Auto cinesi in Italia: ecco quali sono e quanto costano (e alcune curiosità)

Tutti i modelli di auto cinesi in Italia e le novità che arriveranno presto: benzina, ibride ed elettriche... e tanti SUV. I marchi cinesi prodotti in Oriente e le curiosità sui brand occidentali acquistati dalla Cina

Auto cinesi in Italia: ecco quali sono e quanto costano (e alcune curiosità)

Il mercato delle auto cinesi in Italia è ancora giovane e spesso sconosciuto, ma le cose sembrerebbero destinate a cambiare con l'arrivo delle auto elettriche cinesi di cui stiamo sentendo parlare sempre più spesso. La storia dell'invasione della Cina, però, è più antica della mobilità elettrica ed è iniziata già ai tempi delle auto a benzina, spesso offerte a prezzi stracciati per coprire la fascia bassa del mercato.

Se i primi tempi delle auto cinesi in italia hanno visto un proliferare di veicoli compatti, economici e con allestimenti ridotti all'osso, anche in termini di sicurezza, negli ultimi anni i marchi orientali hanno alzato l'asticella, ottenendo punteggi ai test EuroNCAP sempre più alti, arricchendosi di accessori inclusi di serie, potenziando il catalogo degli optional tecnologici e proponendo, con la mobilità elettrica, vetture in grado di impensierire anche i brand occidentali...

DR 7.0

DR Automobiles: per tutte le tasche (e le esigenze)

Innanzitutto, prima di parlare di auto cinesi, va fatto un chiarimento: ci sono le auto prodotte in Cina da marchi cinesi e ci sono le auto prodotte in Cina da marchi Italiani o europei, in questo caso parliamo di re-branding ed un caso celebre è quello di DR, marchio italiano dell'imprenditore Di Risio che importa auto cinesi a tutti gli effetti, ma ha l'impianto di assemblaggio in Italia. DR è una storia di successo che dimostra che si può riuscire a imporsi, specie se il prezzo è quello giusto oppure se le condizioni del mercato sono particolarmente favorevoli: basti guardare all'esplosione di vendite di DR nel 2022: quando i costruttori più celebri non riuscivano a produrre auto a sufficienza di fronte ad una domanda crescente, DR si è proposta con auto disponibili subito e con tempi di consegna accettabili rispetto a quelli biblici proposti da altri brand.

Oggi il gruppo DR è in piena espansione, forte di quasi 25.000 unità vendute in Italia nel 2022 e con diversi marchi sotto al suo cappello. Evo, ad esempio, propone una gamma più economica di DR, prodotta e costruita dalla cinese JAC e importata nel solito hub centrale di DR a Macchia d'Isernia. Sempre all'interno del gruppo DR Automobiles troviamo ICKX, il più giovane dei marchi di auto cinesi in Italia che propone una via di mezzo tra Jeep e Land Rover (costa più di 50.000€). Chiude l'elenco dei marchi all'interno del gruppo l'ultima gamba di DR Automobile, Sportequipe, anch'esso fondato nel 2022 e con vetture basate sui progetti di Chery e JAC, modificate poi in Italia per rispettare l'omologazione Europea.

Se DR ed EVO puntano ad uno stile più generalista, Sportequipe e ICKX guardano a quelle fasce di mercato che cercano un look più più sportivo (la prima) e un uso più votato al fuoristrada (la seconda).

Aiways U5, le foto del SUV elettrico cinese  6

Aiways U5 e U6: i SUV elettrici cinesi

Aiways è un marchio cinese che ha debuttato in Italia con la sua gamma di auto elettriche. L'azienda è piuttosto giovane, fondata nel 2017 a Shanghai e potenziata poi nel 2019 con l'acquisto del 50% di un'altra casa automobilistica cinese, la Jiangling.

Aiways U5 è stata la prima tra le auto cinesi in Italia per questo produttore, un SUV proposto con un allestimento molto completo che poi il Gruppo Koelliker ha provveduto ad importare e commercializzare nel nostro Paese. Forte della potenza di fuoco distributiva di Koelliker, inclusa la rete di assistenza post vendita, Aiways U5 ha suscitato subito l'interesse di chi stava approcciando la mobilità elettrica per il suo rapporto dotazione/prezzo e, nonostante qualche piccolo difetto iniziale, è cresciuta grazie all'aggiornamento fatto nel 2022 che ha aumentato la potenza di ricarica a 11 kW in corrente alternata. L'auto è disponibile a 42.750€ e propone un'abitacolo molto spazioso, un bagagliaio generoso, 4,68 metri di lunghezza e un motore elettrico da 204 cv per un'autonomia promessa di 410 chilometri con un pieno. L'abbiamo provata qui.

