Roberto Giolito, designer e custode del patrimonio italiano dell'auto

Roberto Giolito è uno dei designer più influenti degli ultimi anni, grazie a creazioni dirompenti come la Multipla e la Nuova 500. Oggi è responsabile di FCA Heritage

Roberto Giolito, designer e custode del patrimonio italiano dell'auto
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Roberto Giolito è una delle firme più in vista nella recente era dell'automobile all'italiana, un designer che ha mandato le sue creazioni al MoMa di New York e che ha visto riconoscimenti di livello mondiale, come il World Car Design of the Year (nel 2008) e il Compasso d'Oro (nel 2011). Oggi è il responsabile di FCA Heritage, quello che potremmo definire come la cattedrale delle quattro ruote nostrane, un tempio laico in cui è possibile ammirare a occhio nudo ciò che l'industria tricolore ha saputo sfornare nella sua ricca e irripetibile storia. All'interno di questo spazio espositivo sito a Torino, un tempo capitale dell'automobile, tra vetture di serie, prototipi e progetti mirabolanti si può restare di stucco, come colpiti da un Sindrome di Stendhal in cui l'estro e il talento italico sono il motivo scatenante. Giolito è il cardinale di questo santuario, nel quale spiccano alcune delle sue creature personali, difensore di un patrimonio di inestimabile valore.

Dai primi passi alla Fiat

Roberto Giolito nasce ad Ancona, nel 1962. Nella sua biografia scrive: "Fin da bambino sono stato educato alla conoscenza della materia. Mio padre, commerciante, realizzava modellini di camion per i suoi amici ed era entusiasmante vederlo lavorare manualmente. Mi ha anche sempre affascinato la multidisciplinarietà, il fatto di coinvolgere diverse competenze all’interno di un processo progettuale". Questa sua propensione alla creatività, alla manualità e alla ricchezza che possono dare le conoscenze di svariate discipline, lo porta a laurearsi in design industriale nel 1985, presso l'Istituto superiore per le industrie artistiche (ISIA) di Roma. Nei primi quattro anni si tiene a distanza dall'automotive, infatti lavora nell'ambito della grafica, della comunicazione e dell'arredamento. I fili del suo destino si intrecciano con quelli delle auto nel 1989, quando la Fiat decide di arruolarlo in squadra per sviluppare alcune proposte che possano convinvere con i concetti di mobilità futuribile: in poche parole, prototipi alimentati con carburanti alternativi.

Dalla Multipla alla 500

Sicuramente il progetto più discusso e controverso ma, al contempo, originale e apprezzato è quello della Fiat Multipla del 1999. Ispirandosi - parzialmente - alla Multipla degli anni Cinquanta, Giolito concepisce su carta un oggetto spregiudicato. La Multipla di fine Novecento rompe con tutti gli schemi, innestando nell'abitacolo due file da tre sedute ciascuna e conservando posto a sufficienza per un bagagliao da 430 litri; il tutto declinato in appena 3,99 metri di lunghezza. Tra gli estimatori di questa dirompente MPV c'è il MoMA di New York, il celebre museo di arte moderna della Grande Mela, che nel 1999 la espone sotto ai suoi riflettori come esempio delle nuove tendenze della motorizzazione di massa, nella mostra Different Roads. Non un riconoscimento banale, anzi, una buonissima pubblicità.

Fiat Multipla

Nel 2001 conduce una task force nell’ambito del Centro Stile Fiat destinata ai progetti speciali e battezzata Advanced Design, un team vivace in cui interagiscono design, ingegneria e marketing strategico, con ricerca meticolosa sulle nuove tendenze e sugli stili di vita che possono influenzare la mobilità del domani. Nel 2007, Giolito torna agli onori della cronaca per la Fiat 500, la rinascita di un mito in chiave moderna. "Il vero problema era evitare un’operazione nostalgia: anziché “pantografare” la vecchia 500 e replicarla, l’abbiamo interpretata. Lavorando sullo spazio", ha affermato il designer. Inutile raccontare il successo che ha avuto, e che ha ancora adesso, la citycar torinese. Un fenomeno di tendenza che non passa mai di moda. La 500 è certamente il suo più grande trionfo, commerciale e a livello d'immagine, tanto che nel 2008 viene premiata come Car of the Year, mentre l'anno successivo il cerchio viene sublimato con il World Car Design of the Year.

Giolito al timone di FCA Heritage

Dopo il fragore e la scorpacciata di riconoscimenti, Giolito siede a capo del design dei marchi Fiat e Abarth. Sotto la sua supervisione nasce tutta la famiglia 500 (500L e 500X), la Tipo, la 124 Spider, la Panda, la Punto Evo, la Punto 2012 e tutte le varie derivate dello Scorpione. Dal 2016 è al timone di FCA Heritage, il dipartimento incaricato della tutela, divulgazione e promozione del patrimonio storico dei marchi italiani di FCA, ora Stellantis.

Passeggiando tra quelle auto si intuisce l’importanza della memoria e di una visione del futuro. E l’una si nutre dell’altra: comprendendo il passato si percepisce il domani. E l'auto, negli anni a venire avrà ancora il suo spazio.

Fiat 500

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