Il diesel grida forte presente. In un mondo che rema contro l'alimentazione a gasolio - e più in generale al motore endotermico - esiste un baluardo di speranza per chi ancora ha bisogno e voglia di guidare un'automobile tradizionale. I giapponesi, si sa, non si arrendono mai, così questa scialuppa di salvataggio arriva proprio da Hiroshima, grazie alla Mazda e alla sua granitica CX-60. Il nuovo SUV nipponico indossa i panni dell'ammiraglia del marchio, esprimendo il meglio del repertorio tecnico e contenutistico della produzione ultra centenaria di Mazda, di cui questo modello vuole essere il fiore all'occhiello.
Fin dal suo debutto targato 2022, ha già fatto registrare dei numeri importanti, con oltre 25.000 esemplari venduti a livello globale, tra i quali circa 1.150 in Italia. Il suo obiettivo è quello di andare a conquistare una tipologia di cliente che mai avrebbe messo nel radar una Mazda. Le premesse per farlo ci sono tutte. Noi abbiamo avuto l'opportunità di provarla in anteprima sulle strade della Costa Brava, tra Barcellona e Girona, mettendola alla frusta su percorsi variegati, che vanno da strade tortuose a veloci tratti autostradali. Dunque, vediamo come se la cava.
Esterno seducente
Una chiave per vincere la sua personale sfida di mercato è lo stile, un punto fondamentale della filosofia costruttiva di Mazda. La nuova CX-60 non è esente dall'inconfondibile Kodo Design, portato alla sua massima evoluzione. L'auto si presenta massiccia, robusta, ma al tempo stesso dinamica e pronta ad aggredire il vento, come un feroce felino all'attacco. Il fatto che adotti uno schema con motore longitudinale e trazione posteriore, impone la scelta di un lungo cofano che si staglia sulla scena con una calandra monumentale. Qui, all'anteriore, compaiono dei gruppi ottici dallo sviluppo verticale con firma luminosa a forma di L; una scelta inedita per la gamma Mazda, ma carica di carisma.
La vista laterale è condizionata dall'abitacolo posto in posizione arretrata, che dona dinamicità e fluidità all'intera silhouette, mentre sul passaruota anteriore compare la scritta "Inline 6", che svela ciò che si nasconde dietro allo scrigno anteriore: un motore a gasolio da 3.3 litri con 6 cilindri in linea. Anche al posteriore abbiamo dei fari dal design a L, mentre lo sviluppo orizzontale di tutta questa zona dona un temperamento forte, da vera vettura premium. A dipingere la carrozzeria ci sono tre tinte speciali: Rhodium White Premium Metallic, Soul Red Crystal e Machine Grey.
Abitacolo fascinoso
Aprendo lo sportello della CX-60 ci troviamo al cospetto di un ambiente ricercato e studiato per appagare i sensi di chiunque abbia il piacere di farci un viaggio. L'occhio viene ripagato dalla solidità di una plancia imponente e classica nel suo taglio deciso, ma soprattutto dalla cura delle rifiniture e dalla qualità dei materiali utilizzati. In questo abitacolo si respira e si tocca con mano l'artigianalità giapponese, come dichiara il suo claim "Crafted in Japan", esaltata dai pannelli in legno d'acero, dalle cuciture singolari e dalle sedute in pelle Nappa. Particolare la scelta di disegnare linee continue che solcano la plancia con le bocchette d'aerazione laterali che terminano il loro percorso nel rivestimento delle portiere, aumentando il senso di spazio interno, donando ampio respiro agli occupanti.
La digitalizzazione non manca, dato che il guidatore può osservare di fronte a sé un quadro strumenti totalmente LCD TFT, oltre a poter contare su un ampio Head-up Display (dalla lettura molto chiara), mentre al centro della plancia fa capolino uno schermo da 12,3″, con cui si gestiscono le varie funzionalità dell'infotainment, compresa la navigazione. Per queste manovre si usa un rotore posizionato nel tunnel centrale. Degno di nota il Driver Personalisation System che utilizza una telecamera per rilevare la posizione degli occhi del guidatore e memorizzare la posizione per regolare automaticamente il sedile, il volante, l’Head-Up Display e gli specchietti retrovisori esterni.
