I punti chiave
La galassia delle supercar è costellata di stelle luminosissime, irraggiungibili e a uso esclusivo di pochi facoltosi fortunati. Tra queste automobili speciali, però, ce n'è una che più delle altre merita l'appellattivo di "super", perché rispetto a tutta la concorrenza del suo periodo, lei ha un quid di magia in più. Non si parla di un vero incantesimo, ma la sua "scesa in campo" ha di fatto sconvolto il mondo delle quattro ruote che, all'improvviso, si è messo a inseguirla. La Porsche 959 è sembrata uscire direttamente dal futuro e la sua essenza, le sue peculiarità, hanno contribuito a tracciare un nuovo modo di costruire e interpretare il genere di sportiva nella sua massima forma. Eppure, lei voleva soltanto gareggiare nei rally. Per vincerli ovviamente.
Nata per le corse
Il reparto di ricerca e sviluppo di Weissach inizia a lavorare sulla 959 già a partire dal 1982. L'obiettivo è quello di avere verso la metà della decade una vettura in grado di strapazzare e dominare il mondo dei rally, dai raid (come la Parigi-Dakar) al mondiale. Dunque, i tedeschi lavorano per avere un'arma in grado di sorprendere tutti e vincere nel Gruppo B, la più folle branca del motorsport, praticamente una Formula 1 corsa su dei sentieri di montagna.
La Casa di Zuffenhausen mostra le proprie carte già nel 1983, quando al Salone di Francoforte presenta questa vettura denominata "Gruppe B", ma per arrivare alla fine del percorso con l'auto giusta e completa bisogna attendere altri due anni. Neanche a dirlo ma la nuova Porsche inaugura un sistema di trazione integrale raffinato ed efficacissimo, che le permette di fare una doppietta straordinaria coi suoi due equipaggi alla Parigi-Dakar, alla prima sortita. Qualcosa di assolutamente epico. Il prossimo passo è arrivare finalmente a disputare il Gruppo B, ma prima bisogna omologare almeno 200 esemplari stradali di Porsche 959. Peccato che questa serie di rally venga chiusa anticipatamente per manifesta pericolosità e quindi Porsche non farà in tempo a parteciparvi. Tuttavia, le auto da strada sono pronte a dettar legge.
Un pieno di novità
Per far dimenticare in un colpo solo tutte le supercar fino a quel momento costruite, Porsche introduce sulla 959 una serie di novità ammalianti: il già citato sistema di trazione integrale PSK (Porsche-Steuer Kupplung), quattro valvole per cilindro, raffreddamento ad acqua delle testate, pistoni forgiati in alluminio, bielle in titanio, DOHC, due turbocompressori sequenziali, lubrificazione a carter secco e una centralina Bosch Motronic con iniezione digitale di accensione. Inoltre, un sistema elettronico esclude una delle due turbine ai regimi più bassi e la fa entrare in funzione solo quando è richiesta la massima potenza dal motore. Il motore è il più classico della casa di Zuffenhausen, il 6 cilindri boxer di 2850 cm³ di cilindrata in grado stavolta di erogare 450 CV. Tutto ciò equivale a dire che la velocità massima tocca la soglia dei 314 km/h, mentre l'accelerazione da 0-100 km/h si registra in 3,7 secondi. Numeri sconcertanti per il periodo e che permettono alla purosangue tedesca di essere l'auto di serie più veloce del pianeta. Un primato che dura relativamente poco, perché Ferrari rilancia la sfida con un progetto diametralmente opposto a quello di Porsche, la F40, ma altamente efficace.
Una Porsche in piena regola
Quello che rende le Porsche ancora più speciali è la loro versatilità, il loro essere supercar con una facilità d'uso di una macchina normale. Questo principio è stato portato avanti anche dalla 959 che, derivando dalla 911, ha continuata nella sua tradizione pur essendo ancora più estrema e sofisticata dell'auto base. Comfort e spazio a bordo non mancano, così come le rifiniture e gli assemblaggi di qualità impeccabile. Insomma, una vera supercar da tutti i giorni. Sembra un paradosso ma è realtà.
Nonostante il costo di 420.000 marchi tedeschi, la 959 venne venduta rapidamente in circa 292 esemplari. Tra i suoi acquirenti spiccano i nome di Boris Becker, beccato a superare i limiti di velocità sulle autostrade italiane, e Bill Gates.
Forse non è così strano che quest'ultimo l'abbia scelta come sua auto prediletta, perché quando la 959 è arrivata sulla terra si è comportata esattamente come un personal computer nei confronti di una macchina da scrivere, ha reso vecchi e superati tutti i suoi rivali a quattro ruote.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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