Alpine A110 GT: caratteristiche, prova su strada, prezzo e impressioni

Compatta, divertente e sfiziosa, è la Gran Turismo più agile e “accessibile” in commercio, con tanta potenza e un sound coinvolgente

Alpine A110 GT: caratteristiche, prova su strada, prezzo e impressioni

Alpine A110 GT è la versione più turistica e lussuosa della dinamica sportiva francese. Un nome che richiama le glorie del passato, con le gesta che la sua antenata ha inciso negli annali dei Rally. Di quella ne riprende il design, le dimensioni e le proporzioni, ma evolve il comparto meccanico per esaltare il conducente e farci riscoprire il piacere di una sfiziosa sportiva ultra leggera. Un raggio di sole in un’epoca dove sembra che le case automobilistiche giochino al rialzo sulle dimensioni e sui pesi; lei risponde con un peso piuma al pelo dei 1000 kg, un motore turbo da 300 CV collocato in posizione centrale e la tanto desiderata trazione posteriore. Per non parlare del sound, una costante che ci accompagna in tutti i chilometri in sua compagnia, che vorresti non terminassero mai. Prezzi a partire da 73.850 euro.

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Design e dimensioni

Quasi sorprende su strada, sia per la compattezza che per la forma sinuosa della silhouette. Soli 4,18 metri di lunghezza per 1,80 m di larghezza e 1,25 m di altezza. Per fare un confronto, stando in piedi di fianco alla vettura, il tetto non arriva neanche al petto di una persona di 1,80 m di altezza. È tondeggiante ma affilata al tempo stesso, con i quattro gruppi ottici circolari nel frontale che rimandano con la memoria alla sua antenata del 1962. Quasi ammiccante e “simpatico” lo sguardo, che ben si integra con le proporzioni. Il tetto è basso e sfocia nella linea del posteriore affusolata, con il lunotto tondeggiante che abbraccia l’abitacolo. Il retro è discreto, con i gruppi ottici led con motivo ad “X” e il grande terminale di scarico centrale, con forma trapezoidale. Sotto ad esso il bellissimo estrattore che si ricollega al fondo interamente carenato. Abbassandosi sotto alla scocca, si possono poi apprezzare i generatori di vortici, indispensabili per generare deportanza sul posteriore.

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Rispetto all’Alpine A110 S (qui la prova) sparisce l’alettone nel posteriore, lo splitter anteriore e sfoggia un set di cerchi in lega da 18” Grand-Prix dal design incantevole: finitura nera lucida e diamantata, con un finto mozzo centrale al cui interno è impresso il logo Alpine. Si tratta di un set optional da 460 euro. Attraverso questi si ammira anche l’impianto frenante sportivo Brembo, con dischi in acciaio flottanti e pinze a quattro pistoncini, di colore blu elettrico per l’occasione. L’esemplare da noi provato è configurato con un bellissimo colore metallizzato Orange Feu (Arancio Fuoco), con un sovrapprezzo di 1.950 euro. Per altri 165 euro si può scegliere il logo cromato “A” di Alpine sul coperchio per il serbatoio. Nel caso si volesse scegliere anche il tetto interamente realizzato in fibra di carbonio, è poi necessario aggiungere 3.450 euro.

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Interni e qualità dei materiali

L’abitacolo può sembrare costrittivo sulle prime, ma basta solamente farci l’abitudine, poiché si rivela essere davvero confortevole ed ergonomico. Le sedute a marchio Sabelt (per 450 euro) sono incredibilmente comode, rifinite in morbida pelle con doppie impunture a vista: di serie presentano una colorazione marrone scura, ma in alternativa è possibile scegliere la tonalità nera senza sovrapprezzo. La regolazione è purtroppo manuale, ma c’è il riscaldamento e il logo Alpine impresso sullo schienale. Non troppo proibitive le sponde, regolari per un fisico “normale”, ma potrebbero risultare un po’ strette per un fisico più robusto. Apprezzabile anche la colorazione in tinta carrozzeria per la zona alta del pannello portiera, ampliando il senso di connessione con l’esterno. Proprio la portiera sorprende, con pelle trapuntata ad impreziosire il centro, con fettucce in pelle per la presa dall’interno. Non manca la bandiera francese così come l’ottimo impianto audio Focal. Il nostro esemplare è inoltre impreziosito con il Pack Microfibra, che con 1.775 euro aggiunge volante, plancia e altri pannelli in soffice microfibra, molto sportivo come approccio. Per altri 95 euro si trova il logo blu Alpine al centro del volante, mentre per altri 665 euro si può scegliere l’impianto audio Focal Premium.

