Un sigla che indica furore, adrenalina e voglia di vincere: "TI", acronimo di Turismo Internazionale. Queste due lettere vengono poggiate sessant'anni fa sulla carrozzeria di un modello nato per rispondere a chi iniziava ad alzare un po' troppo la voce, credendo di poter dominare incontrastato sui circuiti e sulle piste d'Europa e del mondo, senza rivali. Il 24 aprile 1963, all'innovativo stabilimento di Arese, di fronte a un folto gruppo di membri della stampa internazionale viene presentata l'Alfa Romeo Giulia TI Super, la risposta italiana al guanto di sfida lanciato soprattutto da Ford.
Nei primi anni Sessanta si affaccia con successo un fenomeno, quello delle gare "turismo" che vede fronteggiarsi auto da competizione derivate dalle berline stradali. Le auto che corrono sui tracciati in queste sfide al cardiopalma, hanno molte parti in comune con le macchine di serie e chi riesce a primeggiare sotto alla bandiera a scacchi, ottiene fama e successo commerciale. In questa epoca d'oro, molti brand consolidano o affermano la propria reputazione sportiva e battagliera. In fondo, agli automobilisti dell'epoca piace mettersi nei panni dei piloti e possedere un oggetto che li faccia sentire tali è un vanto. In quel periodo, la Ford vuole invadere l'Europa con una presenza sempre più massiccia e sigla un accordo con l'inglese Lotus per la creazione di una berlina valida per le gare turismo: la Ford Cortina Lotus.
Questa brillante tre volumi angloamericana si destreggia bene tra i cordoli, ottiene titoli, coppe, allori e copertine. Poi, entra in rotta di collisione con l'Italia: girando sul circuito di Monza, ottiene il record della pista. Di conseguenza, per gloria o tracotanza, imposta una campagna pubblicitaria che fa vanto di questo primato. È il 1962 e all'Alfa Romeo non ci stanno, perché Monza è il loro territorio di caccia. Avendo in casa la miglior berlina sportiva in circolazione, la recente Giulia, decidono di farla ancora più estrema e cattiva, per strappare tutte le medaglie dal petto della rivale Ford. Spoiler: la Giulia TI Super ci riuscirà.
La Giulia TI Super, leggera e inarrestabile
Agli opifici del Portello, sito storico dell'Alfa, i tecnici lavorano in modo certosino e maniacale sulla Giulia TI Super. Tutto deve essere rasente la perfezione, perché la berlina del Biscione ha il dovere di qualificarsi come arma non convenzionale. Partendo dall'efficace base di partenza della Giulia, viene svolta un'opera di alleggerimento in collaborazione con gli uomini della Touring, nella quale alcune parti vengono rimosse o sostituite con altre meno pesanti. Ad esempio, le portiere e il cofano vengono fatti in alluminio, mentre nell'abitacolo trova posto un cruscotto più leggero, così come i due sedili anteriori che vanno in sostituzione della panchetta. L'opera prosegue con il rimpiazzo delle vetrature laterali posteriori e del lunotto con parti fisse in plexiglas, mentre i cerchi ruota in lamiera stampata vengono mutuati da cerchioni in elektron prodotti dalla Campagnolo. Infine, anche i proiettori centrali devono dire addio al progetto conclusivo, al pari dell'impianto di riscaldamento, del bracciolo e del vano porta guanti. Tutto ciò che è superfluo, viene scartato.
Sotto al cofano trova posto un motore derivato da quello della recente "Giulia Sprint Speciale", un quattro cilindri 1.6 da 129 CV (SAE). Le sospensioni, invece, restano quelle originali nella geometria e beneficiano soltanto di un'attenta ritaratura sportiva. Dopo questo straordinario sacrificio, la Giulia TI Super è pronta a rendere la vita difficile a tutti quanti.
L'Alfa vince dappertutto
Nei due anni in cui viene prodotta, prima di essere sostituita dalla leggendaria GTA, la Giulia TI Super ottiene delle clamorose vittorie su ogni tipo di tracciato. Pur non avendo il supporto ufficiale delle casa madre, ma correndo con team privati, la berlina del Biscione sfreccia, sgasa e vince a livello nazionale e internazionale. Fa incetta di trionfi su pista, nei rally, nelle gare in salita, nelle endurance e nelle granfondo. Tutti sono costretti a osservare il posteriore dell'Alfa, senza mai vedere lo "scudettone" dallo specchietto retrovisore.
L'impresa più epica resta comunque una non vittoria, infatti in occasione del Tour de France Automobile del 1963, vinto delle imprendibili Ferrari 250 GTO, l'Alfa Romeo Giulia TI Super ottiene il quinto posto assoluto, davanti a macchine di alta caratura e di categoria nettamente superiore, da Porsche ad Alpine. Un momento memorabile, da annali dell'automobilismo sportivo.
A tiratura limitata
Di Alfa Romeo Giulia TI Super ne vengono prodotte soltanto 501 esemplari tra il 1963 e il 1965, tutte in livrea bianca eccezion fatta per un'unica versione grigia. Il suo prezzo di listino all'epoca era di 2.525.000 lire, una cifra molto elevata di quasi il 60% in più rispetto a quella della versione "standard".
Nonostante il loro uso intenso in pista, dopo sessant'anni restano in piedi cinquanta esemplari, tutti gelosamente conservati e custoditi da collezionisti provenienti dal mondo intero. Oggi, il valore di questa seducente berlina Alfa, capace di combinare eleganza e sportività, si aggira intorno ai 160.000 euro. Il suo mito, invece, è inestimabile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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