Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web. Di seguito alcune delle notizie più cliccate della settimana rivisitate e corrette.
Brit Awards, quando l'ideologia si scontra con la realtà
Ai Brit Awards, il premio per i musicisti britannici, per superare le patriarcali e medievali distinzioni fra i sessi e non commettere discriminazioni per i non binari, hanno deciso di non fare distinte categorie miglior artista uomo e miglior artista donna. Risultato: cinque nominati tutti uomini. Le femministe non vogliono sentirselo dire, ma il loro concetto di parità, semplicemente, non può funzionare.
Se “lavori sul campo” sei razzista
E a proposito di ideologia, la Scuola per i lavori sociali dell'Università della California meridionale aveva deciso di abolire le espressioni “lavoro sul campo” (field work) e “lavorare nel campo” (medico, sociale, psichiatrico). Perché? Potrebbero essere razziste contro i discendenti degli schiavi. Per fortuna l'istanza superiore dell'università poi ha smentito, ma questo è il clima degli Stati Uniti.
Viva lo Zucchero
Ma torniamo ai cantanti: il nostro bravissimo Zucchero è stato condannato a risarcire “danni morali” a un suo amico per un'espressione che gli ha riservato in suo libro del 2011 (quando si dice la velocità...). Cosa avrà mai detto? Che era “un poco di buono, donnaiolo e nullafacente”. Sul poco di buono d'accordo, ma fino a poco tempo fa qualunque uomo avrebbe sognato di poter essere definito con gli altri due termini. Oggi è considerato diffamante. E comunque invece che in tribunale, Zucchero preferiremmo vederlo a Sanremo. Viva lo Zucchero.
Riaperto il caso di Emanuela Orlandi
Si torna a parlare di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana sparita nel 1983. Il Vaticano infatti ha riaperto il caso. Dopo la docu-serie Vatican girl qualcosa si è mosso. Se pensiamo che la giustizia italiana sia lenta, consoliamoci guardando a cosa succede in Vaticano. Ma, senza voler infrangere le legittime speranze di giustizia della famiglia, davvero speriamo che esca la verità dalle autorità vaticane?
La verità di padre Georg
Ma qualcuno che dice di averla detta in Vaticano c'è: l'ex segretario di Papa Benedetto, mons. Georg Gaenswein, che ha appena pubblicato un libro dal titolo “Nient'altro che la verità”, in cui svela una sua versione di molti fatti.
Chissà se per pronta risposta, Papa Francesco prima si è scagliato, per l'ennesima volta, contro il chiacchiericcio, poi lo ha sfrattato dal monastero in cui vive. Tra queste verità dice che non esiste nessun dossier sulla Orlandi. Che cosa difficile, questa verità. È così complessa che fa spesso litigare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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