Sul suo profilo Instagram personale si fa chiamare @mazdapapa senza timore che qualcuno possa smentirlo: dopotutto, se Mazda oggi è il marchio amato e rispettato che è, buona parte del merito è anche sua. Parliamo di Tom Matano, designer, ingegnere e giornalista giapponese che ha contribuito a scrivere un capitolo importante della storia del brand di Hiroshima, quello della definitiva consacrazione nell’immaginario collettivo a marchio per chi le auto le ama per davvero.
Influenze cosmopolite
Nato a Nagasaki 76 anni fa, Tom Matano si laurea in ingegneria nel 1969 presso la Seikei University di Tokyo. Un anno dopo, carico di speranze decide di trasferirsi negli Stati Uniti, dove inizia un nuovo percorso accademico che lo porterà, nel 1974, a conseguire una laurea in Environmental Design. Il primo ruolo in ambito automotive arriva nello stesso anno, quando Matano viene assunto a Detroit presso la General Motors. Nella seconda delle Big Three dell’automotive a stelle e strisce, il designer del Sol Levante assorbe dai diversi mentor che lo accompagneranno quel modo di progettare ricco ed esuberante, ma anche capace di emozionare, tipico delle produzioni americane. Nel 1976, a causa della crisi energetica negli Stati Uniti che gli blocca la domanda di visto lavorativo, GM lo trasferisce in Australia presso il centro di progettazione della Holden. mentre l’anno successivo arriva l’opportunità di approdare nel vecchio continente con un ruolo alla BMW. Qui, lavorando a modelli come la Serie 3 E36 (al debutto nel 1992) Matano apprende i segreti per ottenere un design in grado di durare nel tempo. “Volevo imparare il segreto per sviluppare il design a lunga durata e mantenere la rigorosa essenza del marchio mentre spostavo il design verso i modelli futuri”, sostiene il designer in un’intervista a Top Miata. “Un altro motivo per cui ho lasciato l'Australia è stata la mancanza di vento tunnel per imparare l'aerodinamica. Il risparmio di carburante è passato in cima alla lista dei "must have" sui nuovi modelli poiché l'aerodinamica aveva attirato più attenzione”. Coniugare estetica e funzionalità: è questo il mantra che guiderà Tom Matano nella fase successiva della sua carriera, che prenderà il via nel 1983 in California, alla guida del centro stile della divisione di Mazda Nord America. Il clima mite del Golden State contribuirà a foraggiare l’estro creativo di Matano, che in quegli anni realizzerà alcuni dei modelli più iconici della casa giapponese: dalla Mazda RX-7 alla Mazda MX-5. Senza dimenticare il contributo alla definizione delle strategie di marketing (chi non ha mai canticchiato lo Zoom-Zoom delle pubblicità Mazda dei primi anni 2000 mente spudoratamente).
Matano termina il proprio mandato di responsabile del design Mazda nel 2002, lasciando un’azienda nel pieno di una progressiva trasformazione da costruttore generalista a brand dalle aspirazioni premium. Un’azienda che ha fatto del design, inteso come combinazione tra estetica e funzionalità, un asset talmente importante da ritenere di dover assegnare un seggio del consiglio di amministrazione proprio al Chief Designer, quando ancora questa pratica era inusuale tra le case automobilistiche.
Il car design secondo Matano
Per Matano, il concetto stilistico degli sketch iniziali deve arrivare alla produzione in serie senza perdere la propria essenza, superando il minuzioso esame associato alla progettazione del prodotto e alla fase produttiva. “Nel mio periodo, ci siamo riusciti con le RX-7 FD, Miata NA/NB, MX-6 e Mazda3. Il grande team degli ingegneri Mazda ha supportato la visione stilistica e lavorato con noi”. Semplicità delle linee e attenzione al corretto bilanciamento delle proporzioni: è così che, secondo Tom Matano, dev’essere una Mazda. La ragione della funzionalità incontra la capacità di far battere il cuore di uno stile latino, lontano dagli eccessi proposti dalla concorrenza giapponese: “Il design Mazda ha un’anima che comunica attraverso le superfici delle auto che creiamo. C’è una connessione emotiva, e poi c’è il tocco e la sensazione dei materiali all’interno, come pure la sensazione trasmessa dai comandi e dalle altre parti attraverso cui avviene l’interazione umana”, afferma Tom Matano. In una frase, “Jinba Ittai”.
“Jinba Ittai”: il design che diventa piacere di guida
“Jinba Ittai” è stata sin dal primo giorno la filosofia alla base della Mazda MX-5 e, a cascata, di tutti i modelli che sono nati negli anni successivi. Un termine giapponese che descrive l’armonia fra un arciere e il suo cavallo, in analogia con il legame che si crea tra un conducente e la sua vettura.
Ecco, il merito più grande di Tom Matano e del suo team è stato di creare una nuova generazione di auto sportive e accessibili, costruite per chi ama guidare. “È anche il semplice e chiaro messaggio di ‘divertente da guidare’ trasmesso attraverso il design - sia esterno che interno - di parti meravigliosamente semplici ma efficaci e con la sensazione di auto ben fatta”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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