Oggi è disponibile anche la versione coupé del SUV elettrico Aiways: si chiama Aiways U6, costa 49.900€ ed ha un look più sportivo. Il SUV misura 4,8 metri, l'abitacolo e il bagagliaio sono più spaziosi e il motore è da 217 cv ed è alimentato da una batteria da 63 kWh che promette 405 km in ciclo WLTP.

Lynk & Co 01

Lynk & Co 01: l'auto in abbonamento

Affermare che Lynk & Co 01 è un'auto cinese che si può acquistare in Italia non è del tutto corretto: Lynk & Co è infatti un'azienda nota proprio per offrire ai clienti una soluzione di mobilità, una sorta di abbonamento "alla Netflix" che si può disdire alla bisogna.

Chi sceglie Lynk & Co 01 (qui la nostra prova) si porta a casa un SUV da 4,54 metri di lunghezza realizzato sulla piattaforma CMA (quella di Volvo XC40, anch'essa di derivazione cinese dopo l'acquisizione). La flessibilità di Lynk & Co permette di fare un abbonamento mensile, che può andare avanti tutta la vita oppure può esaursi dopo un mese, senza nessun anticipo e ad un prezzo fisso che include l'assicurazione, l'assistenza stradale e la manutenzione.

Ad oggi l'offerta prevede un costo mensile di 550€ per la Lynk & Co 01 ibrida plug-in (nera o blu) ad anticipo zero, con 1.250 km al mese (15.000 km massimi in un anno) e con incluse anche le spese per la tassa di circolazione (il bollo per intenderci). Se tenete l'auto per più di qualche mese, al momento del tagliando riceverete un messaggio, qualcuno arriverà a casa vostra per ritirare l'auto e questa verrà poi restituita all'indirizzo che avrete concordato, prevedendo una vettura sostitutiva qualora l'intervento di manutenzione dovesse richiedere più di un giorno lavorativo.

Sebbene l'abbonamento sia la scelta per cui l'azienda è famosa, e quella più richiesta dai clienti, è anche possibile acquistare la Lynk & Co 01. Il prezzo è di 44.500€ per l'auto full optional e si può accedere al classico finanziamento, con una garanzia di 4 anni o 120.000 km. A marzo 2023 è stato annunciato anche Lynk & Co 08, un SUV Plug-In da 4,82 metri di lunghezza non ancora disponibile in commercio.

Seres 5

SERES 3 e 5: elettriche al 100%

Tra i marchi cinesi importati dal gruppo Koelliker c'è anche SERES. In questo caso si tratta di un brand che attraversa mezzo mondo, nato in Cina ma con un quartier generale in America (nella Silicon Valley) e strutture anche in Germania e Giappone.

SERES è un marchio elettrico fin dalla nascita, oggi disponibile in Italia con SERES 3 (un SUV di segmento C) e con SERES 5, SUV elettrico di segmento D e dimensioni più importanti: 4,7 metri. Il motore è stato sviluppato da Huawei, le batterie sono assemblate da SERES usando celle di Calb, Samsung e BYD e sono di due dimensioni:

  • 53,6 kWh su SERES 3 (163 cv) che si ricarica fino a 50 kW in corrente continua e ha un'autonomia di 300 km (WLTP)
  • 90 kWh su SERES 5 (347 cv) che si ricarica a 100 kW in corrente continua e ha un'autonomia di 500 km (WLTP)

Ad oggi è disponibile in Italia solo la SERES 3 che costa 47.555€, incentivi esclusi.

BYD DOLPHIN e BYD SEAL: guarda la gallery 29

BYD: il colosso delle batterie arriverà presto

Non è ancora disponibile in commercio in Italia ma è destinata sicuramente a sbarcare nel nostro Paese. Stiamo parlando di BYD, produttore focalizzato in Europa sulle auto 100% elettriche che debutterà con il SUV compatto ATTO 3 e con due modelli recentemente annunciati: BYD Dolphin e BYD Seal. Ne abbiamo parlato in questo speciale sulla storia del marchio e, di recente, in occasione dell'annuncio dei nuovi prodotti.

OMODA

Chery Automobile: OMODA e JAECOO a fine 2023

OMODA 5 è il primo SUV del marchio cinese di proprietà di Chery che ha annunciato di recente i suoi piani per l'Occidente. L'Italia è il Paese scelto per debuttare in Europa e, successivamente, OMODA contagerà anche gli altri stati dell'Unione Europea. OMODA 5 è un SUV da 4,4 metri di lunghezza che ha già ottenuto le 5 stelle EuroNCAP nei test di sicurezza e sarà disponibile in versione a benzina (1.6 TGDI da 197 cv) e in versione elettrica da 204 cv e 450 km di autonomia. A questo modello, entro tre anni, si affiancheranno altri veicoli per completare la gamma europea del brand.

