Polestar 2, in Lapponia il primo contatto con la fastback elettrica

Abbiamo provato la Polestar 2, berlina elettrica, in anteprima e in esclusiva al Circolo Polare Artico scoprendo tutte le sue qualità. In Italia parte da 52.500 euro

Polestar 2, in Lapponia il primo contatto con la fastback elettrica

La Stella Polare è l'astro più luminoso nella costellazione dell'Orsa Minore ed è un punto di riferimento per chi nella notte ha bisogno di orientarsi per non smarrire la via. Visibile a occhio nudo, questa stella ha il potere di indirizzare le persone verso la strada giusta, perché al cospetto dei suoi raggi essi riconoscono sempre dove si trova il Nord. Polestar, come ci suggerisce il nome, ha tanto in comune con quel corpo luminoso, perché ha la decisa volontà di issarsi in alto per poi diventare un faro per tutti, affinché non si perdano nel frastagliato campo delle auto elettriche. Per riuscire in questa ambiziosa missione servono dei prodotti di raffinata qualità e a questa voce risponde serenamente la Polestar 2. La berlina a due volumi e mezzo finalmente arriva anche in Italia dopo un lungo periodo d'attesa, ma d'altronde conosciamo la condizione del mercato automobilistico nostrano, refrettario per troppo tempo allo stimolo dell'elettrificazione e solo ultimamente più aperto ai nuovi scenari. In ogni caso per fare breccia nel Bel Paese, la Polestar 2 porta in dote l'algido fascino delle auto scandinave fatto di sobrietà stilistica, avanguardistica tecnologia, sicurezza da prima della classe e dinamica di guida curata nel minimo dettaglio. Noi abbiamo saggiato le sue qualità intrinseche nel suo habitat naturale, il Circolo Polare Artico, nel cuore dell'inverno finlandese.

Uno stile artico

Vederla muoversi nella foresta vicino a Rovaniemi, capoluogo della Lapponia, solcando strade fitte di neve e ghiaccio è uno spettacolo che assomiglia tanto a un incontro perfetto, una combinazione armonica, per non dire magica come quella del passaggio di Babbo Natale sulla propria slitta trainata da renne nella notte del 24 di dicembre; quest'ultimo - tra l'altro - risiede proprio nella tranquilla cittadina finnica, dove è possibile visitare il suo quartier generale. Al di là delle note di colore, la Polestar nasce come costola di Volvo Cars e anche se la sua nuova fastback viene prodotta negli stabilimenti di Geely a Liqiao, in Cina, ha tutto dell'auto scandinava. Esteticamente è robusta e vagamente spigolosa, con un frontale grintoso e una coda non troppo pronunciata. La sua linea è pulita, razionale e senza eccessivi fronzoli, così come le tinte a disposizione che variano dal bianco al nero, intervallate da varie sfumature di grigio, ma tutte essenziali per esaltare i molteplici dettagli estetici. Insomma, sono nordici e ci tengono a farlo vedere con ogni sfaccettatura possibile.

Polestar 2

Se ricercate un po' di vivacità in più, si può scegliere il pacchetto Performance che aggiunge dei cerchi in lega da 20'' e delle pinze freno gialle griffate Brembo. Il legame tra la Polestar 2 e le sue origini viene espresso ancora meglio negli interni, che seguono uno schema minimalista e a tratti freddo, secondo i dettami del design artico. I materiali sono pregevoli, gli assemblaggi di ottimo livello mentre la tecnologia è il caposaldo di un abitacolo moderno e all'avanguardia. La plancia si sviluppa in senso orizzontale, anche se il grande schermo centrale (e verticale) domina la scena. Completamente digitale anche il cluster collocato dietro al volante, tramite il quale si possono visionare, oltre alla classica velocità, anche altre schermate compresa quella del navigatore. Belli i sedili per design e materiali, riscaldabili sia all'anteriore che al posteriore, così come il volante multifunzione che trasmette robuste sensazioni all'impugnatura e un piacevole tepore quando si ha freddo. Pregevole anche il tetto panoramico, con proiezione del logo Polestar sulla superficie vetrata all'altezza della plafoniera.

