Nuova Suzuki Across, prova del suv ibrido plug-in da 98 km in elettrico e 306 CV

Efficace anche a batteria scarica, gran comfort e tanto spazio a bordo

Nuova Suzuki Across, prova del suv ibrido plug-in da 98 km in elettrico e 306 CV

Abbiamo provato la punta di diamante della gamma Suzuki, ovvero Across Plug-in, il SUV ibrido ricaricabile da ben 306 CV e fino a 98 km di autonomia elettrica in città. Grazie ai tre motori elettrici e all’unità 2.5 a benzina, è in grado di spostare agevolmente la sua massa, mettendo a disposizione moltissimo spazio, tanta trazione e una tecnologia da prima della classe. Spicca soprattutto per l’efficacia del sistema ibrido, anche a batteria scarica, condividendo la meccanica con Toyota, leader indiscusso dell’ibrido da molti anni. Con un allestimento full-optional e la sola meccanica plug-in 4WD, Suzuki Across è disponibile a partire da un prezzo di 55.400 mila euro.

Design e dimensioni

Se vi dovesse ricordare Toyota Rav4, dovete sapere che c’è una spiegazione a riguardo. Non è infatti la prima volta che i due costruttori giapponesi sviluppano parallelamente dei progetti per la realizzazione di alcune vetture. In certi mercati e per alcuni modelli, Suzuki e Toyota condividono piattaforme, meccaniche e tecnologie e, nel caso del mercato italiano, si assiste a tale strategia per quanto riguarda Suzuki Swace e la nostra Across Plug-in. Quest’ultima, rispetto alla suv di casa Toyota propone un design meno affilato bensì più dolce ed elegante, frutto di un frontale rivisto. Si notano così i gruppi ottici full-led adattivi dalla forma più arrotondata, oltre all’inedita mascherina ridisegnata e alla nuova forma dei paraurti. Anche i cerchi in lega da ben 19”, in duplice tonalità, sono specifici per questo modello, di serie. Tutti i profili inferiori dell’auto sono poi realizzati in plastica nera lucida, mentre nel posteriore spuntano gli ormai rari terminali di scarico cromati. Completano l’opera i badge Suzuki e “plug-in hybrid” sul portellone e sulla fiancata. Le dimensioni non variano poi rispetto alla cugina di casa Toyota, con 4,64 metri di lunghezza per 1,86 m di larghezza e ben 1,69 m di altezza.

Interni, materiali, tecnologia

L’abitacolo risulta molto spazioso e confortevole fin dal primo contatto, accolti dalle morbide e ben rifinite sedute in eco-pelle e tessuto tecnico. Soffici e contenitive, supportano molto bene soprattutto durante i lunghi viaggi, donando sempre una piacevole postura da cui dominare visivamente la strada. Il tunnel centrale è ben rialzato, fungendo anche da poggia braccio e sotto ad esso si trova un profondo pozzetto, oltre a due porta bevande, la cloche del cambio automatico e la piattaforma di ricarica wireless per lo smartphone. A sinistra del cambio alcuni tasti per la gestione della trazione e il manettino per la selezione delle modalità di guida. La plancia risulta poi ordinata, ben rifinita – con pelle e plastica morbida ovunque arrivano le mani – con le doppie impunture rosse a vista, mentre il pannello portiera appare robusto e a sua volta ben realizzato, con assemblaggi ottimi e superfici morbide. In alto, in posizione rialzata appare il nuovo display per l’infotainment da 10,5“, da poco aggiornato e dotato di tutte le tecnologie del caso, dalla radio DAB ai protocolli per Apple CarPlay e Android Auto, solo il primo anche wireless. Non è dotato di navigatore integrato, ma si può facilmente ovviare a tale mancanza con il proprio dispositivo mobile, spesso preferito dagli automobilisti. Piacevole al tocco e rapido nelle transizioni è ben realizzato anche per ciò che riguarda le schermate per la gestione energetica.