A bordo si viaggia comodi tanto davanti quanto dietro. Gli utenti posteriori, poi, possono avvalersi anche dell'uso di alcune prese USB-C, per ricaricare i propri smartphone. Il bagagliaio, invece, ha una capacità standard di 470 litri che salgono a 540 considerando il doppio fondo, ma con l'abbattimento degli schienali si arriva alla soglia dei 1.726.
Mazda CX-60 e-Skyactiv D, la prova della versione da 200 CV
La CX-60 si è già fatta conoscere dal grande pubblico con la sua versione PHEV, mentre adesso vuole farsi ammirare allo stesso modo con il nuovo propulsore e-Skyactiv D. Come dicevamo questo propulsore è un 3.3 litri con 6 cilindri in linea (da 200 o 254 CV; 249 per l'Italia a causa del super bollo) che può contare sul supporto di un sistema MHEV a 48V e sull’innovativa tecnologia di combustione DCPCI che aumenta l’efficienza termica (oltre il 40%) indipendentemente dal regime. Questa procedura garantisce che tutta l’aria in eccesso venga utilizzata durante la combustione, con un vantaggio su consumi ed emissioni. Un dato che abbiamo riscontrato in modo personale, visto che il nostro computer di bordo ha segnalato 5,4 litri ogni 100 km.
Noi abbiamo avuto l'opportunità di sederci al volante della versione da 200 CV disponibili tra 3.600 e 4.200 giri e 450 Nm di coppia massima tra 1.400 e 3.000 giri, rimanendo piacevolmente colpiti fin da subito. Trovare la posizione di guida, poi, è semplice e immediato, grazie a una seduta e a una volante regolabile elettronicamente, quest'ultimo sia in altezza che in profondità. Nonostante la stazza generosa (4,74 metri), la visibilità della CX-60 è ottimale, con i suoi confini ben distinguibili da ogni angolatura.
Nella nostra prova abbiamo guidato la nuova Mazda sia su tratti veloci, che su strade molto tecniche e tortuose, uscendone sempre soddisfatti. La fluidità, la progressione e soprattutto l'erogazione pastosa e rotonda di questo motore sono da applausi. Merito anche del sistema M Hybrid Boost, che fornisce un surplus di 153 Nm di coppia quando si cerca l'affondo. Molto appagante anche il sound, coinvolgente ma mai invasivo dentro a un abitacolo in cui l'insonorizzazione raggiunge picchi molto elevati. Tra le curve, invece, il SUV si comporta molto bene, rivelandosi discretamente agile e reattivo, oltre che ben piantato a terra e stabile. Per quanto riguarda il rollio è stato svolto un lavoro tecnico eccellente, limitandolo al massimo.
La versione della nostra prova era a trazione posteriore, mentre la più potente adotta un sistema All-Wheel Drive. La trasmissione è automatica a 8 rapporti senza convertitore di coppia, molto rapida e reattiva. Sul tunnel centrale poi c'è il manettino del Mi-drive con cui si possono scegliere le varie modalità di guida: Sport, Normal e Off-Road, quest'ultima esclusiva della versione a trazione integrale. Noi abbiamo potuto misurare le capacità della CX-60 in modo "Sport", constatando una maggiore sensibilità dell'acceleratore e una robustezza superiore dello sterzo, utili quando si vuole azzardare qualcosa in più, anche se la vocazione di questo modello è prettamente turistica.
Prezzi e allestimenti
A referto ci sono
ben quattro allestimenti: Prime Line, Exclusive Line, Homura e Takumi. I prezzi partono dai 49.900 euro per la e-Skyactiv D da 200 CV, mentre per la versione da 254 CV il costo iniziale è di 55.550 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.