La scelta di affidarsi ad Android Automotive

La scelta di equipaggiare la Polestar 2 con il software di Android Automotive è una soluzione realmente intelligente. L'utente attuale sfrutta l'infotainment soprattutto per la navigazione, dunque l'idea di Polestar di affidarsi ai migliori in questo campo rende l'esperienza complessiva più intuitiva e funzionale. Con questo tipo di sistema si ha la percezione di interagire con il proprio smartphone in termini di fluidità e semplicità, passando da una funzione all'altra con un semplice clic, per una soddisfazione finale che è pressoché completa. Non finisce qui, poiché Android Automotive è connesso anche con le app del Play Store, inoltre, concede anche qualche possibilità pure ai possessori di iOS, grazie all'integrazione di Apple CarPlay. Ovviamente, Android Auto non è più necessario perché è sufficiente fare login con il proprio account nell'interfaccia nativa per accedere a tutti i servizi e alle app presenti sul proprio dispositivo mobile; un'altra idea intelligente, che permette di non stressare in modo eccessivo la batteria dello smartphone.

Polestar 2

Le motorizzazioni

Alle origini il brand Polestar è sorto per dare più pepe alle Volvo, oggi, che le vicende aziendali si sono evolute fino a divenire una realtà autonoma, l'impronta sportiva non è andata smarrita nel tempo, tutt'altro. A bordo della Polestar 2 si capisce fin dal primo istante che le performance, la dinamica e il feeling di guida sono una prerogativa di pura eccellenza. Non ci saranno più dei motori termici a fare da traino a un bel pacchetto di emozioni e divertimento, ma una motricità elettrica che dà veramente la scossa una volta seduti al volante. La casa scandinava per la sua fastback offre varie soluzioni per accontentare il palato di ogni automobilista: la Standard Range Single Motor, che dispone di un unico motore a magneti permanenti e dunque a trazione anteriore, potenza di 170 kW (231 CV) con 330 Nm di coppia, batteria da 69 kWh e 478 km di autonomia, con i freddi numeri che fissano la velocità massima a 160 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi; la Long Range Single Motor sempre a trazione anteriore, 170 kW (231 CV) con 330 Nm, 160 km/h di velocità massims, 0-100 km/h in 7,4 secondi, batteria da 78 kWh e 551 km di autonomia; e infine la Long Range Dual Motor che ha due motori elettrici a magneti permanenti, la trazione integrale, 300 kW (408 CV) con 660 Nm, 205 km/h di velocità massima, uno scatto 0-100 km/h da 4,7 secondi e una batteria da 78 kWh e 487 km di autonomia. A quest'ultima versione può essere integrato il Performance Pack che incrementa la potenza del motore a 350 kW (476 CV), anche se fa scendere l'autonomia complessiva di una trentina di chilometri.

Polestar 2

Le impressioni al volante

La prima fase del nostro test al Circolo Polare Artico ci ha portato su un campo di battaglia arduo ed estremo: un circuito, con varie sezioni, nel bel mezzo di una foresta con un fondo stradale innevato e ghiacciato. La fastback elettrica della nostra prova era la versione Long Range Dual Motor, dunque quella con la trazione integrale che meglio si addice alle impervie condizioni delle strade scandinave. L'abbiamo provata, prima di tutto, su un tracciato specifico per l'handling, nel quale ha manifestato quanto il lavoro svolto dai tecnici svedesi abbia fatto centro, perché lo sterzo si è dimostrato tanto preciso quanto diretto, trasmettendo costantemente una piacevole sensazione di controllo sul veicolo che, a sua volta, è in grado di rispondere alle sollecitazioni umane con rapidità. Nella seconda fase di test abbiamo potuto toccare con mano le sue potenzialità, seppur in uno scenario climaticamente difficile, sollecitando il motore e mettendo alla frusta l'assetto. Quest'ultimo si è rivelato rigido al punto giusto - specialmente per chi ricerca la sportività -, ma se qualcuno volesse renderlo ancora più estremo può impreziosire la Polestar 2 Dual Motor con il Performance Pack che aggiunge delle sospensioni Ohlins (regolabili) che sono ciò che di meglio possa offire, ad oggi, il mercato. L'ultima sessione ci ha permesso di misurare la berlina elettrica con la "prova dell'alce", stimolando i limiti raggiunti dallo chassis. Il risultato finale è stato altamente soddisfacente, perché pur disattivando tutti i controlli elettronici di stabilità di cui dispone, affidandosi solamente alla ciclistica, la svedese non si è mai scomposta nello schivare l'ostacolo alle diverse velocità (50-60-70 km/h), ritrovando la carreggiata appena oltrepassato l'imprevedibile pericolo. Se poi il desiderio dell'utente è quello di avere sotto braccio una sportiva a trazione posteriore, deve sapere che la trazione integrale distribuisce la potenza al 60% proprio al retrotreno. La sportività, dunque, è garantita, mentre non deve spaventare la soglia della velocità massima fissata a 160 km/h per le Single Motor e a 205 km/h per la Dual Motor perché, se anche questo limite possa far storcere il naso a qualcuno, è stabilito in nome della sicurezza, una prerogativa dell'universo Volvo/Polestar.