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Di fronte al conducente trova invece posto la nuovissima strumentazione interamente digitale da 12,3”, dall’ottima risoluzione e indispensabile per controllare l’intero funzionamento del sistema ibrido. Facile da utilizzare e ben leggibile in tutte le condizioni di luce, risulta una delle principali novità rispetto al modello precedente. Sulle razze del volante non mancano poi i tasti per la gestione dei sistemi adas principali, capaci di spingersi di serie fino al secondo livello, riuscendo così a mantenere facilmente la vettura al centro della corsia e a regolare automaticamente la velocità sulla base del veicolo che ci precede. Non mancano la frenata automatica di emergenza (anche in retromarcia), il monitoraggio dell’angolo cieco, la lettura dei cartelli stradali e molti altri sistemi. Suzuki Across è anche l’ideale per viaggiare, grazie al generoso spazio a disposizione dei passeggeri posteriori: con i suoi 2,69 m di passo assicura tanto margine per le gambe, oltre che per la testa, aiutato anche dal pavimento quasi piatto. Non mancano le bocchette d’aerazione così come le prese USB, mentre in termini di capacità del bagagliaio è tra le migliori, con 490 litri di spazio utile (non pochi considerando le altre rivali ibride plug-in) fino ad una capacità massima di 1.600 litri abbattendo la seconda fila di sedili. Sotto al pianale trova posto anche l’ormai raro ruotino di scorta, molto più comodo e utile rispetto ai canonici kit di riparazione per le gomme. Una rarità tra le suv ibride plug-in.

Come funziona l’ibrido?

Suzuki Across sfrutta il powertrain ibrido plug-in sviluppato da Toyota sulla piattaforma TNGA, composto dal 2.5 4 cilindri aspirato a ciclo Atkinson da 185 CV abbinato a tre motori elettrici. Il primo, collocato frontalmente, solidale al cambio automatico e-CVT eroga una potenza di 182 CV mentre il secondo da poco più di 50 CV è posto sull’asse posteriore, in modo tale da poter godere della trazione integrale anche a zero emissioni – premendo il tasto “Trail” dal tunnel centrale si forza il sistema a lavorare al meglio ripartendo la coppia tra i due assali. Il terzo moto-generatore si occupa di avviare il motore a benzina e rigenerare energia durante le fasi di rilascio o in frenata. Tutto il sistema è così in grado di erogare una potenza complessiva di ben 306 CV e 227 Nm di coppia, che si traducono in prestazioni davvero interessanti: lo 0-100 km/h è concluso in soli 6 secondi, fino ad una velocità massima di 180 km/h. Il sistema plug-in è poi alimentato da una batteria agli ioni di litio da 18,1 kWh capace di assicurare, in condizioni ottimali fino a 98 km di autonomia in ambito urbano.

Molteplici le possibilità di funzionamento: tre sono le modalità di guida disponibili, tra Eco, Normal e Sport, che modificano alcuni parametri della vettura – erogazione, sensibilità dello sterzo, prontezza – oltre alle possibilità di funzionamento. Il powertrain può muovere la vettura con il solo motore elettrico oppure diventare un sistema full-hybrid, alternando motori elettrici e benzina senza scaricare la carica residua nella batteria. In alternativa si può lasciare l’intera gestione all’auto, oppure è possibile ricaricare la batteria sfruttando parte dell’energia dissipata dal motore termico. In questo modo si alzeranno leggermente i consumi ma si recupererà energia elettrica per un impiego futuro. A differenza di altre vetture simili, però, non è disponibile una modalità “Brake” che aumenti la frenata rigenerativa, molto utile in città o nelle strade in discesa.

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Prova su strada

Bastano pochi chilometri a bordo per apprezzare le elevate doti di comfort della vettura. Tanta insonorizzazione, poco rumore da rotolamento dagli pneumatici e sapiente insonorizzazione del propulsore a benzina. A rompere il piacevole silenzio a bordo, a volte, ci pensa il 2.5 nel caso in cui viene richiesta una generosa accelerazione. Il cambio CVT a variazione continua, sebbene notevolmente migliorato rispetto ai primi impieghi del passato, un po’ fa filtrare nell’abitacolo del rumore. A sorprendere, però, è la prontezza all’erogazione. I due motori elettrici spingono con forza in tutte le situazioni, anche a batteria completamente scarica, assicurando un grande scatto e una piacevole progressione anche nei sorpassi a velocità sostenuta. I 306 CV si possono avvertire tutti quando si affonda il pedale del gas, specialmente in modalità Sport, dove la grande coppia dell’elettrico sembra quasi annullare gli oltre 1.900 kg dell’auto.

