Mercedes Classe C: 30 anni di lusso in formato compatto

Nel 1993 Mercedes-Benz svela l’erede della “Baby Benz” 190 dando vita alla nuova Classe C, la “Classe S in miniatura” che non avrà mai nulla da invidiare all’ammiraglia della Stella

Mercedes Classe C: 30 anni di lusso in formato compatto

Squadra che vince…si evolve. Con la Classe C serie 202, svelata nel maggio del 1993, Mercedes-Benz scommette su un’importante evoluzione della propria serie di berline compatte di segmento D, inaugurata nel 1982 con la 190 alias “Baby Benz”. Un nuovo nome, un design elegante e senza tempo, nuovi motori più efficienti e prestanti e una migliore ottimizzazione degli spazi permette alla Classe C di replicare il successo della serie precedente, totalizzando quasi 1,9 milioni di esemplari dal 1993 al 2001.

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La prima classe con la C maiuscola

Con il debutto della serie 202, Mercedes-Benz introduce in gamma la nomenclatura inizialmente riservata alla Classe S: una lettera, in questo caso la C, seguita da una combinazione di tre cifre riferita alla cilindrata del motore. Dopo di lei, tutti gli altri modelli della Stella iniziano a seguire questa logica, con la prima lettera che indica il posizionamento in gamma del veicolo: C per la berlina compatta, E per quella media e S per l’ammiraglia. Da quest’ultima, la nuova Classe C eredita in primis lo stile. Il design della serie 202, infatti, si configura fin da subito come elegante e senza tempo. La firma è quella dell’italiano Bruno Sacco, che per questo specifico modello mantiene l’impostazione classica della 190 pur con alcuni elementi di modernità, come gli spigoli smussati e i grandi gruppi ottici posteriori in un unico pezzo (vera e propria firma della Classe C anche nelle tre generazioni successive). Un’evoluzione sostanziale attende invece gli interni della nuova Classe C, che rispetto alla progenitrice offre uno spazio notevolmente superiore, figlio di un’intelligente ottimizzazione degli ingombri della meccanica e non solo. È il caso del serbatoio del carburante, ora in plastica e spostato sotto il divanetto posteriore per lasciare più spazio per le gambe dei passeggeri. Anche la capacità del bagagliaio è aumentata rispetto alla 201, nonostante l’esigua crescita nelle dimensioni esterne solo 40 mm in più, per un totale di 4,48 m. Si deve attendere il 1996 per la prima Mercedes-Benz Classe C station wagon: una ventata di aria fresca rispetto alla più seriosa e ingombrante Classe E.

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Sicurezza e sostenibilità ante litteram

Oltre a migliorare la sicurezza nelle collisioni frontali e posteriori, gli ingegneri della Stella hanno scelto per la nuova esponente del segmento D un pacchetto di misure tecniche pensato per migliorare la robustezza del telaio in caso di impatto. Tra queste, la parete laterale della scocca autoportante in un unico pezzo e le massicce traverse sotto i sedili. Notevole, specialmente per l’epoca, anche l’obiettivo di sostenibilità ambientale prefissato dagli sviluppatori per ridurre il ricorso alle materie prime: l’85% della struttura del veicolo è pensato per essere riciclato. A proposito di impatto sull’ambiente, anche la gamma motori proposta sulla nuova Classe C si aggiorna e rinnova per consumare meno carburante e, al contempo, offrire migliori prestazioni. Al lancio, il range si compone di quattro versioni a benzina (C 180 da 122 CV, C 200 da 136 CV, C220 da 150 CV e C 280 6 cilindri in linea da 193 CV) e tre diesel (C 200 Diesel da 75 CV, C220 Diesel da 95 CV e C 250 Diesel da 113 CV), tutti equipaggiati con la tecnologia a quattro valvole, che consente di collocare la precamera al centro tra le valvole di aspirazione e di scarico migliorando notevolmente il processo di combustione. In generale, i nuovi motori assicurano una maggiore potenza nominale e una coppia più elevata, mentre sui diesel il ricircolo dei gas di scarico e il catalizzatore riducono notevolmente le emissioni di particolato.

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C 36 AMG: la prima firmata dall’atelier di Affalterbach

Il modello di punta della serie 202 è inizialmente la C 36 AMG, presentata nell'autunno del 1993. Si tratta del primo veicolo sviluppato congiuntamente da Mercedes-Benz e AMG dopo l’acquisto da parte di Daimler dell’atelier sportivo di Affalterbach. Sotto la carrozzeria muscolosa si nasconde un motore 3,6 litri 6 cilindri in linea capace di erogare 280 CV. Nel 1997, poco dopo il lancio del restyling di metà carriera, il top di gamma firmato AMG si innalza con il debutto della C 43 AMG da 306 CV, seguita nel 1998 dalla C 55 AMG da 347 CV. Il facelift porta un notevole incremento di potenza anche alle altre motorizzazioni: la gamma diesel, per esempio, vede l’introduzione della tecnologia common-rail sulle versioni C 220 CDI (125 CV), e C 200 CDI (102 CV), entrambe ai vertici della categoria per coppia, consumi ed emissioni. Una stirpe, quella dei quattro cilindri diesel ad alta efficienza, che continua a vivere ancora oggi, sulla Classe C serie 206, grazie al continuo perfezionamento dei motori termici e “all’aiutino” del mild hybrid.

La neo-trentenne

Mercedes-Benz Classe C serie 202 è stata prodotta in 1.626.383 esemplari in carrozzeria berlina e 243.871 unità in versione station wagon, fotocopiando di fatto i quasi 1,9 milioni di esemplari totalizzati dalla serie precedente.

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