Insieme a JAECOO 7, un SUV da 4,5 metri che debutterà con motore a benzina 1.6 da 186 cv (seguito da una plug-in nel 2024), OMODA 5 sarà lanciato in Italia a dicembre del 2023.

Nio Battery Swap Station

NIO: quelli delle batterie sostituibili

Altro marchio cinese in arrivo in Italia, NIO è celebre perché in Cina gestisce una rete di stazioni di "cambio batterie". Le auto elettriche di NIO si possono ricaricare con la classica presa come tutte le altre, ma hanno anche il vantaggio di essere pensate per poter sostituire in pochissimi minuti il pacco batterie scarico con uno carico.

Per farlo utilizzano delle stazioni di cambio batterie che, proprio come faremmo su un'automobilina elettrica radiocomandata, tolgono le "pile" scariche sostituendole con un accumulatore carico. L'invasione cinese di NIO è già iniziata in Danimarca, Germania, Olanda e Svezia e proseguirà gradualmente anche nel resto dell'Europa, Italia inclusa.

XPENG G9

XPENG: parte dal Nord europa

Sempre in tema di auto cinesi presto in arrivo in Italia, XPENG è il marchio orientale che vende già il suo SUV elettrico G9 in Danimarca, Norvegia, Olanda e Svezia. Si tratta di un'auto da ben 4,89 metri di lunghezza, un gigante della strada che però può contare su tanta potenza (550 cv) e su un'autonomia che arriva fino a 700 chilometri con una ricarica.

MG 4

Marchio occidentale, cuore cinese: Geely e MG

Finora abbiamo parlato di brand cinesi e produzione cinese. Ci sono però alcune vie di mezzo, marchi che sono stati acquistati da aziende originarie della Cina che sfruttano la progettazione occidentale e la produzione nelle fabbriche orientali ad esempio. Uno dei casi più celebri è quello di MG, storico marchio inglese (Morris Garage) i cui diritti sono finiti in mani cinesi e la cui rinascita è recente e rappresenta un caso di successo, con vendite sempre crescenti anche in Italia.

Oggi non è raro vedere le MG all'interno delle concessionarie a marchio Mercedes e modelli come la MG4, una berlina elettrica, rappresentano avversarie difficili da battere anche per i marchi europei, americani, giapponesi o coreani proprio per il loro rapporto qualità/prezzo. La gamma attuale è composta da:

  • MG4: berlina elettrica da 450 km di autonomia, parte da 30.790€
  • MG5: station wagon elettrica da 400 km di autonomia, parte da 34.490€
  • MG ZS e ZS EV: SUV compatto a benzina o elettrico, il primo costa 17.340€ (1.5 benzina), il secondo parte da 34.490€ (440 km di autonomia)
  • MG HS e MG EHS: SUV benzina o ibrido da 24.990€
  • MG Marvel R: SUV elettrico da 402 km di autonomia e 288 cv, parte da 42.690€

Smart #3

Un altro nome celebre è quello di Geely, azienda che in Europa non si vede in circolazione con il proprio marchio, ma che ha fatto acquisti a destra e a manca tra i produttori celebri del Vecchio Continente, diventando azionista di maggioranza di Mercedes-Benz, Volvo e Polestar e co-proprietaria di Smart (detiene il 50% nella joint-venture con Mercedes-Benz AG) e di Lotus, di cui ha il 51% delle quote.

Geely è un colosso che, silenziosamente, ha messo le basi per essere uno dei protagonisti del mondo automotive del futuro, non per niente è molto focalizzata in Europa sulla mobilità elettrica.

Perché le auto cinesi costano meno in Cina?

Parlare di auto cinesi in Italia significa spesso parlare di vetture che stravolgono alcune parti rispetto al progetto originale. Per poter essere omologata in Europa, infatti, un'auto deve rispettare degli standard di sicurezza molto alti, inclusa la dotazione minima in termini di ABS, controlli elettronici e frenata automatica d'emergenza ad esempio. Questi requisiti sono solitamente maggiori rispetto a quelli di alcuni Paesi d'origine.

Tra questi c'è la Cina, ed è questo uno dei motivi per i quali il prezzo è maggiore, oltre al fatto che ci sono i costi di importazione e le barriere economiche all'ingresso poste dall'Unione Europea, motivo per cui anche diverse auto americane costano di più rispetto allo stesso modello venduto negli Stati Uniti.

Alcuni produttori hanno risolto creando impianti di produzione direttamente in Europa, per tutti gli altri c'è spesso una differenza di prezzo importante, ma non fate l'errore di considerarle identiche nelle caratteristiche.

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