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Semplice ed ergonomico il tunnel centrale, rifinito in carbonio e dal quale comandare i finestrini, l’accensione e poche altre funzioni. Vi è anche una tasca per lo smartphone (o per le chiavi keyless), un vano sotto ad esso e un piccolo pozzetto tra i due sedili. Nella parte posteriore dell’abitacolo, sono anche presenti delle comode retine per bloccare alcuni oggetti e un piccolo box realizzato in pelle, dove inserire documenti e altri elementi (inclusi in un pack da 550 euro). Dietro al volante si trova la strumentazione digitale, dal design che si adatta alle modalità di guida, mentre al centro della plancia si trova il sistema multimediale da 8” con schermo TFT: semplice e poco ricercata, ma indispensabile per la connettività con gli smartphone Android o Apple, tramite cavo. Di serie anche il clima automatico, sebbene i comandi siano praticamente identici a quelli visti sulla Renault Clio di generazione passata, così come i satelliti dietro al volante per frecce, luci e tergicristalli. Immancabili poi i pedali e la pedana in alluminio per guidatore e passeggero, due accessori rispettivamente da 135 e 115 euro.

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C’è spazio per un bel weekend di coppia

Alpine A110 GT centra perfettamente l’obiettivo per il quale è stata creata. È in grado di accompagnare piacevolmente due passeggeri durante un weekend d’evasione o per una bella gita su un passo di montagna. Le sedute non generano alcun fastidio e lo spazio per i bagagli non è di certo un problema. Se si aggiunge il pack da 550 euro si raggiunge una buona disponibilità di spazio. Il bagagliaio posteriore è abbastanza regolare e vanta 196 litri: è alto solo 20 cm ma con due borsoni dalle generose dimensioni si organizza facilmente il carico. Peccato che manchi una luce di cortesia e dei ganci, anche se è rifinito in una morbida moquette. Sorprende però il vano anteriore, azionabile dalla leva sotto al piantone dello sterzo (un po’ nascosta) e che mostra altri circa 90 litri, davvero regolari: si tratta di un quadrato di quasi 65 cm per lato, potendo accogliere un trolley da cabina e un altro borsone flessibile. Abbiamo così scelto di testare l’auto nel suo habitat, con una gita di una notte a ridosso della Alpi, da Milano a Bormio. L’auto si è comportata alla perfezione, con un comfort adatto ad una vettura di questa tipologia. Non ho mai sentito l’esigenza di maggior spazio, soprattutto per le gambe e non ho sofferto alcun disturbo alla schiena nei 200 km di ogni tratta.

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L’aria condizionata raggiunge la temperatura scelta in pochissimi secondi, mentre i pochi sistemi di assistenza alla guida funzionano discretamente. Apprezzo particolarmente l’assetto, che risulta più gestibile di quello estremamente rigido della versione “S”. Supera con disinvoltura le asperità del manto stradale, senza però scomporsi e senza farmi percepire troppi scossoni. Lo sterzo non è né troppo rigido e nemmeno troppo leggero, con il giusto carico a seconda dell’andatura. Sole nelle manovre da fermo potrebbe risultare un po’ pesante. Eppure è perfettamente diretto, con un angolo morto quasi nullo. Si apprezza l’appoggio della sospensione a quadrilatero alto anteriore così come il sistema multilink al posteriore. L’auto danza sulle asperità e sulle ondulazioni dell’asfalto, macinando chilometri con grande disinvoltura e comfort. Non si scompone, non la senti mai in crisi, nemmeno sui fondi scivolosi, dove riesce comunque a generare tanto grip con la “sola” trazione posteriore. Viaggiare con lei è una vera gioia.

