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Auto elettriche nel mirino dell’Antitrust: indagini su autonomia e garanzie delle batterie

L'Antitrust indaga su Stellantis Europa, Volkswagen, Byd e Tesla per possibili informazioni ingannevoli su autonomia e garanzie. Stellantis: "Collaboriamo pienamente e forniremo tutte le informazioni necessarie".

Auto elettriche nel mirino dell’Antitrust: indagini su autonomia e garanzie delle batterie

Le auto elettriche finiscono nel mirino dell’Antitrust. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha preso di mira, aprendo quattro istruttorie, Stellantis Europa e le filiali italiane di Volkswagen Group, Byd e Tesla, le cui sedi sono state oggetto di ispezione con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza. Al centro delle istruttorie è la veridicità delle informazioni fornite ai consumatori sull’autonomia di percorrenza chilometrica dei veicoli elettrici, la perdita di capacità della batteria e le limitazioni di operabilità della garanzia convenzionale sulle batterie stesse.

Le verifiche tendono a riscontrare possibili violazioni del Codice del consumo. «Nei relativi siti Internet - sottolinea l’Authority - sarebbero state fornite informazioni generiche, e talvolta contraddittorie, sull’autonomia di percorrenza chilometrica dei veicoli elettrici commercializzati, senza chiarire quali siano i fattori che incidono sul chilometraggio massimo pubblicizzato e a quanto ammonti questa incidenza sul chilometraggio effettivo». L’avvio delle istruttorie non fa sicuramente bene al mercato e all’immagine delle auto elettriche che, soprattutto in Italia, sono in forte sofferenza.

Solo Stellantis Europa, al momento, ha commentato attraverso una nota la decisione dell'Authority, per confermare «di aver collaborato pienamente con il personale dell’Autorità, presente a Torino, e di aver fornito le risposte, le informazioni e le documentazioni necessarie in merito all’oggetto dell’indagine». Stellantis ha quindi precisato che «continuerà a collaborare per approfondire ogni ulteriore aspetto rilevante relativo all’oggetto dell’indagine, in quanto pone al centro di tutte le proprie attività le esigenze e la soddisfazione dei clienti e ritiene che l’istruttoria in corso potrà confermare tale circostanza».

Sembra, comunque, che i fatti sui quali l'Antitrust ha acceso i riflettori si riferiscano all’arco di tempo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, quando la cinese Byd e l’americana Tesla non erano ancora rappresentate in Italia da specifiche filiali, quindi ancora sotto il diretto controllo dei rispettivi quartier generali in Asia e negli Stati Uniti.

Immediate, sulla vicenda, le dure presa di posizione di Federcarrozzieri, Unione nazionale consumatori, Udicon, Movimento difesa del cittadino e Codacons, con quest'ultima associazione che minaccia già da ora azioni risarcitorie nel caso venissero accertate irregolarità. «Finalmente si farà chiarezza - precisa Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri - su un mercato, quello delle auto elettriche, caratterizzato da troppe informazioni fuorvianti o errate a danno degli automobilisti. In tema di prestazioni di queste vetture si assiste da tempo a un vero e proprio “Far West”: se prima erano i consumi dei motori termici (benzina e gasolio) dichiarati dalle case automobilistiche a essere oggetto di dubbi perché spesso non veritieri, oggi sono le prestazioni delle batterie a generare più di un sospetto. Questo perché i vari marchi tendono a esaltare i chilometri percorribili con una ricarica, ma senza specificare che ci sono una miriade di fattori che possono influire sull'autonomia delle auto elettriche, riducendola sensibilmente. Per questo serve una autorità terza ufficiale e indipendente che certifichi in modo certo le reali prestazioni delle vetture. Le batterie? In media le case automobilistiche offrono garanzie sulle batterie di 8 anni o 160mila chilometri, ma imponendo vincoli assurdi, come l’obbligo di eseguire la manutenzione periodica presso le officine della rete del costruttore, dove i tagliandi sono più costosi rispetto alla media delle altre carrozzerie, pena la decadenza della garanzia».

La reazione di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori: «L’autonomia di percorrenza chilometrica che viene indicata deve essere reale, così come i tempi di ricarica, che variano moltissimo a seconda della potenza dell’infrastruttura di ricarica». «Inoltre - ricorda Dona - anche se ci sono stati molti miglioramenti in questi ultimi anni, la batteria dopo un certo numero di cicli di ricarica ha una perdita di capacità che incide sull’autonomia. Di tutto questo il consumatore va correttamente informato prima dell'acquisto, altrimenti si condiziona indebitamente il suo comportamento economico». E

Martina Donini, presidente nazionale di Udicon: «Non possiamo accettare che i cittadini scoprano solo dopo l’acquisto che l’auto elettrica non risponde alle aspettative pubblicizzate. Chiediamo all’Antitrust di fare piena luce sulle eventuali pratiche scorrette e ai produttori di impegnarsi per garantire la massima trasparenza».
«In tema di auto elettriche, ricariche, autonomia delle batterie e chilometri percorribili - denuncia il Codacons - le informazioni rilasciate ai consumatori sono troppo spesso poco trasparenti, se non addirittura ingannevoli, creando un danno economico evidente.

Se emergeranno illeciti e irregolarità, siamo pronti ad avviare azioni risarcitorie in favore di tutti i proprietari dei veicoli coinvolti, spinti all’acquisto delle auto elettriche sulla base di informazioni non veritiere».

Infine, Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del cittadino: «È fondamentale che le case automobilistiche diano informazioni veritiere sui consumi e sulle prestazioni delle vetture elettriche, nel rispetto del Codice del consumo; inoltre, sarebbe opportuna la creazione di un organismo terzo in grado di validare i dati forniti per non lasciare i consumatori in balia di messaggi pubblicitari che creano false aspettative».

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