Il V2G, sogno o realtà? Quando l’auto elettrica può spingere l’energia

Il Vehicle to Grid è integrato in sempre più vetture a batteria, il sistema potrà fornire elettricità supportando ecosistemi bidirezionali

Il V2G, sogno o realtà? Quando l’auto elettrica può spingere l’energia

Sostenibilità è la parola d’ordine del momento. Questo il mantra che viene ripetuto in diversi ambiti e in diversi settori, tra cui la mobilità. In quest’ultimo caso si traduce in particolare nel mettere su strada un numero crescente di auto elettriche, tipologia di veicoli che sempre più case automobilistiche stanno abbracciando per dare una svolta green al proprio pedigree. L’auto elettrica però non è soltanto un mezzo per abbattere le emissioni ma potenzialmente può rappresentare un vettore energetico che può integrarsi in un ecosistema più ampio in cui non raccoglie soltanto energia da utilizzare per andare lontano ma può anche restituirla quando ce n’è bisogno.

È il principio alla base del Vehicle-to-Grid (V2G) che prevede un sistema bidirezionale in cui gli EV possono essere collegate ad una rete pubblica e possono essere utilizzate per stoccare energia quando quest’ultima viene prodotta in eccesso e successivamente essere utilizzata all’occorrenza, specialmente nelle fasce principali principali. Collegate alle case le vetture con questa tecnologia possono rappresentare un ottimo backup energetico che può garantire una continuità di flussi che normalmente le energie rinnovabili come l’eolico o il fotovoltaico non potrebbero fornire. Una caratteristica interessante ma soprattutto utile specialmente in questo momento storico: con il caro energia e l’incremento dei costi dell’energia che hanno alzato il prezzo delle bollette, avere un supporto di questo tipo potrebbe consentire di abbattere le tariffe e garantire a privati e comunità una certa indipendenza.

Sogno o realtà? La seconda. A confermarlo è il progetto pilota di Octopus Energy Group e National Grid ESO che in Gran Bretagna hanno coinvolto 20 proprietari di auto elettriche: il Vehicle-To-Grid è stato sincronizzato con i bisogni della rete, con le batterie delle vetture che sono state caricate o scaricate in base alle necessità.

I veicoli alla spina dunque possono rappresentare l’ago della bilancia del fabbisogno energetico. In UK l’hanno capito già da alcuni anni, con l’installazione di caricatori bidirezionali. Chissà se anche in Italia si amplieranno i progetti già esistenti, puntando ad offrire un servizio pubblico nei prossimi anni.

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