Incisiva e divertente quando serve

Basta però premere il tasto “sport” sul volante o, ancor meglio, tenerlo premuto – così da attivare la modalità Race – per scoprire tutta la potenzialità della vettura. Improvvisamente è come se si irrigidisse, percorsa da una tensione unica che in primis ci cattura grazie alla tonalità dello scarico più pungente. Borbottii, scoppi e botti accompagnano l’esperienza di guida, portandoci ad ingaggiare i paddle in alluminio del cambio più di quanto non sia realmente necessario. Il cambio EDC doppia frizione a sette marce è rapido e lavora alla perfezione con l’1.8 turbo 4 cilindri da ben 300 CV e 340 Nm di coppia. La potenza non è incredibile, certo, ma relazionata ai suoi circa 1.160 kg in ordine di marcia, tutto assume un sapore diverso. La progressione è incredibile, sembra quasi non mollare mai la spinta fino ad oltre 230 km/h, dove però si inizia ad avvertire il limite del suo peso quasi piuma. I giri salgono con grandissima ferocia fino ad oltre 6.500 giri, divorandosi l’indicatore, per poi culminare con un altro botto dello scarico, prima di cambiare marcia. C’è grip da vendere, non è una trazione posteriore che intende metterti in difficoltà e regala tanta sicurezza e precisione di inserimento. Proprio la direzionalità mi ha sorpreso, mostrando quanto la “sola leggerezza” possa risultare determinante per una vettura. L’avantreno è incredibilmente incollato all’asfalto, potendo cambiare direzione con sicurezza anche a velocità proibitive. Non c’è alcun accenno di sottosterzo e la velocità di percorrenza di curva è quasi surreale. Danza tra le curve con un’innata eleganza e non accenna a scomporsi per nessuna ragione al mondo. I dati che testimoniano lo 0-100 km/h coperto in soli 4,2 secondi passano praticamente in secondo piano di fronte a tanto piacere di guida.

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Prezzi e considerazioni finali

Il listino di Alpine A110 è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, proposto a soli 58 mila euro nel 2018 e oggi a partire da 63.800 euro per la versione “base” da 252 CV. La nostra versione GT attacca da una cifra di 73.850 euro ma l’esemplare da noi provato presentava una configurazione da circa 79 mila euro. Sopra ad essa si trova l’A110 S, più sportiva, a partire da 75.050 euro, terminando poi con l’estrema versione “R”, proposta a 114.000 euro.

Penso di aver apprezzato la versione GT più della S, grazie ad un assetto più “morbido” e civile, con il giusto mix tra divertimento e sfruttabilità quotidiana. A110 GT si lascia guidare con disinvoltura sia nel traffico che su un passo di montagna ma non va nemmeno in sofferenza nei viaggi autostradali. L’insonorizzazione dall’esterno è buona e lo scarico si fa sentire solamente quando decidiamo di tirare qualche marcia. Per questo risulta essere una GT quasi perfetta per chi ricerca uno sfizio accessibile, senza scomodare Gran Turismo ben più costose e impegnative da gestire. Con i suoi soli 300 CV ci fa divertire ad ogni spostamento da punto A a punto B, con tanto coinvolgimento ed entusiasmo. I consumi sono poi di tutto rispetto, con medie tra i 12 e i 14 km al litro con uno stile di guida turistico.

A110 GT è un’auto bella da vivere ogni giorno, per ogni viaggio, movimento o avventura. E come direbbe l’ormai defunto fondatore di un marchio automobilistico inglese, “aggiungere potenza fa correre forte in rettilineo; togliere peso ti rende veloce ovunque”.

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