In ambito cittadino ed extraurbano, dove presumibilmente la maggior parte degli automobilisti la utilizzerà, la Polestar 2 mette in riga anche le sue concorrenti più agguerrite, merito di un confort eccezionale e di alcune soluzioni tecniche particolarmente efficaci, come la funzione di guida one pedal (tra le migliori saggiate finora) e il perfetto bilanciamento tra la rigenerazione della batteria e l'impianto frenante. Capitolo consumi: Polestar 2 ricarica fino a massimo 155 kW in corrente continua con la batteria da 78 kWh, fino a 130 kW (DC) con la batteria da 69 kWh. La batteria da 78 kWh utilizza celle a sacchetto NMC, quella da 69 kWh sceglie invece celle prismatiche, sempre con chimica NMC; le premesse sono buone e nella nostra breve prova abbiamo capito che l'autonomia di quasi 500 km è uno scenario più vicino alla realtà che alla fantasia.

Prezzi e allestimenti

  • Standard Range Single Motor: da 52.200 euro
  • Long Range Single Motor: da 55.700 euro
  • Long Range Dual Motor: da 59.200 euro

La dotazione di serie è molto estesa: infotainment con Android Automotive e schermo da 11,15", cluster digitale da 12,3", 4 USB-C, 8 altoparlanti, Bluetooth, e-SIM, 3 anni di connessione ai servizi Google, chiave digitale, app, sensori luci e pioggia, portellone posteriore elettrico, sedili anteriori semi elettrici con supporto lombare, sensori di parcheggio (anteriori e posteriori), retrocamera, clima a 2 zone, sedili anteriori riscaldati, tutti gli ADAS Livello 2 base (sicurezza, non semi-automatismo), fari anteriori a LED, luci Full LED (incluso anteriore diurno "Thor's Hammer e barra posteriore), specchietti frameless riscaldati ed elettrici, cerchi in lega da 19" e abbaglianti automatici.

Polestar 2

Il Pacchetto Plus, dal valore di 4.500 euro, aggiunge la pompa di calore e le spazzole tergicristallo riscaldate, insieme a sedili posteriori e volante riscaldati, tetto panoramico in vetro, sedile conducente completamente elettrico (idem quello del passeggero), ricarica a induzione (15W), vetri posteriori oscurati e pianale posteriore con separatore e gancio borse. Il Performance Pack vale 6.500 euro ed è abbinabile solo alla LR Dual Motor, ma si caratterizza per cerchi in lega forgiata da 20" con pneumatici Continental, barra stabilizzatrice, freni Brembo a 4 pistoncini con dischi forati e pinze dorate, ammortizzatori regolabili Ohlins Dual Flow Valve e un aggiornamento software che aumenta la potenza massima a 350 kW e la coppia a 680 Nm. Infine, il Pilot Lite (dal prezzo di 3.

000euro) fornisce un monitoraggio angoli ciechi con correzione attiva della sterzata, monitoraggio al posteriore e agli incroci, cruise adattivo, telecamera a 360°, fendinebbia a LED con luci di solta e specchietti esterni oscurati.

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