realizzato il video della giudice Iolanda Apostolico, e non contro la giudice stessa, fa sorridere.
Perché mi state dicendo che un carabiniere non può fare un video col proprio cellulare e condividerlo con chi vuole, peraltro in totale anonimato; mentre un magistrato in servizio può andare in piazza contro il governo in carica e poi pensare di apparire “imparziale” in aula. Qualcosa non mi torna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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