Volkswagen Golf, icona senza tempo dal 1974

La Volkswagen Golf è nata nel 1974 per togliere la casa di Wolfsburg dalle cattive acque. Non solo ci è riuscita ma è una delle best-seller della storia

Volkswagen Golf, icona senza tempo dal 1974

La felicità è qualcosa di già visto, poter sperare che capiti di nuovo, rendersi conto che succede ancora, e capire che è tutto bellissimo. In questo modo potremmo sintetizzare il ciclico ripetersi di un successo interplenatario come quello della Volkswagen Golf, che dal 1974 imperversa sulle strade di tutto il mondo. Dalla prima generazione nata a Wolfsburg, quasi cinquant'anni fa, siamo arrivati quasi senza fatica a quella attuale, l'ottava. La berlina compatta tedesca ha incarnato per mezzo secolo la sobrietà, il pragmatismo, in poche parole: la scelta giusta. Qualunque tipo di persona l'ha scelta, senza fare distinzione di classe sociale, di esigenze e di passione. La Golf ha sempre risposto alle richieste dell'automobilista medio con garbo, con solidità e con la sicurezza che soltanto le cose certe sono in grado di offrire. Il vento che soffia, attualmente, sull'automotive potrebbe presto spazzar via il simbolo più grande della mobilità dei tempi recenti, non a caso nel 2022 la Golf ha perso lo scettro di auto più venduta d'Europa. In più, con l'avanzare dei modelli alla spina, la compatta di Wolfsburg potrebbe ritrovarsi presto in pensione per trovare collocazione nel museo aziendale accanto al Maggiolino.

La scaccia crisi

Gli anni Settanta del secolo scorso per la Volkswagen si aprono nel peggiore dei modi: una crisi profonda, dalla quale sembra quasi impossibile uscire. Il motivo è semplice, da una parte ci sono i fallimenti di alcuni modelli recenti, dall'altra la consociata NSU sembra poter spingere nel baratro anche Wolfsburg. Il Maggiolino, icona del secondo dopoguerra e grande traino per le vendite nelle ultime decadi, non può più reggere l'urto del mercato da solo. A quel punto i vertici del colosso industriale teutonico decidono di giocare l'ultima carta, investendo su un modello nuovo che abbia come punto di riferimento la compatta del momento in Europa: la Fiat 128. Per il design della futura Golf viene assoldato Giorgetto Giugiaro, la matita del secolo, che traccia delle linee moderne, belle e funzionali per la nuova macchina pronta a sbancare. Per il comparto tecnico, invece, viene rapita una 128, smembrata in ogni sua parte e studiata in ogni minimo dettaglio. Dunque, per la Golf viene scelta la stessa impostazione della vettura torinese, con motore anteriore trasversale raffreddato ad acqua e trazione anteriore. Tutto il contrario dell'ormai anacronistico Maggiolino. Il successo non tarda ad arrivare: appena due anni dal lancio viene festeggiato il primo milione di esemplari venduti.

Volkswagen Golf

La Volkswagen Golf si diffonde

Nel 1976, debutta la versione GTI, che lancia la moda delle piccole sportive, tutte agilità e divertimento. Dua anni dopo quel fortunato esordio, in Germania si festeggiano i primi due milioni di esemplari di Golf, che seguono il lancio in America di questo veicolo che viene chiamato "Rabbit". Curioso come, ad esempio, anche in Sud America la denominazione originale cambi tramutandosi in Caribe. Questo fatto verrà circoscritto solo alla Golf originale, perché tutte le altre continueranno a chiamarsi nello stesso modo a tutte le latitudini. L'elenco delle versioni, mano a mano, cresce e in listino arrivano la Cabrio , la tre volumi (Jetta) e il pick-up (Caddy). Quell'ultima carta rimasta in mano alla Volkswagen a inizio anni Settanta si è rivelata decisiva per vincere il banco e rilanciare le ambizioni della fabbrica di Wolfsburg.

Volkswagen Golf

Il tempo passa e la Golf resta

Nel 1983 arriva sulle scena la seconda generazione di Golf che cresce nelle dimensioni e nei contenuti, diventando più tedesca anche nel linguaggio stilistico. In dieci anni ne saranno prodotti 6,3 milioni di esemplari con una media annuale di circa 630.000 unità. Nel 1990 si festeggiano i 12 milioni complessivi di Golf vendute dalla nascita sedici anni prima. L'anno dopo arriva la terza generazione, l'unica che ottiene il premio di Car of the Year, il primo nella storia della Volkswagen. Nel 1997 è tempo per dare il benvenuto alla quarta versione, una delle più amate che sarà declinata anche in veste di R32 con 241 CV a disposizione. Nel 2003 appare al Salone di Francoforte la quinta Golf della storia, che non riesce a convincere da subito gli appassionati, anche se terminerà la sua carriera quasi 2,4 milioni di esemplari venduti. La sesta generazione di Golf arriva nel 2008 e porta la firma di Walter de Silva, che grazie a un design di naturale bellezza riporta la tedesca in cima alla vetta delle vendite continentali.

Volkswagen Golf

Nel 2012 la Volkswagen lancia persino la settima generazione, alla quale segue nel 2019 l'attuale discussa ottava Golf della storia. Attualmente gli oltre 35 milioni di unità vendute dalla sua origine la collocano in quella cerchia ristretta di auto che guardano dall'alto tutte le altre. Un circolo esclusivo, nel quale può guadagnare ancora qualche posizione, almeno fino a quando da Wolfsburg non decideranno di staccare la spina. D'altronde la nuova gamma di auto elettriche della famiglia ID.

sta prendendo sempre più piede, mentre le vendite vengono cannibalizzate internamente dalle T-Roc e T-Cross, che levano un po' di clientela alla Golf. I tempi sono duri, ma il percorso fatto sin qui è da antologia.

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