MIMO 2023: "L'auto del futuro è già in pista. Sicurezza stradale e guida autonoma"

Bosch e altri importanti interlocutori hanno affrontato il tema della sicurezza, nella cornice del MIMO all'Autodromo nazionale di Monza

MIMO 2023: "L'auto del futuro è già in pista. Sicurezza stradale e guida autonoma"

Nella mitica sala stampa dell'Autodromo di Monza, il tempio della velocità, e cuore pulsante della nuova edizione del MIMO, è stata dibattuta una conferenza dal titolo: "L'auto del futuro è già in pista. Sicurezza stradale e guida autonoma". Un tema sempre attuale e, sfortunatamente, caldissimo anche dopo la vicenda che ha sconvolto l'Italia nelle ore scorse, ovvero sia l'incidente tra una Lamborghini Urus, con a bordo 5 ventenni youtuber, e una Smart ForFour, con mamma e due figli, in cui ha perso la vita un bambino di appena cinque anni. Sono intervenuti a questo incontro: il Prefetto Dr. Roberto Sgalla, Stefano Carnier e Alberto Lucchini (Politecnico di Milano), Camillo Mazza (General Manager Robert Bosch GmbH Branch Italia) e Pierluigi Bonora (Radio ACI Director) nel ruolo di moderatore.

L'impatto di Bosch sulla sicurezza

Il quesito è il seguente: come una grande azienda, al pari di Bosch, si comporta di fronte a vicende simili a quelle accadute a Roma. "Ciascuno di noi deve prendersi le proprie responsabilità. Bisogna lavorare sulle norme, sulle regole, mentre la Magistratura dovrà fare il suo percorso. In ogni caso, la tecnologia può aiutare perché è qualcosa su cui si studia da tanti anni. Ad esempio Bosch, nel suo motto "Technology for life" fa intendere che ruolo abbia nell'esistenza di ciascuno", ha dichiarato Camillo Mazza.

Le auto sono sempre più ricche di dispositivi elettronici e questi permettono di ottenere una sicurezza più elevata per tutti gli utenti della strada. Bosch è stata sempre in prima linea, dando il proprio contributo fondamentale al progresso delle quattro ruote: "Quarantacinque anni fa siamo partiti con l'ABS ed è stata una rivoluzione, poi, è arrivato venticinque anni fa l'ESP, altro fiore all'occhiello. A proposito di quest'ultimo, fu emblematico il caso della Mercedes-Benz Classe A, che non superò in un primo momento il test dell'alce. Dopo l'introduzione di questo dispositivo è riuscita a stare in strada e, piano piano, è stato proposto anche su vetture di diffusione ancora maggiore, facendo comprendere a chiunque l'importanza dell'elettronica a bordo", ha sostenuto sempre Mazza.

Gli orizzonti della sicurezza al MIMO

All'orizzonte c'è l'arrivo di un nuovo Codice della Strada, che potrebbe importare delle novità interessanti. Il tema della sicurezza sulle nostre strade secondo il Prefetto Roberto Sgalla: "Farei tre riflessioni. Primo, bene un provvedimento immediato che disciplini l'uso dei monopattini e della mobilità dolce. Secondo, l'esperienza drammatica di Roma ci insegna che la distrazione portata all'accesso, è uno dei maggiori fattori di incidentalità; in questo caso la tecnologia aiuta, anche se sono i comportamenti umani che influiscono di più, quindi bisogna arrivare a un inasprimento delle pene che contribuisca a garantire una grande deterrenza, come - ad esempio - l'ergastolo della patente. Terzo, il fattore droga. Sull'alcol abbiamo degli strumenti efficaci, mentre per gli stupefacenti siamo carenti. In Italia c'è un unico veicolo che permette l'accertamento su strada, in tutti gli altri casi è necessario l'accompagnamento in ospedale. La speranza è che il nuovo Codice della Strada tolga l'accertamento dell'alterazione ma basti aver assunto droga per determinare una persona non idonea alla guida".

Bosch e l'investimento sulla sicurezza in Italia

Bosch crede nei talenti, nella sperimentazione e nella collaborazione, anche con le istituzioni, per raccogliere conoscenze utili per la sicurezza da introdurre sulle vetture di massima diffusione:"Abbiamo bisogno di persone con passione, di studenti, istituzioni e università che si cimentino in sperimentazioni che siano utili per introdurre le nuove soluzioni sulle auto di tutti i giorni. In Italia abbiamo una struttura nella quale abbiamo tutte le attività, non solo di vendità, ma anche di progettazione e di calibrazione. Mandiamo personale e tecnici nelle università, perché riteniamo che sia un investimento utile per entrambe le parti riuscire - anche in Italia - a sviluppare know how e raccogliere competenze che, qui, la Bosch ha trovato. Chi si ricorda del Common Rail, saprà che è nato in Italia e la Bosch ha investito con successo sul territorio", dice ancora Camillo Mazza.

Tra guida autonoma e intelligenza artificiale

"Oggi la responsabilità di un sinistro ricade ancora sul guidatore, nonostante la tecnologia. Quello che bisogna fare per andare avanti è introdurre i dispositivi di sicurezza sulle vetture in modo progressivo. Adesso siamo al livello 3 di guida autonoma, quando arriveremo al 4 la vita degli automobilisti cambierà in maniera radicale. La tecnologia va dominata, l'intelligenza artificiale noi la stiamo usando per migliorare la parte di sperimentazione, per valutare i casi limiti dei nuovi dispositivi che vogliamo introdurre. Raccogliendo i dati delle auto che girano, noi possiamo capire molto di più così, che facendo delle analisi puntuali registrazione per registrazione.

Questo è un utilizzo utile e ragionevole dell'AI, anche se l'uomo vuole restare al comando di questo mondo e anche della tecnologia. Anche le infrastrutture che verranno messe al servizio della tecnologia, fanno la differenza", sostiene sempre Camillo Mazza.

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