Mercedes-Benz Classe A, monovolume rivoluzionaria

La Mercedes-Benz Classe A è un laboratorio che compie una rivoluzione per il brand. Storia di un possibile fallimento che si tramuta in successo

Mercedes-Benz Classe A, monovolume rivoluzionaria

La Cometa di Halley passa dalla Terra una volta ogni 76 anni. Un evento raro, per non dire unico. Nel 1997 lo sfuggente astro è transitato vicino all'orbita terrestre già da 11 anni, in compenso c'è un'altra stella che sconvolge il mondo e tiene banco dappertutto: quella di Mercedes-Benz. A Stoccarda sono famosi per fare automobili esclusive, ricercate e intoccabili. Un tempo questa filosofia valeva come un dogma, almeno fino all'avvento della 190 che aveva spalancato le porte a molti più clienti del pianeta Mercedes, ma stavolta la rivoluzione è ancora più radicale. La prima reazione è di sconvolgimento. Nel colpo di coda del secolo scorso, arriva sul mercato una vettura piccola fuori (3,61 metri) ma grande dentro, con la trazione anteriore (elemento inedito nella storia del Brand), dall'aspetto di una monovolume e a un prezzo di 30 milioni di lire. È il classico caso di "sogno o son desto" e, invece, corrisponde alla realtà. Il maniero ha spalancato il ponte levatoio, adesso anche giovani e donne possono ambire a parcheggiare nel cortile di casa un'auto versatile, strana, ma che indossa con orgoglio uno dei fregi più prestigiosi e carismatici del panorama mondiale. La collisione tra la terra e la stella Classe A ha un impatto mediatico dirompente.

Un progetto lungimirante

La strategia di Mercedes non è soltanto quella di ampliare la sua gamma verso il basso, la Classe A rappresenta un laboratorio su quattro ruote per interpretare il domani della mobilità. Gli ingegneri di Stoccarda si sbizzarriscono dietro alla composizione di un'auto di completa rottura con la storia delle quattro ruote. Prima di lei, nessuna aveva osato tanto. Una monovolume dalle dimensioni di un'utilitaria, con un abitacolo capiente come quello di una berlina compatta. Si sta comodi in altezza, non si soffre con le gambe, mentre il bagagliaio è un rifugio per qualsiasi valigia. La sensazione finale è che sia stata confezionata una ricetta sensazionale, pionieristica e all'avanguardia. Gran parte del merito va attribuito al pianale a sandwich. Di cosa si tratta? Di uno schema che prevede il motore inclinato in avanti, con conseguente ingombro del propulsore ridotto, a completo beneficio di spazio, comfort e sicurezza. Quest'ultimo punto è una priorità: in caso di scontro frontale, il motore si sgancia e scende sotto il pavimento della macchina, preservando la cellula di sopravvivenza in modo intatto, mentre l'energia dell'impatto viene consumata dalle strutture a deformazione programmata. Per raggiungere questo livello di efficienza, in Mercedes non mettono limiti al budget. In fondo, la vita di una persona vale più di ogni altra cosa.

Classe A

La bocciatura alla prova dell'alce

Una frangia di appassionati non apprezza la nuova Classe A, non la digerisce per la linea e per i contenuti. Che fine hanno fatto quelle silhouette dure, massicce e squadrate? In compenso, ci sono molti entusiasti che si innamorano del suo anticonformismo su quattro ruote. Appena viene presentata, le domande di acquisto fioccano agli indirizzi di Mercedes come neve durante una tempesta invernale. Ed è proprio dal freddo nord Europa che arriva il primo grande ostacolo, un imprevisto che potrebbe mandare a monte tutto il progetto, facendo naufragare l'innovativo modello prima del suo reale approdo sulla scena. In Scandinavia la "prova dell'alce" è uno dei test più importanti, perché nelle strade sperdute tra le immense e vaste foreste di larici, betulle e abeti, possono comparire all'improvviso degli animali selvatici di grossa taglia. Per evitare l'impatto, in quei frangenti, si operano dei repentini cambi di direzioni, che hanno bisogno di uno chassis in grado di permetterli in piena sicurezza. Beh, la Classe A fallisce in modo roboante. La monovolume di Mercedes si cappotta. La notizia fa il giro del mondo in un baleno. Nelle stanze dei bottoni di Stoccarda si trema, il sudore freddo inizia a scendere copioso su progettisti, manager e responsabili. Può essere un'ecatombe. L'immagine del modello e del marchio ne potrebbero risentire prepotentemente, non solo nel breve periodo, ma anche nel futuro.

Mercedes-Benz Classe A

Mercedes riabilitata

Mercedes ammette l'errore, ritira i primi esemplari consegnati e si rimbocca le maniche per ovviare alla problematica. Viene congegnata una soluzione perfetta. La Classe A si riabilita, dalla possibile polvere si ritrova sugli altari. Alla monovolume viene modificato l'assetto, vengono assegnati pneumatici di dimensioni maggiori, ma soprattutto viene data un'iniezione di elettronica. Sulla Classe A arriva l'ESP di serie su tutta la gamma. Non solo l'auto non si ribalta più, ma viaggia su strada come se fosse su dei binari. Il laboratorio su quattro ruote viene riqualificato, mentre a Stoccarda passano da un potenziale disastro a un fenomenale successo. Una lezione di stile che fa scuola.

La piccola Stella a tre punte spopola e tutti si dimenticano in fretta l'incidente "embrionale". Dal 1997 al 2004 saranno 1.1 milioni gli esemplari venduti in tutto il globo. Una rivoluzione bizzarra, ma premiata per coraggio e audacia.

Mercedes-Benz Classe A

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