I punti chiave
La questione è dibattuta da tempo: "Dove vanno a finire le batterie agli ioni di litio delle auto elettriche dismesse? Come vengono trattate?". In soccorso a questa doverosa domanda arriva Bosch, che baderà alle batterie giunte a fine vita dei veicoli BEV, in un impianto adibito allo smaltimento degli accumulatori con l’uso di specifiche attrezzature e software. Questa struttura sarà completamente automatizzata, promette di dare una grossa mano all'ambiente e al settore dell'automotive, per essere sempre più ecologico.
Un progetto ambizioso
L'ambiziosa missione progettuale coinvolge la Bosch Rexroth, che offrirà alla Battery Lifecycle Company, un sodalizio nato fra la TSR Recycling (consociata della Remondis) e la Rhenus Automotive, un sistema automatizzato per la scarica e il disassemblaggio dei moduli delle batterie. Ed è bene muoversi il prima possibile in questa direzione, perché secondo gli analisti entro il 2030 i veicoli elettrici si saranno moltiplicati in modo massiccio, tanto che sarà richiesto una capacità di riciclo pari a 420 mila tonnellate di materiali per batterie l’anno.
Si stima che gli accumulatori di energia attualmente in uso sulle automobili elettriche regolarmente circolanti, finiranno la loro attività tra 10-15 anni. Entro quella finestra temporale, il Continente europeo dovrà essere in grado di riconvertire le batterie usurate. Per raggiungere questi target servirà un investimento complessivo di 6 miliardi di euro, da destinare alla ricerca e all'innovazione.
Il sistema di Bosch
Un sistema di riciclo molto efficiente è in grado di recuperare fino al 95% degli elementi chimici di una batteria e di usarli in un successivo processo di produzione. La tecnologia portata avanti da Bosch permette di riconoscere le differenti tipologie di accumulatori: sono sufficienti pochi minuti per scaricare totalmente un modulo, riducendo al minimo i rischi di incendio.
L’impianto della Battery Lifecycle Company con sede a Magdeburgo, dopo aver scaricato gli accumulatori, li direzionerà verso le fasi seguenti, in cui i carrelli dello stabilimento trasporteranno ognuno fino a 150 chilogrammi di materia a una velocità di 18 metri al secondo. Dunque, in meno di quindici minuti si potranno spegnere chimicamente e scaricare fino a otto batterie agli ioni di litio derivate da veicoli elettrici. Attualmente, con il processo manuale, servono fino a 24 ore per completare la stessa operazione.
Niente viene buttato via, infatti l’energia residua recuperata dai moduli potrà essere sfruttata per far muovere lo stesso sistema, che potrà riciclare ogni anno fino a 15 mila tonnellate di pezzi di batterie. L'attività dovrebbe partire nella prossima estate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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