Sul finire del XIX secolo si intuisce che la nuova corsa all'oro ha il sapore amaro del metallo, sulla scena degli affari si affaccia un oggetto del desiderio che è all'apparenza freddo e distaccato, ma che, se combinato nella maniera giusta, può portare a miracolose invenzioni. Questo soggetto è la meccanica, che viaggia di pari passo con l'elettricità e con tutti i suoi mondi affini. Capisce che questo è il ramo su cui investire anche l'ingegnoso Henry Royce, che nel 1884 apre un'azienda proprio in questo specifico settore. I progressi dell'uomo nel campo tecnologico, portano a sviluppare una sensibilità sempre più spiccata verso l'automobile, il vero simbolo del Secolo in movimento, il '900, così Royce nel 1904 costruisce la sua prima vettura, a Manchester, in Inghilterra. In quell'anno avviene anche l'incontro che scombina le carte della sua vita, quello con Charles Rolls al Midland Hotel di Manchester. Così dopo un paio di brandy sorseggiati davanti a un caldo caminetto, con la pipa appoggiata sulle labbra, i due gentiluomini si stringono la mano e suggellano questo appuntamento con l'impegno di Royce a produrre automobili, per essere vendute esclusivamente da Rolls. Un'ulteriore clausola del contratto, prevede che l'auto venga chiamata "Rolls-Royce". È la nascita di un mito del lusso che attraverserà alterne vicende, ricche di romantiche peripezie.
Il mito della Silver Ghost
Nel 1906 la fabbrica dei sogni si anima, a Derby dove nel frattempo si sono trasferiti, comincia il trambusto e il tramestio del lavoro artigianale su veicoli che devono emozionare. Laboriosi uomini si spendono tutti i giorni con ogni attrezzo possibile su queste nuove scatole animate, per renderle vere e autentiche. Le Rolls-Royce devono la loro precoce fama di auto per facoltosi signori di alto lignaggio grazie alla Silver Ghost. Un modello dal corposo motore a 6 cilindri che sfrutta un telaio dalla leggendaria morbidezza e fluidità di funzionamento che ebbe l'ardire di completare un viaggio sensazionale per la sua epoca: 14.371 miglia senza mai fermarsi. Questo evento ebbe la fortuna di costituire in un batti baleno il mito de 'la migliore auto del mondo'. In più la sua linea è straordinaria, affascinante e anche un po' leziosa, da persona con gusti raffinati: infatti la sua calandra si ispira agli antichi tempi per gli dei della Grecia avanti Cristo. Una soluzione barocca, ma distintiva e che da quel momento avrebbe rappresentato per sempre il Brand di Sua Maestà. Adesso i nuovi clienti hanno un nuovo tempio pagano dove venerare il dio dell'automobile. Nel 1921, l'azienda apre una seconda fabbrica a Springfield, Massachusetts (negli Stati Uniti) per contribuire a soddisfare la domanda, dove vengono costruite ulteriori 1.701 "Springfield Ghosts". Sembra un'ascesa inesorabile, ma la depressione post crisi del 1929 spariglia le carte ed è necessario fare un passo indietro. Per resistere a questo terribile contraccolpo finanziario è doveroso tornare umili e ridurre le dimensioni dell'azienda. Il colpo di coda, però, arriva poco dopo: nel 1931 la Rolls-Royce acquista i rivali di Bentley, loro sì caduti nella spirale negativa della grande depressione. I due Brand lavoreranno a braccetto fino al 2002, quando entrambe le aziende verrano comprate dai tedeschi: Rolls-Royce da BMW e Bentley da Volkswagen.
Il legame con l'aeronautica
Il volo è intrinseco nel DNA di quest'azienda, anche perché Charles Rolls è uno spericolato aviatore e purtroppo nel 1910 precipita con il suo velivolo abbandonando la vita e l'azienda in mano al solo Royce. L'anno seguente, su tutte le vetture della Rolls-Royce debutta il suo simbolo, lo "Spirit of Ecstasy", la statuetta dalle sembianze femminili, con gli arti superiori distesi all'indietro e verso l'alto: le vesti rigonfie dal vento confondono le braccia con delle ali. Anche questo è un omaggio al volo, che diverà sempre più parte fondamentale del business della casa britannica. Nel 1914, quando in Europa scoppia il primo conflitto bellico globale, la Rolls-Royce scenderà in campo per la sua patria, fornendo i propulsori per i primi rudimentali aerei che solcheranno i cieli del Vecchio Continente. Per tutto il tempo della Prima Guerra Mondiale, la produzione di automobili verrà sospesa per sostenere lo sforzo militare della Gran Bretagna, che a sua a voltà ringrazierà la Rolls-Royce per i preziosi motori.
Nel 1931 muore anche Henry Royce, co-fondatore dell'azienda, lasciando però in eredità un motore di straordinaria potenza e soprattutto versatilità: Il Merlin V12. Quando la nube della Germanzia Nazista si abbatte sull'Europa con la scure, cacciando il mondo intero nel più brutale conflitto mai registrato, il Rolls-Royce Merlin diventa il motore della Royal Air Force, equipaggiando i celebri velivoli: Hawker Hurricane, Supermarine Spitfire, De Havilland Mosquito (due motori), Avro Lancaster (quattro motori) e Vickers Wellington. Tutti questi aerei, compreso l'americano Mustang P51, beneficeranno di un propulsore che sarà fondamentale per resistere agli attacchi continui della Luftwaffe sui cieli della Gran Bretagna, in quella che fu l'"Operazione Leone Marino". Conclusa la Seconda Guerra Mondiale, la Rolls-Royce tornò alla produzione di automobili a tempo pieno, trasferendosi a Crewe, mentre a causa di una graduale dismissione degli investimenti dello Stato Britannico verso l'aviazione, la Rolls-Royce negli anni '50 e '60 smise di rivestire un ruolo di primo piano, fondendosi nel 1966 con la Bristol Siddeley.
Rolls-Royce tra una crisi e una rinascita
Gli anni ’50 vedono una Rolls-Royce in grande affanno a causa di modelli ricchi e lussuosi ma tecnicamente antichi. Per vedere il primo modello a scocca portante bisogna aspettare il 1965 con la Silver Shadow, ammiraglia che diviene un simbolo dell'automobile britannica. Poi, l'azienda sprofonda nel baratro per lo sviluppo del motore aeronautico RB211. Nel 1971 le casse sono vuote e ci sono debiti insolubili, non resta che il fallimento. Al salvataggio dell'azienda ci pensa il governo di Sua Maestà, che interviene a proteggere uno dei simboli di elitè, nazionalizzando la Rolls-Royce, che viene divisa in due sezioni: una dedicata alle auto e l'altra all'aeronautica e marina.
Si ha una parziale risurrezione nel 1975, periodo in cui viene svelata la coupé Camargue (che delude per lo stile rozzo), ma quando gli anni '80 sono alle porte, è di nuovo la crisi a fare toc-toc. La Rolls-Royce Motors viene acquistata dal colosso industriale Vickers, ma le auto seppur opulente e raffinate nei contenuti, si dimostrano antiche e un retaggio del passato.
Questo decennio e il successivo, sprofonderanno Rolls-Royce nel più buio degli abissi, fino a quando non arriverà il salvagente tirato in suo soccorso da BMW, che la acquista e la rilancia con successo nel 1998. Ma questa è veramente un'altra storia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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