Norvegia, nazione piuttosto anonima dal punto di vista automobilistico se non fosse per l’idilliaco “paradiso elettrico” che negli ultimi anni era andato a delinearsi, grazie a manovre di governo volte ad incentivare fortemente l’acquisto di un’auto a zero emissioni. Non è però un segreto che, dalla primavera del 2022, l’esecutivo norvegese abbia deciso di fare dietro-front, cercando di far fronte ad un non indifferente buco in bilancio di oltre 2 miliardi di euro. Le concessioni riguardo a pedaggi, costo di listino, sgravi fiscali per auto aziendali e molto altro non erano più sostenibili e il governo è stato costretto a correre ai ripari per colmare il vuoto lasciato dall’assenza di gettito fiscale proveniente dal mondo automotive.
Ricordiamo come la Norvegia, proprio grazie ad una politica filo-auto elettrica, sia riuscita in poco più di 5 anni a raggiungere il sorprendente valore di ben 78% di immatricolazioni di auto elettriche sul totale (mentre la media europea è del 10%, con un parco circolante del 2%). Forti investimenti, un parco auto circolante inferiore rispetto ai grossi paesi europei e una politica ampiamente rivolta verso la sostenibilità hanno facilmente collaborato per il raggiungimento di tale risultato. Curioso, comunque, considerando l’enorme ricchezza assicurata alla Norvegia dalle esportazioni di Petrolio e Gas. Il parlamento norvegese, assodata e quasi completata la transizione energetica, è ora alla ricerca di quel gettito fiscale assicurato dal mercato delle auto elettriche, fino ad ora considerate quasi “intoccabili”.
Norvegia, dall’1 gennaio 2023 nuova tassa sulle elettriche di lusso
Lo stato scandinavo ha così deciso di introdurre dall’1 gennaio 2023 una tassa dinamica per sopperire all’esenzione dell’iva precedentemente stabilita per le vetture elettriche di fascia alta. Si tratta, a conti fatti, della prima mossa diretta all’auto elettrica, seppur solo premium per il momento. La tassazione sarà infatti applicata a tutte quelle vetture elettriche che presentano un prezzo di listino superiore alle 500 mila corone (circa 49 mila euro). In concomitanza, è stata però reinserita anche una tassa sulla registrazione del veicolo in fase di acquisto, imposta che era stata completamente annullata per i veicoli elettrici e ridotta del 15% per le ibride plug-in.
Occhio alla bilancia
In Norvegia vige un modello di tassazione per le vetture nuove basato sulle emissioni di CO2 e sul peso delle singole auto. Sebbene il primo vada ampiamente a favore delle auto elettriche, data la completa assenza di molecole di CO2 emesse, lo stesso non si può dire del riscontro sulla bilancia. Fino ad oggi le auto a batteria sono state completamente esenti dal conteggio di tale imposta, tuttavia c’è chi ipotizza un nuovo inserimento a partire dal 2023. Il modello di tassazione norvegese prevede un costo addizionale per ogni kg eccedente i 500, aumentando esponenzialmente dopo 1.000 e ancor di più dopo 1.500 kg. Il valore ipotizzato per le vetture elettriche sarebbe di 1,21 euro al kg sopra i 500 kg (valore ampiamente inferiore a quello previsto per le auto endotermiche).
C’è però da tenere in considerazione l’ingente peso delle auto a batteria, tutte costantemente sopra i 1.500 kg, anche le citycar, con picchi di oltre 2.600 kg per i SUV di grosse dimensioni. I due modelli di tassazione sono tuttavia diversi: se il primo mira a colpire l’elitè del mercato, fatto di auto di lusso (sebbene sia più corretto parlare di premium, vista la cifra) il secondo sarebbe disposto a tappeto per tutto l’immatricolato di auto elettriche, indistintamente dalla tipologia e dal posizionamento.
Si parla comunque di cifre contenute per l’onere sul peso e di qualche migliaia di euro per le auto superiori ai 50.000 euro, entrambe da corrispondere una-tantum al momento dell’acquisto, non annualmente come nel caso del bollo auto italiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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