Audi A7 Sportback, opera d’arte E dentro sembra un anfiteatro

Porto CervoDifferentemente dall’analoga A5, a dispetto di quanto possono suggerire la denominazione e l’impostazione fastback della carrozzeria, la nuova A7 Sportback non scaturisce dall’evoluzione di un modello già esistente, ma un’auto nuova da cima a fondo. E conferma questa connotazione anche con alcune componenti celate dalle sue vesti come il pianale non solo sviluppato ex-novo, ma anche destinato alla prossima generazione dell’A6. Formalmente si presenta con una personalità autorevole e sportiva, con la quale ammicca a chi ritiene troppo impegnativa, vistosa e compassata una classica ammiraglia, pur sfoderando dimensioni importanti (4,97 metri), stilemi che ne rimarcano tanto il rango quanto la dinamica personalità. Il risultato finale si traduce in un’auto che rispetta la coerenza formale di casa Audi, ma che propone anche spunti personali. Si ritrovano anche nello spazioso abitacolo, grazie alla configurazione a 4 posti e al design avvolgente dell’arredamento che suscita nei passeggeri la sensazione di trovarsi in un anfiteatro, ovviamente molto lussuoso e altrettanto ricercato grazie all’attenzione per i dettagli e all’incredibile equipaggiamento dell’unico allestimento previsto.
Include anche il Pre Sens Basic che previene danni derivanti da possibili collisioni, l’interfaccia Mmi Plus e i fari allo Xeno. E fitto di proposte hi-tech è anche l’elenco degli optional nel quale figurano anche le sospensioni pneumatiche attive, l’Head Up Display che proietta le principali informazioni davanti agli occhi del guidatore, l’Active Cruise Control con Stop & Go, il Night Vision a infrarossi che fa sconfinare il campo visivo oltre la portata della fanaleria e, infine, il navigatore con sistema touch pad.
Alla ricercatezza formale che mimetizza bene anche il funzionale portellone posteriore dal quale si accede a un vano di carico di generose dimensioni, l’A7 Sportback affianca raffinate soluzioni tecniche: vanno dall’impiego dell’alluminio per la realizzazione di cofani e porte per contenere la massa sino ai gruppi propulsori. Infatti, tutte le versioni sono spinte da motori V6 a iniezione diretta con Start/Stop (i benzina 2.8 Fsi da 204 cv e il 3.0 Tfsi sovralimentato da compressore volumetrico con 300 cv che origina una versione da 62.400 euro), i turbodiesel di 3 litri da 204 e 245 cv, e dotate di cambio automatico. L’STronic a doppia frizione con 7 marce è destinato alle A7 Sportback a benzina e alla più potente turbodiesel, proposte solo con l’evoluzione della trazione «quattro» che ha debuttato sulla Rs5. La turbodiesel meno potente, l’unica a trazione anteriore, adotta invece il Multitronic a variazione continua con 8 rapporti predefiniti per la modalità manuale.
L’impostazione di guida bassa insieme alla consistenza dei numeri messi in campo dal motore turbodiesel e al comfort irreprensibile in ogni circostanza, sono i fattori che permettono all’A7 Sportback 3.0 Tdi quattro (61mila euro) più potente di coniugare il piacere di guidare una coupé con quello di viaggiare a bordo di un’ammiraglia. Dinamicamente l’A7 Sportback rispetta quanto offrono tutte le più recenti Audi a livello d’istintività di guida, di reattività e di affidabilità.

Insomma, è una vettura con cui si entra subito in sintonia, pronta a trasformare il carattere da docile in incisivo (e naturalmente viceversa) con naturalezza grazie sia al temperamento duttile e incisivo del motore e all’istantaneo funzionamento del cambio STronic sia all’efficacia dell’autotelaio, che garantisce elevati parametri di agilità e sicurezza.

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