Passare da un’auto termica ad una elettrica potrebbe destare qualche grattacapo. Non è un passaggio da poco e, sebbene certe pubblicità cerchino di raccontare il contrario, in qualche modo implica un cambio nelle abitudini. Organizzazione e pianificazione potrebbero spaventare, ma si tratta di poche, semplici azioni che, una volta note, entrano automaticamente nella nostra routine. Come sezione Automotive de ilGiornale.it, abbiamo ormai già provato e utilizzato più di 50 auto elettriche, nella normale giornata lavorativa o in periodi di ferie, come vera e propria auto da famiglia. Cerchiamo quindi di restituirvi la nostra esperienza sul campo.
Doverosa premessa
Fermo restando che non esiste una soluzione di mobilità universalmente valida, ma diverse possibili alternative sulla base delle esigenze di ciascun automobilista. Per fare un esempio, ad un rappresentante chiamato a percorrere in media più di 300 km al giorno, forse l’auto elettrica non è la migliore risposta, orientandosi molto più probabilmente verso un classico diesel. Per chi invece si trova a dover percorrere una media dai 20 ai 50 km al giorno, l’elettrico potrebbe essere alla portata, a maggior ragione se vi è anche la possibilità di sfruttare la ricarica domestica - che non è condizione sufficiente per l'auto elettrica, ma sicuramente una forte agevolazione. In egual misura, anche un ibrido plug-in potrebbe risultare conveniente, in questo caso però, la ricarica domestica risulta essere d’obbligo. Per chilometraggi settimanali inferiori a 150 km, l’elettrico da città – magari con una citycar compatta – potrebbe essere invece la soluzione definitiva, ricaricando la batteria in maniera occasionale, presso centri commerciali o colonnine pubbliche, senza necessariamente richiedere il box. In tutti gli altri casi, si entra nel fitto mondo dei motori a benzina, ibridi mild o ibridi full, adatti per qualsiasi tipologia di automobilista, con o senza box.
Come cercare le colonnine
Tornando al nostro argomento, per poter trovare le colonnine e organizzarsi nel caso si fosse in possesso di un’auto elettrica, ci sono diverse possibilità. La prima - e forse anche scontata – è quella di basarsi sulla conoscenza del territorio: ci si fa un’idea di quanti e quali gestori sono presenti nelle zone limitrofe alla nostra abitazione. Una volta scoperti quali sono i provider a noi più comodi in termini di logistica, ci si può informare direttamente sul sito di questi per capire quali piani di abbonamento risultano più vantaggiosi, sulla base del proprio chilometraggio medio settimanale o mensile. Sconsigliamo l’utilizzo di un piano a consumo (ovvero pagando ogni kW a prezzo pieno, senza abbonamenti/convenzioni) in quanto poco conveniente. Da notare che, sottoscrivendo un abbonamento ad un gestore “X”, non è impossibile che si possa utilizzare la stessa App o tesserina anche per colonnine di altri provider, funzionando sostanzialmente in “roaming” come farebbe il nostro telefono.
Le colonnine possono anche essere cercate direttamente su Google Maps o altre applicazioni di navigazione, semplicemente impostando il filtro di ricerca per punto di interesse. Molte auto elettriche sono inoltre equipaggiate con un sistema di bordo capace di rilevare e segnalare le colonnine più vicine, inserendole direttamente sul navigatore come destinazione. Un altro sito molto comodo per cercare informazioni circa le colonnine è e-station.it, davvero ricco di informazioni utili per chi viaggia in elettrico.
App “tuttofare” da non perdere
Due app che vi consigliamo di installare sono sicuramente Next Charge e D-Mobility App (Duferco Energia). Sono applicazioni multi-provider che accomunano diversi gestori e possono realmente tornare utili quando è necessario ricaricare “lontano” da casa. Non sempre, infatti, è possibile utilizzare il nostro gestore di riferimento per la ricarica, non essendoci ancora una copertura totale delle zone d’Italia. Queste app offrono la soluzione, dando la possibilità di ricaricare in quasi tutti i punti di ricarica presenti sul territorio, a bassa media e alta potenza. Ovviamente, si applica il prezzo al KW a consumo, poco vantaggioso, tuttavia possono salvarci la vita in situazioni limite aggiunendosi all'abbonamento con il gestore di riferimento. Basterà scaricare le App e registrarsi con una mail, senza alcun costo iniziale.
Entrambe forniscono anche una mappa completa della rete di ricarica nazionale ed europea, così da viaggiare informati oltre confine. Forniscono spesso foto, dettagli, potenza di ricarica, costi e recensioni degli utilizzatori, così da conoscere ogni pregio o difetti di ciascun punto di rifornimento. La ricarica può essere attivata direttamente dall’App ma, come sempre, consigliamo di farsi inviare anche la rispettiva tesserina magnetica, nel caso il punto di ricarica fosse in zone non coperte da rete 3G/4G/5G o se ci fossero dei malfunzionamenti di linea. Duferco Energia, a differenza di Next-Charge, mette a disposizione anche delle tariffe suddivise per orari o giorni della settimana (spesso vantaggiose) o dei pacchetti mensili di kW a prezzi vantaggiosi rispetto a quelli a consumo.
Consigli utili
Le possibilità sono molteplici e, come per tutte le cose, bisogna farci l’abitudine.
È necessario capire quale soluzione risponde meglio alle esigenze di ciascun automobilista, sulla base della zona circostante l’abitazione, del veicolo che si possiede e delle proprie possibilità economiche. Il consiglio che possiamo dare è di sperimentare. All'inizio sarà tutto caotico e disorganizzato, ma con un piccolo "impegno" iniziale, poi sarà tutto più semplice ed intuitivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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