Aumentano i casi di tumore ma si guarisce sempre di più

Nel prossimo futuro, secondo gli esperti, è destinato a diminuire il numero dei decessi

da Milano

Di tumore ci si ammala di più ma si guarisce anche di più. Secondo le stime elaborate dall'Istituto superiore di Sanità e dall'Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori (Int) di Milano, sull'andamento dei tumori sino al 2010, nel corso dei decenni trascorsi un numero crescente di persone ha avuto la probabilità di essere colpito da neoplasie nel corso della propria vita.
Negli anni Settanta, secondo lo studio che ha analizzato la popolazione italiana dalla nascita sino agli 84 anni, i nuovi casi di tumore erano 118mila, con un numero di decessi pari a 87mila, negli anni novanta i nuovi casi coinvolgevano poco più di 200mila persone, a cui corrispondevano 127mila morti. Nel 2005, i nuovi riscontri ammontavano a 252mila unità e 129mila decessi. Nel 2010, si prevede, i nuovi casi saranno 255mila, con un numero di morti pari a 122mila.
È quanto emerge nell'ambito della presentazione della Prima giornata nazionale del malato oncologico: negli ultimi anni, l'aumento del numero dei casi, più che a un maggior rischio di malattia, sarebbe dovuto all'invecchiamento della popolazione e alla maggiore attenzione diagnostica.
Negli anni più recenti, l'aumento del numero dei casi di tumore è soprattutto tra le persone anziane. Nel contempo l'introduzione progressiva di efficaci misure terapeutiche ha contribuito a curare meglio il cancro. L'insieme di questi processi ha determinato, e determinerà nel prossimo futuro, la crescita progressiva del numero delle persone con un passato oncologico. In questo quadro ci si attende che mentre aumenta il numero dei nuovi casi aumenta anche quello di chi guarisce e dei malati cronici. Il numero dei decessi, invece, tenderà a ridursi.
Migliora, e il trend è destinato ad aumentare, la percentuale di chi dal tumore guarisce. Tra i guariti, però, in alcuni casi la malattia lascia nel corpo e nel fisico degli ex malati segni indelebili, mentre tra i malati cronici e lungo-viventi sono la maggioranza coloro che necessitano di cure per tutta la loro vita. Alla luce di questi dati, la Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia afferma che siamo, e sempre di più saremo, in presenza di una vera e propria disabilità di massa causata dal cancro, un fenomeno che una società consapevole deve e può affrontare. Viene istituita anche in Italia la Giornata Nazionale del Malato Oncologico, promossa dalla Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo). L'obiettivo è quello di porre l'attenzione sul malato e non sulla sua malattia. Domani e domenica 4 giugno, a Roma, le oltre 420 associazioni che aderiscono alla Favo si riuniranno in una giornata di festa per celebrare il «coraggio delle persone che affrontano il cancro, la loro determinazione e la loro voglia di vivere una vita normale». La Giornata è dedicata al malato, agli ex malati e a tutti coloro che hanno vissuto da vicino la malattia, condividendone ansie, preoccupazioni e speranze, e costituisce il terzo pilastro della task force anticancro, insieme alla ricerca (Airc) ed alla prevenzione (Lega Tumori). Il presidente onorario di Favo e «simbolo» istituzionale della Giornata è il Senatore a vita Francesco Cossiga.


Dal 28 maggio al 10 giugno, inoltre, le compagnie di telefonia mobile (H3G, Tim, Vodafone e Wind) mettono a disposizione il numero 48588 per la raccolta di fondi a favore della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia.

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