Renault Clio Williams, sportiva di culto anni '90

La Renault Clio Williams nasce per celebrare il titolo di F1 del 1992, ma la sua popolarità lascerà il segno in un'intera generazione di appassionati

Renault Clio Williams, sportiva di culto anni '90

C'è stata una generazione di ragazzi rimasta abbacinata dal mito delle competizioni, delle corse e delle sportellate in pista. Quindi, dopo aver superato indenni il periodo delle impennate in bicicletta e delle evoluzioni sui motorini, emulando le gesta del campione di turno, il primo desiderio con la patente in mano è quello di mettersi al volante di una piccola "bombetta". Tale moda nata negli anni '80, ha avuto poi grande risonanza anche nel decennio seguente con schiere di giovani entusiasta verso una categoria di vetture, che gergalmente è stata chiamata "bare a quattro ruote". Un nomignolo macabro e - forse - poco lusinghiero, ma efficace per far capire la tempra di auto talmente crude e cattive, che possono essere guidate solo da chi possiede il manico giusto e sempre con una bella dose di pelo sullo stomaco. In sostanza parliamo di automobili dal peso ridotto e dalla grande spinta, che non ammettono errori: bisogna sempre dare loro del lei e pochissima confidenza, perché al primo errore le conseguenze potrebbero essere nefaste. Le case automobilistiche in quel periodo dorato si affastellano per sfornare versioni pepate delle loro utilitarie di grande diffusione, per accontentare il palato di una moltitudine di automobilisti. Alla categoria sopra citata appartiene di diritto la Renault Clio Williams, forse la più nobile e raffinata utilitaria sportiva del suo decennio, certamente un sogno su quattro ruote per una generazione intera.

Sulla scia dei successi in Formula 1

Nei primi anni '90 la popolarità della Formula 1 è ai suoi massimi livelli, sulla griglia di partenza ogni domenica si sfidano degli interpreti della velocità talmente carismatici e talentuosi, da divenire delle celebrità così rimonate da essere paragonati ai divi del cinema. Sono le stagioni di Prost, Senna, Piquet e anche di Nigel Mansell, il Leone d'Inghilterra che nel 1992 si toglie di dosso la scomoda etichetta di "eterno secondo", vincendo il suo unico titolo mondiale alla veneranda età di 39 anni. Per conquistare l'agognato alloro, Mansell è dovuto salire sulla Williams motorizzata Renault, che in quella straordinaria annata vince anche il titolo costruttori. La Casa francese per celebrare il trionfo in F1, sviluppa una versione speciale della Clio: prende forma la Clio Williams. A scanso di equivoci la piccola francese è opera completa della divisione Renault Sport, infatti il team britannico non parteciperà all'impresa industriale ma si limiterà a prestare i suoi colori sociali e ad appiccicare il suo nome sul portellone. Uno sforzo minimo, ma fondamentale.

Renault Clio

La Clio Williams comincia a spopolare

Sfogliando le riviste dell'epoca, i giovani appassionati non resistono all'idea di mettere le mani su un gioiello del genere. La Clio Williams non ha l'aspetto dell'auto della nonna, si presenta sensuale e accattivante con una magnifica livrea blu metallizzata (Sports Blue), dei cerchi Speedline verniciati in color oro e quella scritta Williams a ricordare il legame con qualcosa di vincente. Questo pacchetto stimola la fantasia di chi ha nell'animo il desiderio di saltare in macchina e assomigliare per un istante a Nigel Mansell e soci. La cosa più bella è che l'utilitaria francese sotto al cofano possiede un motore 2.0 litri da 147 CV, che fa letteralmente volare la lancetta della velocità fino alla soglia dei 215 km/h. Una magia che si materializza in un'auto che non è tanto più grande di una scatola di scarpe. L'idea iniziale di Renault è di farne un oggetto raro, a tiratura limitata, solo per alcuni prescelti. Il limite viene fissato a 3.800 unità, ma a fronte di una domanda sempre più crescente, Renault decide di fare un passo indietro e mordendosi la lingua fa uscire prima la Clio Williams 2 (1994-1995) e poi anche la Clio Williams 3 (1995-1996). Da che dovevano essere poche migliaia di esemplari, si giunge alla fine della sua produzione con ben 12.000 unità all'attivo, con buona pace dei primi clienti che in nome dell'esclusività avevano staccato un assegno ancora più corposo.

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Le cure di Renault Sport

Per la Clio Williams la divisione Renault Sport compie un incantesimo di rara efficacia. L'utilitaria si trasforma in una sportiva di razza, con un comportamento su strada sublime. Quando si schiaccia sull'acceleratore la risposta è repentina, mentre l'adrenalina sale insieme alla velocità grazie a una vigorosa colonna sonora che esce dai suoi scarichi. L'assetto, poi, si rivela come il fiore all'occhiello: merito dell'irrigidimento di molle, ammortizzatori e barre antirollio, mentre tutto l'avantreno è dotato di un'architettura che deriva direttamente da quello della Renault 19 16v. Infine, con la combinazione di una carreggiata più larga e di cerchi in lega più strutturati, il livello di grip sull'asfalto è da vertice assoluto, tanto che la francese diventa una delle regine tra le auto da portare al limite con più facilità.

Questo pacchetto finale serve alla Clio Williams per diventare un po' il Santo Graal di un mondo di scalpitanti appassionati di sportive, che ancora adesso la venerano come una dea pagana protettrice della velocità per veri amatori.

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