Viaggio nel labirinto dei segreti colorati di Mazda

Come sono plasmate le tonalità iconiche del brand per dare profondità e riflessi

Viaggio nel labirinto dei segreti colorati di Mazda
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Può un’automobile diventare un’opera d’arte? È l’ambizione di Mazda ogni volta che trasforma i suoi modelli in una tavolozza di materiali da mixare arrivando a una tinta inimitabile che sulla carrozzeria fa danzare la luce creando riflessi e ondulazioni. Ogni colore per il marchio giapponese è un viaggio a ritroso nella storia che parte dalle montagne francesi del Luberon, dove le rocce si colorano delle nuance giallo-arancione. Ed è qui dal Sentiero dell’ocra che ci addentriamo nel labirinto dei segreti colorati di Mazda per scoprire come sono plasmate le tonalità iconiche del brand, quelle definite Takuminuri (Takumi ovvero maestro artigiano e Nuri che significa vernice), concepite per accentuare forza e bellezza dell’automobile fornendole profondità e ancor più riflessi. Così è la più iconica di tutte, la Soul Red Crystal, il sigillo Mazda. «Un rosso che si è evoluto passando da oltre 100 tonalità a quello perfetto, un tempo possibile solo per le concept car dipinte a mano», spiega Alena Gersonde, senior Designer colour, material & finish del centro europeo di design Mazda a Francoforte, e cacciatrice di materiali e di pigmenti per ispirarsi assecondare i desideri dei clienti Mazda che privilegiano tonalità più chiare per le auto elettriche.

Mazda

“É con l'introduzione del design Kodo nel 2012 che ha trasformato le fiancate dell’auto in una tela bianca su cui è la luce a dipingere, che si è arrivati a questo rosso a tre strati". Ma la Mazda che verrà, il Suv CX-80 per la prima volta live qui in Provenza, già in prevendita in Italia, vestirà due nuovi colori, l’Artisan Red, che rimanda al vino barricato ed è il risultato di una formula "magica", mix degli altri 3 colori Takuminuri della palette Mazda: il suo strato translucido contiene un pigmento del Soul Red Crystal, nello strato riflettente le scaglie di alluminio sono allineate in modo uniforme come nel Rhodium White, mentre l’ombreggiatura deriva da un pigmento nero brillante del Machine Gray. ”L’altra tinta sarà il Melting Copper, ispirato alla tonalità del rame in fusione.
Come l’abbiamo creata?”, svela Alena Gersonde.

“Aggiungendo al pigmento metallizzato a grana fine che regala lucentezza, una piccola quantità di pigmento nero per enfatizzare le sfumature, e combinando anche pigmenti rossi e gialli per dare al rame la nuance rossa del tempo della fusione”. Insomma non semplicemente colori, ma due nuovi capitoli della storia Mazda.

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