
C’è stato un momento, a pochi giri dalla fine, in cui l’aria di Imola si è fatta elettrica come prima di un temporale. La Ferrari era in testa, e non per caso. Antonio Giovinazzi aveva firmato una pole sabato che sapeva di promessa. Domenica, insieme a Calado e Pier Guidi, la promessa: è stata mantenuta.
Così, la 499P numero 51 ha lottato, dominato e vinto una strepitosa sei ore. Il boato della tribuna centrale, quando la bandiera a scacchi ha sancito la vittoria, è stato la voce di una città intera, riscattata dopo la delusione del 2024.
Per il Dottor Rossi, che sabato aveva firmato una storica pole nella LMGT3 con il team WRT, il sogno è sfumato dopo un corpo a corpo con Simon Mann: le ruote si sono toccate e l’alfiere Ferrari è stato catapultato contro un muretto. Il Dottore ha chiuso comunque sul secondo gradino del podio, accolto da applausi e cori.
Nonostante il weekend pasquale e un meteo non proprio amico, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari ha fatto registrare oltre 65.000 presenze. Una marea di famiglie, bambini con cappellini rossi, file agli stand della Fan Zone, alla zona del palco e al Dinner in the Sky. Il sindaco Panieri lo ha detto chiaramente: “Un evento che coinvolge tutta la città. Non solo sport, ma anche cultura, turismo e Made in Italy”.
Nel centro storico, eventi, mostre e degustazioni hanno completato l’offerta. Più di 20.000 persone hanno preso parte alle iniziative collaterali. Alberghi e agriturismi hanno fatto registrare il sold out, ristoranti e negozi in fermento. A Imola, la passione corre ancora sul filo… quello rosso della Ferrari.
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