Di alto livello anche il lavoro delle sospensioni: grande la capacità di smorzamento così come il sostegno laterale in curva. Il rollio è piuttosto contenuto ma Across si guida agilmente, meglio di come non ci si aspetterebbe da un veicolo di tale stazza. La spinta proveniente dalle ruote posteriori aiuta sia sui fondi scivolosi ma anche nella vita di tutti i giorni, con quel guizzo di coppia extra che aiuta ad uscire più velocemente dalle curve. La piattaforma è poi estremamente solida e ben realizzata, con una buona distribuzione dei pesi che agevola nella marcia. Lo sterzo gode di una piacevole consistenza, né troppo leggero ma nemmeno troppo pesante, quanto basta per percepire la solidità della vettura senza diventare scomodo in manovra. Nonostante le dimensioni, guidare Across plug-in in città è decisamente facile e piacevole, soprattutto merito del sistema ibrido: non vi è mai alcuna sensazione di pesantezza o trascinamento, muovendosi agilmente nel traffico e superando indenne qualsiasi buca.

Consumi e autonomia

Non è un caso che Suzuki abbia scelto di beneficiare della tecnologia ibrida di Toyota, trattandosi a conti fatti della migliore in commercio. Suzuki Across è infatti uno dei pochi suv ibridi plug-in capace di contenere i consumi e viaggiare in maniera fluida anche a batteria scarica. In città è in grado di avvicinarsi ai 98 km a zero emissioni dichiarati dalla casa (con guida attenta siamo arrivati a quasi 85 km in elettrico) mentre in extraurbano non è impossibile sfiorare i 60 km. Una volta scaricata la batteria (che può essere “spalmata” lungo l’intero tragitto, a discrezione della centralina di bordo) il sistema passa automaticamente al funzionamento classico di un ibrido full, alternando benzina ed elettrico a seconda delle situazioni. Ed è qui che Across prende le distanze rispetto agli altri SUV plug-in: non è impossibile raggiungere percorrenze medie di 16,5 km/l, con picchi di 18 km/l anche in città, con piede gentile e modalità Eco.

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A differenza di altre competitor, non si avverte quel disappunto tipico nel viaggiare a batteria scarica. Non si percepisce il peso extra della batteria e, automaticamente, non impatta in maniera negativa sui consumi. Solo in autostrada, principalmente per limiti tecnici del sistema, i consumi scendono un po’, nell’ordine dei 13,5/14,5 km/l. Gestendo però a dovere la ricarica della batteria, non è impossibile viaggiare quasi sempre in elettrico, abbattendo i costi e beneficiando in termini di comfort. Con il nuovo caricatore di bordo fino a 7 kW sarà infatti possibile caricare la batteria in poco più di 3 ore, mentre da rete domestica è richiesto un tempo massimo di 9 ore.

Conclusioni e prezzo

Suzuki Across Plug-in è probabilmente sul podio dei SUV ibridi ricaricabili del momento, convincendo su molteplici punti di vista: tecnologia, comfort, qualità generale, meccanica e consumi. Silenzioso da guidare in elettrico, sorprende a batteria scarica diventando in tutto e per tutto un full-hybrid capace di percorrenze ben sopra la media del segmento. Lo spazio non manca, con ben 490 litri a disposizione e, all’occorrenza, con i suoi 306 CV e la trazione integrale on-demand sa regalare anche qualche sorriso in accelerazione. Si guida bene ed è silenzioso in viaggio, dove assicura tanto spazio per tutta la famiglia. Il prezzo di listino dell’unico allestimento disponibile è di 55.400 euro, ma con gli incentivi governativi e le promozioni Suzuki, è possibile beneficiare di un prezzo ridotto fino a 51.400 euro in caso di rottamazione o 53.400 euro senza.

Da non dimenticare inoltre i 3 anni o 100 mila km di garanzia sulla vettura (estendibili gratuitamente fino a 10 anni o 250 mila km sui componenti dell’ibrido) oltre alla possibilità di accedere gratis alle aree ZTL delle città (come l’Area C a Milano), grazie al suo basso impatto ambientale.

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