Kevin Costner e la Chevrolet El Camino: che coppia in Bodyguard

Un pick up frutto della fusione tra concept diversi e che, nelle intenzioni di General Motors, voleva rappresentare una replica efficace al Ford Ranchero

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Frank Farmer ha deciso di cambiare vita. Per quanto fare l'agente della scorta presidenziale sia un lavoro prestigioso, sente di dover fare uno scatto in avanti. Così decide di dedicarsi ad una professione simile, ma decisamente più redditizia: la guardia del corpo personale delle star. Inizia così Bodyguard, il film diretto nel 1992 da Mick Jackson ed entrato di diritto nella storia del cinema, grazie alle interpretazioni di Kevin Costner e Whitney Houston, sorrette dalla pazzesca I will always love you.

Quando Frank/Costner viene ingaggiato per gestire la sicurezza dell'affascinante popstar e attrice Rachel Marron, la trama inizia a farsi fluida. Lei conduce una vita che la espone a rischi concreti a causa della sua popolarità e da tempo sta ricevendo lettere contenenti minacce. Tra Frank e Rachel, dopo un inizio in salita, scatta una complicità imprevista. I due finiscono a letto e la storia d'amore inizia a sovrapporsi al rapporto di lavoro.

Tra i fattori che concorrono a fare di Guardia del corpo un cult che se ne frega dello scorrere del tempo c'è anche la selezione, accurata, di tutto quello che gravita intorno ai protagonisti. A partire dalle vetture che li trasportano, spesso potenti e sicure, considerato il compito che devono svolgere. Nel film Frank si mette spesso alla guida di una magnifica Chevrolet El Camino, un pick up frutto della fusione tra concept diversi e che, nelle intenzioni di General Motors, voleva rappresentare una replica efficace al Ford Ranchero, uscito un paio di anni prima.

La casa madre definiva volutamente l'auto come una coupé da lavoro: la produzione iniziò nel 1959 e proseguì fino al 1987. Della stessa famiglia facevano parte le Chevrolet Chevelle, Impala, Malibù e Montecarlo. E proprio su un pianale della Impala venne assemblato il primo modello, che tuttavia non riuscì a cogliere l'obiettivo di vendite fissato, superando di qualche spanna i 22mila modelli venduti in un anno.

Il semi-flop indusse General Motors ad approtare alcune variazioni per renderl più appetibile. Stavolta la piattaforma era quella della Chevelle e anche le linee estetiche seguivano quella direzione: c'erano un frontale e dei paraurti anteriori del tutto nuovi, così come gli interni. Cambiava anche la motorizzazione, grazie all'introduzione dei motori da 5,4 L (327 in³). Più potenti dei precedenti, fornivano circa 75 kW (100 hp) aggiuntive. Nel 1966, inoltre, divenne disponibile il motore da 6,5 L (396 in³).

La terza versione, lanciata nel 1968, apriva le porte ad un allungamento del veicolo e consentiva di scegliere anche un assetto più aggressivo con la Super Sport SS396. Ora la Chevrolet El Camino, così predisposta, poteva percorrere un quarto di miglio in tredici secondi netti.

Il modello confermò la longevità acquisita sul mercato continuando a sfornare versioni, fino alla quinta, basata sulla Chevelle Malibù. Lo spostamento della produzione in Messico, nel 1984, coincise con il rapido declino di un'auto amata da Kevin Costner e da molti suoi fratelli.

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